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New global
Il leader storico dei Social forum: «Rappresentiamo una parte consistente
dell’opinione pubblica europea»
«Il movimento ha carattere pacifico»
Agnoletto: a Riva vorremmo incontrare il commissario Ue, Lamy
Vittorio Agnoletto durante un’assemblea del Movimento dei movimenti
È uno dei personaggi più ascoltati del movimento, nazionale ed europeo.
Ma Vittorio Agnoletto è uno che si fa un punto d’onore nello smontare tutti
i luoghi comuni sui new global: nato nel 1958 a Milano, uno dei fondatori
della Lila, la Lega Italiana per la Lotta all’Aids, è una persona tranquilla
e posata, nonostante si sia trovato spesso nel fuoco dell’azione.
Come a Genova, nel luglio del 2001, quando nelle giornate della
contestazione al G8 dovette affrontare nei panni di portavoce del Genoa
Social Forum situazioni drammatiche e complesse.
Agnoletto sta seguendo da vicino la preparazione del Forum Alternativo di
settembre a Riva del Garda e la manifestazione contro il Wto
(l’Organizzazione mondiale del commercio).
È stato detto che l’incontro dei ministri Ue a Riva non ha nulla a che fare
con le trattative in seno al Wto di Cancun, allora perché il movimento dà
tanta importanza a quell’appuntamento?
L’incontro a Riva dei ministri degli esteri europei è strettamente connesso
all’inizio del nuovo «round» del Wto pochi giorni dopo in Messico e non vi è
dubbio che, anche al di là del programma ufficiale, il compito al quale si
dedicheranno principalmente i ministri è quello di mettere a punto le
proposte e le intenzioni dell’Ue proprio in relazione a quell’evento.
E in tutto questo, che c’entra l’Europa?
L’Unione europea è uno dei soggetti fondamentali del Wto, è evidente che vi
è una intenzione da parte del movimento europeo di fa sentire la propria
voce su scelte che rischiano poi di essere determinanti per l’insieme
dell’umanità. Crediamo di rappresentare una parte consistente dell’opinione
pubblica europea e vorremmo che le scelte fatte dall’Ue fossero rese
pubbliche per poterne discutere.
A Riva del Garda, al Forum, si parlerà anche di Costituzione europea?
Sì, perché il percorso di discussione della Convenzione è stato chiuso in
una stanza, non ha mai investito l’insieme dei cittadini, quando su alcune
scelte la nuova Costituzione è proprio antidemocratica. C’è stato per
esempio il rifiuto ad inserire nell’articolo una presa di posizione netta
contro la guerra, che c’è invece nella Costituzione italiana e anziché
parlare di «diritto al lavoro» si parla di «diritto a lavorare», queste sono
scelte pesanti. Io ho proposto, e questa è una discussione in corso
all’interno del movimento, di sfidare in un incontro pubblico proprio i
rappresentanti dell’Unione Europea, in particolare il commissario Pascal
Lamy, responsabile al commercio, che sarà poi la voce dell’Europa a Cancun.
Siamo un movimento fortemente competente e non credo che dobbiamo avere
timore a confrontarci.
Questo incontro potrebbe avvenire proprio a Riva del Garda?
Sì, la proposta deve ora essere vagliata dal comitato trentino che organizza
il Forum.
Ma allora perché contestare l’incontro dei ministri?
Io credo che il nostro movimento debba sempre riuscire a rendere evidente la
protesta e la contestazione contro scelte che riteniamo sbagliate, ma anche
la sua capacità propositiva. Non possiamo evitare di protestare, quando
sappiamo che l’Ue ha dato il proprio benestare al percorso di
privatizzazione di acqua, sanità e formazione, che sono i tre grandi temi
che verrano discussi in questo round di trattative in seno al Wto.
Però questa volta, a differenza che a Firenze, c’è un vertice da contestare
e qualcuno, tra i cittadini e le categorie economiche, dice di avere paura
di possibili violenze.
Il carattere pacifico e non violento delle nostre iniziative è davanti agli
occhi di tutti quelli che vogliono vedere, è una scelta assolutamente
irreversibile del movimento.
Una ricerca condotta otto mesi fa da Famiglia Cristiana dimostra che sulle
nostre battaglie abbiamo un consenso che va dal 54 all’85% sull’insieme
della popolazione italiana, su temi quali la libera circolazione degli
immigrati o l’opposizione alla guerra, passando per battaglie come quella
sulla Tobin tax o sulla sovranità alimentare. Figuriamoci se dobbiamo
perdere questa credibilità per qualche atto stupido che non porta
assolutamente a nulla.
M.P.