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Il re e’ nudo!

Publie le lunedì 15 settembre 2003 par Open-Publishing

A nulla son serviti i ricatti, anche quelli fortissimi sul debito dei paesi piu’ impoveriti e
soprattutto di quelli africani.

La conferenza del WTO e’fallita o meglio segna il successo del movimento sociale mondiale e dei
paesi del sud del mondo che attraverso lo schieramento del cosiddetto "Gruppo dei 21" ha respinto le
proposte-trappola delle potenze economiche.

Gia’ a seguito di Seattle, si verifico’ un’intenzione di strategia comune da parte dei paesi del
sud e piu’ in generale di quell’arco di paesi che una volta era rappresentato nel "movimento dei
non allineati".

Seppure e non sia mai stato facile mettere insieme le esigenze, tante e diverse, di questo
variegato schieramento, a sua volta non privo di contraddizioni, si e’ aperto un importante processo di
confronto e si e’ verificata una presa di coscienza della necessita’ di aprire una nuova fase che
permetta di dare voce ai cosiddetti Paesi in Via di Sviluppo.

Da allora, parallelamente alla crescita delle mobilitazioni dei movimento dei movimenti, ha preso
piede una nuova coscienza ed un’azione da parte dei paesi del Sud ed in particolare in Africa,
dove si e’ nel frattempo creata la nuova Unione Africana e si e’ elaborato un autonomo Programma per
lo Sviluppo Economico del continente. La societa’ civile africana risulta decisiva anche per
l’efficacia, la legittimazione e la credibilita’ dei Programmi e delle inizative dei suoi Governi in
campo nazionale, continetale e internazionale.

La incalzante mobilitazione dei Movimenti della societa’ civile in tutto il mondo ha permesso che
anche questa azione dei Paesi del Sud fosse accompagnata da una piu’ forte sensibilizzazione e
reazione dell’opinione pubblica internazionale sugli effetti devastanti dei processi di
globalizzazione economica guidati da WTO Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale, fuori da ogni logica
di equita’, giustizia e trasparenza democratica.

Il debito continua a costituire uno dei piu’ concreti, illegittimi e odiosi elementi di
impoverimento e impedimento stesso dello sviluppo di molti paesi.
Il debito, cosi’ come i cosiddetti "aggiustamenti strutturali" imposti dalle Istituzioni
Finaziarie Internazionali sono a monte dei tentativi delle potenze economiche che anche a Cancún hanno
tentato di passare sui diritti dei piu’ deboli imponendo regole e strumenti per consolidare la legge
del piu’ forte.

Oggi la mobilitazione delle coscienze, ad ogni latitudine, consente di metter a nudo e denunciare
immediatamente l’ingiustizia, ogniqualvolta questa si manifesti, sia Cancun, Evian o Riva del
Garda.

Oggi e’ un giorno di festa e di speranza per tutti noi, per tutto il movimento e per tutti i
popoli piu’ deboli. Bisogna farne tesoro per le importanti scadenze che l’agenda internazionale,
europea ed italiana, ci impone.

Raffaella Chiodo

Sdebitarsi

Cancún, 14 settembre 2003