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Iraq-Afghanistan, stesse equipes di torturatori

Publie le martedì 25 maggio 2004 par Open-Publishing

Avviate inchieste su due morti sospette del dicembre 2002
Abu Ghraib, stessi militari gia’ responsabili di abusi in Afghanistan

Nel carcere di Bagram furono compiute torture del tutto simili a
quelle avvenute in Iraq comprese le sevizie psicologiche inflitte ai
detenuti da militari donne

Una delle immagini delle torture nel carcere di Abu Ghraib diffuse
dalla Cbs

L’unita’ dell’intelligence militare americana responsabile degli
interrogatori ad Abu Ghraib aveva presieduto prima il centro di
detenzione afghano di Bagram, dove la morte di due detenuti nel
dicembre del 2002, al centro di due delle nove inchieste aperte dalle
autorita’ Usa, era stata denunciata dal medico legale americano che
compilo’ i certificati di morte come ’’omicidio’’. Numerose
testimonianze raccolte dal New York Times denunciano inoltre, al
’’Bagram Collection Point’’, abusi del tutto simili a quelli di Abu
Ghraib, comprese le sevizie psicologiche inflitte ai detenuti da
militari donne.

Si tratta della Compagnia A del 519esimo battaglione di intelligence
militare, spostato all’inizio del 2003 in Iraq. Almeno un ufficiale,
il capitano Carolyn Wood, aveva prestato servizio, con incarichi di
supervisione, a Bagram, dal luglio del 2002 al dicembre del 2003, e
poi al ’’Joint Interrogation and Debriefing Center’’ di Abu Ghraib
aperto nell’autunno del 2003, dopo l’applicazione delle direttive
impartire dall’allora capo di Guantanamo, Geoffrey Miller, per
aumentare il flusso di informazioni da parte dei detenuti iracheni.

Wood viene descritta da numerose fonti come la persona responsabile
degli interrogatori e delle nuove tecniche importate in Iraq
dall’Afghanistan. Contro di lei non e’ stata aperta alcuna Inchiesta.
Le due vittime afghane sono identificate sui certificati di morte
compilati dalle autorita’ militari americane solo come ’’Dilawar’’ e
’’Ullah Habib’’. Il primo sarebbe stato un contadino e occasionalmente
autista di taxi di 22 anni, il secondo, il cui nome corretto e’ Mullah
Habibullah, 30 anni, fratello di un ex comandante talebano, secondo le
informazioni raccolte in Afghanistan dal New York Times.

Fra le cause della morte dei due prigionieri afghani del ’’Bagram
Collection Point’’ denunciata dal patologo americano che effettuo’ le
autopsie vi sono ematomi alle gambe. In entrambi i casi il medico
iscrisse nel certificato la parola omicidio.