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L’INCHIESTA SUI PESTAGGI ALLA CASERMA RANIERO.

Publie le lunedì 16 giugno 2003 par Open-Publishing

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L’INCHIESTA SUI PESTAGGI ALLA CASERMA RANIERO. ANCORA POLEMICHE
Il pm: «Global Forum, ci fu sequestro di persona»
DARIO DEL PORTO
Arriva davanti al giudice il caso giudiziario più discusso degli ultimi
quattordici mesi. La procura di Napoli ha chiesto il rinvio a giudizio di 31
agenti per i fatti legati alle presunte violenze che sarebbero state
commesse dalla polizia nei confronti dei manifestanti condotti presso la
caserma Raniero a margine del Global forum del marzo 2001.
I pm Francesco Cascini e Marco Del Gaudio, coordinati dal procuratore
aggiunto Paolo Mancuso, hanno tirato così le conclusioni del lungo e
articolato lavoro investigativo culminato, nell’aprile 2002, in otto
ordinanze di arresti domiciliari, la cui esecuzione diede la stura a una
lunga stagione di polemiche. La richiesta, depositata nei giorni scorsi
nella cancelleria dell’Ufficio Gip, è stata firmata per presa visione anche
dal procuratore capo Agostino Cordova. Tramite il sistema di assegnazione
automatica, il procedimento è finito sulla scrivania del gup Maria Picardi
che dovrà celebrare l’udienza preliminare e valutare le argomentazioni di
accusa e difesa. Rispetto all’avviso di chiusura delle indagini, notificato
a 32 persone, gli inquirenti hanno operato una ulteriore scrematura delle
singole posizioni. Per uno degli indagati si profila l’archiviazione per
tutti i reati.
Undici poliziotti, fra i quali i funzionari Carlo Solimene e Fabio
Ciccimarra, dovranno difendersi anche dall’ipotesi di reato di sequestro di
persona. Questa accusa viene esclusa invece, fra gli altri, per l’ispettore
Francesco Adesso nei cui confronti viene chiesto il rinvio a giudizio per
altri reati di minor gravità.
Complessivamente, i capi d’imputazione sono una cinquantina, 87 le parti
lese. Alcune testimonianze sono state acquisite con lo strumento dell’
incidente probatorio. Secondo la procura, a margine degli incidenti di
piazza divampati durante il Global Forum del marzo 2001 numerosi
manifestanti condotti dalla polizia presso la caserma Raniero per essere
identificati furono sottoposti a gravi violenze e pestaggi.
Il pm dunque ritiene configurabile il sequestro di persona, ipotesi sulla
quale si erano espressi in senso contrario il Tribunale del Riesame e una
sezione della Cassazione ma non un diverso collegio della Suprema Corte.
Appena tornati in libertà, tutti gli arrestati furono immediatamente
riammessi in servizio. Gli indagati hanno sempre respinto le accuse. Ora la
difesa annuncia battaglia. Sottolinea l’avvocato Sergio Rastrelli, che
assiste oltre venti indagati: «Prendiamo atto che la procura insiste nell’
ipotesi, a nostro avviso temeraria, del sequestro di persona. Ora entriamo
nella fase giurisdizionale, dove difenderemo con le unghie e con i denti la
onorabilità di questi servitori dello Stato che usciranno a testa alta dalla
vicenda». L’avvocato Arturo Frojo, che difende Ciccimarra, spiega: «È
singolare che dopo due pronunce della Cassazione e una del Riesame la
procura chieda il rinvio a giudizio per sequestro di persona. Questa è un’
ulteriore prova dello squilibrio tra accusa e difesa che oggi esiste nel
nostro sistema».
L’avvocato Eugenio Cricrì, difensore di Solimene, aggiunge: «Siamo fiduciosi
di riuscire già un udienza preliminare a provare l’infondatezza della
ipotesi di sequestro di persona. Il giudice saprà sicuramente valutare le
singole posizioni e decidere con serenità». L’avvocato Angelo Pisani, che
assiste Adesso, commenta: «Sono soddisfatti per la richiesta di
archiviazione presentata per il mio assistito in riferimento all’ipotesi di
sequestro di persona. Ciò nonostante, insisterò perché venga provata l’
assoluta estraneità dell’ispettore Adesso, vittima a nostro avviso di un
errore di persona».