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LA LEGGE BOSSI-FINI ALLA PROVA DEI FATTI

Publie le mercoledì 18 giugno 2003 par Open-Publishing

Una prima inchiesta sulla regolarizzazione a Reggio Emilia

Giovedì 19 giugno, alle ore 20:30 presso la sala Di Vittorio alla Camera del Lavoro Territoriale,
via Roma 53, Reggio Emilia.

Interverranno :
Avv. Marina Prosperi (Giuristi Democratici)
Avv. Andrea Ronchi (Giuristi Democratici)
Avv. Raffaele Miraglia (Giuristi Democratici)
Valerio Maramotti, vicepresidente della cooperativa "l’Ovile"
Rappresentanti delle associazioni reggiane e delle comunità straniere

La legge 9/10/2002 n° 222 "Disposizioni urgenti in materia di legalizzazione del lavoro irregolare
di extracomunitari" sta creando anche nella nostra città tutti i problemi inevitabilmente connessi
alla logica ispiratrice della legge Bossi-Fini.

A Reggio Emilia sono state presentate circa 8000 "dichiarazioni di emersione" dal lavoro nero di
lavoratori extracomunitari subordinati.

La legge Bossi-Fini ha, se possibile, aggravato le condizioni dei lavoratori immigrati, sottoposti
a un ulteriore odioso ricatto : per vedersi riconoscere il diritto costituzionalmente garantito
alla regolarizzazione del rapporto di lavoro hanno dovuto pagare l’intero costo della pratica più
cospicue tangenti, in molti casi lavorare gratuitamente o persino versare "contributi volontari
mensili" ai datori di lavoro, accettare qualsiasi condizione a loro imposta.

Se di "sanatoria" si può parlare, vi è stata solo per i datori di lavoro che, versando somme
modestissime, hanno potuto mettersi al sicuro da controlli e sanzioni.

Chi ha lavorato effettivamente deve avere il permesso di soggiorno!

Promuovono l’iniziativa :
Caritas, Centro Culturale Islamico, CGIL, Comunità Ghanese, Comunità Pakistana, Comunità
Senegalese, la Dimora di Abramo, Giuristi Democratici, Gruppo Laico Missionario, Cooperativa La Collina,
Laboratorio Sociale AQ16, MAG6, Pax Christi, Rifondazione Comunista, Tavolo Migranti del Reggio
Emilia Social Forum.