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LA ZUPPA DI GENOVA

Publie le sabato 2 agosto 2003 par Open-Publishing

Nel centro di Genova c’è un bel palazzo, abbandonato da anni e di proprietà comunale. Così un bel po’ di associazioni, gruppi studenteschi e centri sociali l’ ha occupato e l’ ha battezzato "BURIDDA", la zuppa di pesce dei genovesi poveri. Per farci cosa? Intanto, una radio e uno spazio aperto a tutti. Ma nelle intenzioni è un "laboratorio", anzi un "cantiere sociale" vale a dire...

reportage di Emiliano Viccaro

Il nome è tutto un programma: Buridda, in genovese, significa "zuppa di pesce", o piu’ prosaicamente "casino".

L’ hanno scelto perche’ allude al meticciato.

Parliamo del "laboratorio"(o "cantiere sociale", come spesso lo definiscono loro stessi) nato ai primi di Maggio dall’ occupazione dell’ ex facoltà di economia e commercio di Genova, nel quartiere residenziale di Castelletto, una collina verde che sovrasta Piazza Portello, a due passi dal porto.

L’ edificio è bello e spazioso, ad entrarci si presenta subito accogliente: costruito ai primi del secolo è circondato da un cortile alberato, si sviluppa su tre piani con decine di grandi aule e laboratori; al piano terra, dopo l’ occupazione è stato attrezzato lo spazio ristoro e quello per le assemblee.

L’ immobile, di proprietà comunale, fu concesso in comodato gratuito all’ università, che lo abbandono’ nel 1995. Dopo otto anni di incuria, persone di estrazioni politiche e sociali eterogenee(disobbedienti, associazioni varie, anarchici, ma soprattutto tanti ragazzi) hanno riaperto il portone del palazzo e, insieme, il capitolo degli spazi sociali in città.

Ma non si tratta del classico spazio autogestito; piuttosto, si dovrebbe parlare di un centro sociale "di terza generazione", distante sia dalle originarie forme di resistenza degli anni ottanta, sia dal periodo in cui i centri sociali emersero e vennero riconosciuti come soggetti politici, a modo loro, negli anni novanta.

Nei discorsi di chi lo gestisce, il Buridda intende "sperimentare una nuova idea di spazio pubblico, di democrazia locale e municipale", con l’ esperienza di cinque anni di movimento globale.

Forse per questi motivi, quando arriviamo, non ci accoglie nessun collettivo politico, ma tre ragazzi di nemmeno vent’ anni che sono occupati ad organizzare la rassegna stampa di RADIO BABYLON, emittente pirata messa su dentro l’ occupazione e che, dalle frequenze dei 106,1 in modulazione di frequenza, raggiunge buona parte del centro storico.

Associazioni, singoli attivisti, teatranti, musicisti, studenti di liceo e universitari, mediattivisti, precari di ogni tipo:

questo è il popolo che affolla gli ampi spazi del Buridda, molte migliaia di metri quadrati.

Concerti, performance teatrali, cineforum, organizzazione di campagne sociali, spazi di discussione pubblica, anche una palestra: queste sono le attività principali.