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LETTERA APERTA AI MOVIMENTI PACIFISTI STATUNITENSI

Publie le sabato 22 maggio 2004 par Open-Publishing

Il Comitato Fermiamo la Guerra, in occasione della prevista visita di Bush
in Italia, scrive ai movimenti pacifisti degli Usa

Care amiche e cari amici, innanzitutto vogliamo rinnovarvi la solidarietà
per le lotte e le mobilitazioni che state costruendo nel vostro Paese per
fermare la guerra e l’occupazione dell’Iraq: vi siamo vicini, le vostre
lotte sono le nostre lotte.

La guerra preventiva scatenata unilateralmente dal Governo degli Stati
Uniti, in violazione della Carta costitutiva dell’Onu e del Diritto
internazionale, dimostra giorno dopo giorno tutto il suo orrore e la sua
barbarie. Dopo i bombardamenti, l’occupazione di un intero Paese e
l’accaparramento di tutte le sue risorse, oggi assistiamo al volto più
brutale della guerra: quello delle torture sistematiche e delle violazioni
della dignità e dei più elementari diritti delle persone, in una sorta di
rinnovato razzismo e colonialismo dei forti contro i deboli. Il governo
degli Stati Uniti, con i suoi alleati, sta cancellando le Convenzioni di
Ginevra che impongono la sicurezza dei prigionieri di guerra e la
salvaguardia delle popolazioni.

Il Presidente Bush, in qualità di capo supremo delle forze armate USA, è il
massimo responsabile non solo della guerra, ma di tutti gli orrori ad essa
connaturati, dai crimini alle torture.
I Governi che, attraverso la coalizione, collaborano all’occupazione
dell’Iraq, fra cui il Governo Italiano, sono suoi complici.

Vogliamo dirvi che la grande maggioranza del popolo italiano è da sempre
contro la guerra e continua a mobilitarsi per fermarla attraverso il ritiro
immediato delle truppe dall’Iraq, al fine di restituire al popolo iracheno
la possibilità di autodeterminare il proprio futuro.

Il nostro Presidente del Consiglio ha invitato per il prossimo 4 giugno il
Presidente USA Bush in visita ufficiale a Roma in occasione
dell’anniversario della liberazione della città dal nazifascismo: troviamo
offensivo che il massimo responsabile dei crimini di guerra perpetrati
quotidianamente in Iraq venga a celebrare i valori per i quali migliaia di
donne e di uomini e tanti vostri concittadini hanno dato la vita, per
liberare l’Europa dalla tragedia del nazismo e del fascismo.

L’invito al Presidente Bush a venire in Italia non è fatto in nostro nome,
nè nel nome del popolo italiano che, così come si è opposto e ha combattuto
il nazifascismo, oggi si oppone alla guerra e alla barbarie e vuole un
futuro di pace e di giustizia per tutti i popoli del mondo.
In occasione della venuta in Italia del Presidente Bush ci prepariamo a
mobilitarci, perché sia lui sia il Governo Italiano abbiano chiara quale è
la volontà della grande maggioranza dei cittadini italiani.
Noi vogliamo che mai più il Governo italiano sia un alleato della guerra
globale e un complice dei crimini di guerra: noi vogliamo da subito la fine
della guerra e dell’occupazione.

Per questo abbiamo chiamato il popolo della pace a mobilitarsi in tutte le
città dal 2 giugno - che in Italia è la festa della Repubblica nata dalla
Resistenza, ma che da qualche anno è stata trasformata in una festa
militarizzata.

Il 4 giugno sarà una giornata di mobilitazione nazionale straordinaria. Sarà
una giornata in cui il movimento per la pace darà una risposta di civiltà
alla logica della barbarie in cui la guerra preventiva sta trascinando il
mondo.
Nel pomeriggio, con partenza alle ore 16.00, si svolgerà a Roma una
manifestazione di carattere nazionale, nella forma di un corteo pacifico e
di massa, da Piazza Esedra a Porta San Paolo, simbolo della Resistenza
romana, che passerà per Piazza Venezia.

Dalle ore 19.00 e per tutta la serata, Porta San Paolo ospiterà un meeting
popolare che con la musica, il teatro, interventi, iniziative simboliche
coniugherà l’opposizione alla guerra, il rifiuto del terrore, la richiesta
del ritiro delle truppe, il sostegno all’altra America, la denuncia delle
torture e delle violazioni dei diritti umani.

Siamo certi di avere in queste mobilitazioni tutte/i voi idealmente al
nostro fianco, così come noi siamo e saremo con voi in ogni vostra
iniziativa che affermi che un altro mondo è possibile, senza guerre e con
giustizia e diritti per tutti.