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LIMONARSI MATTEO
par lucio galluzzi
Publie le domenica 3 maggio 2015 par lucio galluzzi - Open-Publishing1 commento

UNA LETTERA APERTA A QUEI BLACK BLOC
La protesta e il dissenso non sono atti nei quali la compulsione e il "facciamo bordello più che possiamo" diventano sostanza "comandata" di un’azione contro.
Le ricadute di un blitz devono essere valutate, prima, a tavolino, quando si programma l’azione e analizzate con attenzione.
Un gesto di rivolta ha bisogno di intelligenza, target precisi, logiche comunicative: tre imprescindibili regole per la riuscita positiva dell’agito.
E’ innegabile che gli "animatori" di expo2015 siano idioti e abbiano usato lo slogan "nutrire/cibare il pianeta" solo ed esclusivamente per opportunismo.
La scelta del tema dell’esposizione universale di Milano è avvenuta a posteriori, un’imbiancatura ai sepolcri di chi il mondo lo affama da sempre, ed è sponsor ufficiale dell’Expo stesso.
Comunicare al mondo tutto che le multinazionali, dalla Coca-Cola a Mc Donald’s passando per Nestlé, saranno filantropice umanitarie in aiuto ai due miliardi e 800 mila esseri umani che soffrono di fame e sete su questa Terra, è non solo criminale, ma truffa ai danni dell’intelligenza, speculazione necrofila, vomitevole, sulla pelle dei bimbi che muoiono per denutrizione al ritmo di uno ogni tre secondi.
E che fanno i Signori delle Grandi Opere?
Organizzano il Ristorante Globale con quasi 200 sale, così le centinaia di migliaia di visitatori paganti, prima fanno un giretto guidato [dai lavoratori gratis, chiamati "volontari" o dai sottopagati a sette euro l’ora] e prendono un po’ coscienza [ma quale?] che esistono anche i Paesi del Terzo e Quarto mondo... poi vanno a strafogarsi da EatItaly.
Il dissenso contro questa vergogna è un dovere di ogni testa pensante.
Anche Papa Bergoglio lo ha espresso, e duramente, nel suo video messaggio agli Expositori; risultato: ignorato da tutti, a cominciare dai pennivedoli asserviti a questo regime vuoto e pallista.
Così i NOEXPO sono scesi nelle piazze e strade di Milano, a denunciare senza mezzi termini, lo schifo della globalizzazione [si chiama così adesso la colonizzazione moderna].
Poi all’improvviso siete spuntati voi, Black Bloc dalle A cerchiate, senza volti, in assetto guerriglia Ninja.
Avete dimostrato una cosa importante: la concreta possibilità di sfuggire alle forze dell’ordine, non farsi caricare, perché eravate velocissimi, bravi in scatto atletico, uso dei fumogeni, sparire di colpo e comparire altrove.
E’ stata questa l’unica azione intelligente che avete messo in campo.
Perché dovete spiegarmi il senso del dar fuoco e far saltare in aria utilitarie, a decine, di cittadini comuni, lavoratori, spaccar vetrine e incediare negozi di pianoforti, librerie, alimentari, e lo avete fatto per tutto il percorso, bottega dopo bottega, a muzzo.
Tra due auto in fiamme c’era quella ancora integra di un signore che scende dal palazzo dove abita, ci sale velocemente sopra tra le urla della gente "non entri! quello muore! aiutatelo! esca subito di lì ...", ma lui doveva salvare la sua macchina, che non si avvia e viene aiutato da un ragazzo che tenendogli la portiera di guida aperta spinge l’auto in sicurezza poco più avanti.
Se fossero esplose poco prima le due auto in fiamme, oggi, oltre che di devastazione avreste dovuto rispondere di duplice omicidio.
E che senso rivoluzionario ha prendere a rendellate un poliziotto, assalendolo alle spalle?
A questo si aggiunge per l’appunto la compulsione: sistematico danneggiamento a martellate di tutto quello che vi pareva opportuno.
Alla fine vi siete spogliati delle divise Ninja, lasciato tutto lì per terra e finiti dove?
Tra i NOEXPO sui quali avevate, nel frattempo, fatto calare il silenzio mediatico?
Difatti tutti parlavano e parlano di voi, e di nient’altro: voi eravate, e siete, i cattivi, il regime e i pro EXPO i veri buoni e chi è contro questo governo e alle sue balle è un Black Bloc.
Questo stanno raccontando i pennivendoli, questo avete ottenuto.
Pure farvi dire da un idiota figlio di papà che siete voi gli idioti figli di papà e si prende pure gli applausi.
La sacrosanta protesta NOEXPO/NOGLOBAL? L’avete mandata in merda: quello che volevano i coriferi tutti.
C’è ancora di più: non siete stati voi ad evitare gli scontri con le forze dell’ordine [invece lo siete stati!], ma gli agenti stessi che "bravi e meritevoli, hanno imparato dagli errori del G8 e non hanno accettato provocazioni, dimostrando bla bla bla..."
Contenti?
Ci hanno preso tutto quello che avevamo, di nostro ci resta solo il corpo, è con quello che dobbiamo agire, a viso scoperto e carni nude e diventare dirompenza "Femen", arrivare così al cuore di un evento, agire con comunicazione diretta ed inequivocabile, e costringere i pennivendoli a parlarne, internazionalmente.
Pensate a Renzi, galoppante e raggiante sul palco dell’EXPO, ragazzino ben vestito, "fratelli d’Italia sia pronti alla vita...", arrivargli davanti, all’improvviso, seminudi, con le scritte giuste sul corpo, le TV di tutto il mondo in diretta a buttargli sulle scarpette fumogeni tricolore e carne macellata...
Pensate a Matteo mentre ubiquo appare in un padiglione per scomparire nell’altro, arrivargli addosso, qualcuno se lo limona voracemente e altri lo ricoprono di Coca-Cola urlando "I Love You".
Oggi le prime pagine delle testate di tutto il mondo parlerebbero del perché e non del come.
Comunque le Femen fanno dei corsi gratuiti per formare attiviste/i.
Anche Greenpeace.
Messaggi
1. LIMONARSI MATTEO, 3 maggio 2015, 14:54, di Francisco
Tutto questo "parlare dopo", proprio come i media mainstream e i pennivendoli di regime, non porta acqua al mulino di nessuno, se non ai sostenitori dell’EXPO.
Solo il fatto che si sia concessa (senza alcuna preventiva reazione) l’apertura dell’evento il PRIMO MAGGIO la dice lunga su quali siano le mire di questo sistema.
La protesta in fin dei conti non è neanche stata oscurata, anzi, detto tra i denti meglio vedere disordini e strade imbrattate e generiche accuse di gesta delinquenziali, che utopici danzatori colorati e gaudenti che nelle manifestazioni oramai fanno solo folklore che tanto piace alle telecamere e che non mette paura a nessuno, tantomeno a questo regime globale in mano agli sfruttatori.
Utile a farci capire dove siamo arrivati è anche la dimostrazione di una popolazione locale che in preda a una rivalsa reazionaria ripulisce la città... circostanza che fa il paio con i genitori dei "bimbi" che nei giorni di festa restaurano le scuole, dimenticando che tale compito spetterebbe a una amministrazione pubblica, la quale ha la responsabilità dello stato dell’ambiente studenteso.
Quel che è stato oscurato è stato proprio il PRIMO MAGGIO, la rivendicazione maestra sui diritti dei lavoratori che capitalismo e finanza vogliono archiviare, l’unico vero elemento di disturbo alle politiche in auge.
A conti fatti neanche dovremmo stare a chiederci chi siano e dove vengano e cosa abbiano in testa i "devastatori"... è tutta roba che passa in secondo piano.