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LUPI, PUPI, PUPAZZI E TORCICOLLO

par lucio galluzzi

Publie le sabato 21 marzo 2015 par lucio galluzzi - Open-Publishing

 

Tutti contenti quelli dell’italietta per le dimissioni di un ministro.
Ieri i boccaloni-vota-la-mmerda-sempre-e-comunque hanno avuto il contentino, con tanto di diretta.
Lupi non è più ministro.
Dopo un discorso in un Aula quasi deserta; ha parlato/letto con diligenza poco più di 19 minuti e realizzato 42 strafalcioni linguistici.
Il più esilarante è stato il lapsus da gran fedele di Don Giussani e dell’Opus Dei: invece di dire "corruzione" ha letto "comunione".
Comunella & Liberatutti ce l’ha profonda nel sangue lui. Come Formigoni.
Ha lasciato "a testa alta", tanto lo sa benissimo che lo ritroveremo, con un nuovo imene, sistemato su altre poltrone.
Un sottosegretariato, una presidenza di Commissione, un nuovo incarico in qualche altra fottutissima e inutile delegazione istituzionale non la negano mai ad alcuno.
Vedrai che tra un po’ di tempo Maurizio rispunterà, sistemato ad hoc, messo lì a fare le stesse cose che ha fatto da 20 anni a questa parte: nulla.
Ce lo cuccheremo in qualche Consigliarato di Dicastero, come uomo di fiducia dei soliti noti, a legger di nuovo discorsi vuoti, senza capo e coda, un po’ come l’altro immarcescibile Maurizio, insipido prezzemolo fasullo d’ogni minestra riscaldata ad uso e consumo dell’elettore italiano.
Ha ragione Lupi: "non ho bisogno di garantismo perché non ho alcun avviso di garanzia", che tradotto diventa: "i miei amici di partito, Alfano segretario, il PD che qui mi ha messo e il Parlamento quasi tutto mi hanno abbandonato, non una parola in mia difesa, chiedono in silenzio la mia testa e io gliela offro..."
Ma lui sa, perfettamente, che se pure fosse stato indagato e sotto processo... non avrebbe rischiato nulla e nulla rischia.
Formigoni docet.
A testa alta.
Invece avrebbe dovuto abbassarla quella testa. Avere almeno l’umiltà di ammettere di non capirci una emerita minchia di quello che ha avuto intorno, di non rendersene conto.
"Intercettazioni decontestualizzate", "Perotti, un amico di famiglia da 40 anni", "Cavallo è un altro mio caro amico"; e Perotti, dal gabbio, gli professa lealtà: "Luca e mio figlio Philippe sono amici".
Signor ex ministro: perché i suoi amici e quelli di suo figlio erano al Ministero? Che compiti avevano? E Perotti sempre direttore dei Grandi Lavori? Perché Cavallo era referente obbligato?
Se ne va a testa alta perché non capisce l’irregolarita etica, così fan tutti da quelle parti in Parlamento: gli amici al Ministero sono ormai normalità acquisita e regola malata applicata da lor signori come sanità politica.r
E’ tutto "conforme alla norma di Casta": vestiti satoriali da 7.000 euro e orologi must cafonal di lusso regalati, biglietti aerei offerti alle consorti, fine settimana passati insieme a quegli amici.
E’ "conforme alla norma di Casta" che il Ministro chiami al telefono il Signore degli Appalti e gli chieda di vedere suo figlio, sì "ma solo per dei suggerimenti" sia chiaro.
Poi quel Signore degli Appalti chiama Perotti per trovare un lavoro a quel figlio e il Lupi deve per forza dire "quella telefonata non mi può essere addebitata".
Intanto erano i suoi amici che si chiamavano tra loro.
Non è che per caso lei avrebbe voluto far pagare quelle conversazioni al contribuente mettendole in conto al suo Dicastero come spese di rappresentanza?
Ah, già, lei non capisce già le cose anormali, figurati le battute!
Poi lei ammette con candore tutto Fomigoniano : "i Perotti conoscono mio figlio da quando era piccolo", "con i Perotti festeggiamo sempre Sant’Ambrogio".
Bravo, bene, bis: applauso!
Neppure l’applauso, l’Aula era vuota, come ha potuto constatare, di lei se ne sono strafottuti tutti.
Che tristezza.
Da una parte, quella del Governo c’era lei che si autoraccontava e si dava da solo le pacche sulle spalle, facendo i complimenti a se stesso e a suoi figlio 110 e lode, dall’altra i grillini che la insultavano senza alcuna misura e le pacche gliele davano sulle palle.
Che bell’Italia la vostra.
Su una cosa però le devo dar ragione.
Poche ore prima lei diceva: "non ho commesso nulla perché dovrei dimettermi?"
Sono in parecchi che dicono la stessa identica cosa nelle sue zone depresse: i sottosegretari di Renzi indagati ai quali nessuno fino ad ora ha chiesto la testa, quelli del suo partito che se ne stanno ancora lì con i glutei incollati ai posti assegnati dal ragazzotto confindustriale fiorentino, i Berlusconi che ne hanno fatte di cotte e di crude ma "il fatto non sussiste", certi di Forza Italia & Silvio Re insieme ai Legaioli del magna-magna Ladroni a Casa Nostra, alcuni pure condannati che per l’appunto "perché dovrei dimettermi?"
"Perché dovrei dimettermi?" lo dicono pure quei tizi nazifascisti contro i quali nessuna Procura della Repubblica apre fascicoli e se ne stanno anche al Parlamento Europeo, per finta s’intende, visto che, impegnati a predicar odio qui da noi, ai lavori dell’Assemblea ni vanno mai.
Hanno preteso solo la sua di testa.
Stia sereno signor Lupi e pensi che il suo segretario, sì proprio l’Alfano è in odor di Ministero dell’Istruzione, perché dicono che la Giannini ci ha messo troppi giorni a far una certa cosa e l’Angelino è più veloce di lei [ad eseguire gli ordini e riportare la pallina al padrone], la Lorenzin è in odor di sostituzione.
Vede, le sue dimissioni non solo rafforzeranno il Governo, ma lo stanno già impastando e per lei si prevede un futuro come ficarazziere in Sicilia: la Gelmini, sì proprio la MariaStella, la sta proponendo come candidato a sindaco di Palermo.
Da che pulpito autorevole le arriva la mano tesa!
E se proprio le cose non dovessero sistemarsi come loggia segreta vuole, stia più sereno ancora: ci sarà sempre un Silvio che dirà: "o così o cade il Governo!"
Le auguro quindi ogni bene in questi pochi giorni di pausa che lei si è dato.
Un consiglio: mentre attende di diventare sindaco di Palermo si legga le istruttorie su Alta Velocità e Infiltrazioni Politico/Mafiose, non si sa mai, le potranno tornare utili per la nomina di amici in quella giunta comunale.
Sia anche sicuro che gli italiani idioti vi rivoteranno, semper, ad libitum
Mi saluti tanto suo figlio, la sua signora, Nencini e amici. 

Vista la sua testa alta le formulo i più sinceri auguri di pronta guarigione dal torcicollo.


Lucio Galluzzi

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