Home > La nonviolenza non è un flirt e via...
Caro Curzi, il dibattito, in cui Rifondazione appare chiaramente impegnata, su violenza e
nonviolenza è molto importante e non solo per quel partito e per le persone che alla sua azione ed
elaborazione guardano con interesse. E’ un nodo decisivo, sul quale sono state dette molte cose del tutto
condivisibili, anche da chi ha fatto della nonviolenza il criterio fondamentale e imprescindibile
dell’agire politico. Rilevante è la scelta di un convegno di studi a fine febbraio a Venezia, per
l’articolazione dei temi e per la qualità dei relatori, persone tutte che sanno collegare la
ricerca teorica con l’impegno sociale e politico.
La nonviolenza non è un frutto esotico trapiantato in
nquesta parte di mondo. Ha radici autoctone, come Lidia Menapace, ama ricordarci, nel movimento
operaio e nel movimento delle donne: «Questi hanno modificato il mondo più di qualsiasi guerra e più
in profondità di qualsiasi rivoluzione, che della guerra abbia ripetuto i foschi modelli; hanno
stabilito
forme di autonomia, dignità e coscienza». Ha avuto nel nostro Paese insigni maestri ed
interpreti: un nome per tutti, quello di Capitini, ma altri potrebbero aggiungersi. Nel suo ultimo articolo
su "Azione Nonviolenta", intitolato "Nonviolenza concreta", dell’ottobre del 1968 (muore nello
stesso mese) Capitini ammonisce a non «giocare con la nonviolenza, farci un flirt e via».
Il modo,
con cui a partire dal Segretario Fausto Bertinotti, sono condotti discussione e confronto e
l’appuntamento del Convegno sembrano lontani da questo atteggiamento. Il nostro Movimento e la rivista
Azione Nonviolenta, fondati da Aldo Capitini all’indomani della prima marcia Perugia-Assisi, seguono
con attenzione e partecipazione dibattito e approfondimenti, pronti a dare, nelle forme che si
riterranno utili e possibili, il loro contributo.
Daniele Lugli segretario del Movimento Nonviolento