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La piscina della "Crocera"

Publie le domenica 27 luglio 2003 par Open-Publishing

COMUNICATO STAMPA

Per anni la piscina della "Crocera" è stata inaccessibile ai cittadini, che hanno per altro visto crescere intorno ad essa tutto il ciclopico complesso privato della Fiumara.

La sua ristrutturazione (eseguita con ingenti risorse pubbliche) è finalmente terminata. Il Comune che ne è proprietario intende assegnarne la gestione per dieci anni (?) a società sportive a carattere privato, esternalizzando per l’ ennesima volta un servizio pubblico.

Riteniamo, anche alla luce del carattere sociale e della funzione preventiva e terapeutica, che assume il nuoto per larghe fasce di popolazione, sia necessario che il contratto di assegnazione contenga precise clausole atte a tutelare i cittadini-utenti e coloro che saranno impiegati nel plesso.

Qualità del servizio, sua effettiva fruibilità/pubblicità e diritti dei lavoratori devono essere i principi cardine del rapporto fra Comune ed enti privati.

Questo significa:

designare cospicui spazi fisici e tempi adeguati alla libera balneazione
definire prezzi contenuti per quest’ultima e stabilirne la gratuità per alcune fasce di popolazione e

significative riduzioni per altre (es: giovani, anziani, bassi redditi, utenti servizi sociali, prescrizioni mediche)
monitoraggio delle condizioni del personale impiegato, in quanto a professionalità, rispetto dei
contratti, retribuzioni adeguate e stabilità tendenziale del rapporto di lavoro. Tali condizioni sono inscindibilmente connesse alla qualità del servizio offerto, infatti, oltre alle fondamentali motivazioni etico-sociali, è noto che se il personale è mal retribuito, troppo flessibile e instabile, questo conduce allo scadimento del servizio.

La storia di questi anni dimostra che a precarietà ed a bassi costi del lavoro corrisponde un offerta scadente.

Per tali ragioni riteniamo, a partire da questo caso per poi estenderli e generalizzarli, vadano adottati regolamenti e pratiche, già attuati in altri grandi comuni, che definiscono clausole sociali ben chiare per le gare d’ appalto di servizi relativamente alla partecipazione di aziende, consorzi, associazioni e di cooperative sociali e/o di produzione lavoro.

In questo come in altri futuri capitolati d’ appalto, negli avvisi di gara, nelle convenzioni e negli affidamenti chiediamo vengano inscritte clausole tali da prevedere:

l’ obbligo da parte dei soggetti d’ impresa sociale o privata che gestiranno il servizio di rispettare i CCNL ed eventuali integrativi di riferimento in tutti i loro istituti, ivi compresi i soci lavoratori di cooperative a prescindere dai regolamenti e dagli statuti interni
il rispetto degli obblighi contributivi in materia previdenziale, assistenziale e assicurativa ed il rigoroso
attenersi a quanto prescritto dalla legge 626/94 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
la revoca immediata dei rapporti contrattuali (fatte salve le clausole sociali a difesa dell’
occupazione) con il Comune e l’ esclusione da successive gare in caso di mancato rispetto dei CCNL e della legge 300/70 (Statuto dei Lavoratori)
la cura da parte del Comune nel considerare, nella determinazione dei criteri economici per le
aggiudicazioni, corrispettivi tali da comprendere sia il costo del lavoro riferito alle tabelle aggiornate dei CCNL e/o dei Contratti Territoriali vigenti sia le spese generali e di gestione dei servizi appaltati (in misura non inferiore al 10% dell’ importo complessivo del prezzo dell’ aggiudicazione dell’ appalto)
l’ aggiornamento degli importi dovuti dal Comune in caso di intervenuti rinnovi dei CCNL anche in
corso d’ appalto
l’ istituzione da parte del Comune di controlli ordinari su quanto ai precedenti punti con scadenze
semestrali
Controlli straordinari dovrebbero essere immediatamente eseguiti su richiesta all’ Amministrazione
effettuata da Consiglieri comunali, circoscrizionali, organizzazioni sindacali, associazioni di categoria, associazioni riconosciute dal movimento cooperativo, associazioni degli utenti e dei consumatori, nonchè da singole/i lavoratrici e lavoratori relativamente all’ appalto in cui sono impiegati.
l’ introduzione di clausole specifiche che assegnino punteggi significativi a quelle imprese che gia’
siano riconosciute a livello territoriale e che privilegino la stabilita’ e la non atipicità dei contratti ai propri dipendenti e/o soci ed il riconoscimento di rapporti di lavoro che non consentano retribuzioni al di sotto di quei parametri che definiscono la cosiddetta "soglia di povertà".
l’ istituzione di un "Tavolo Permanente dei Diritti", che consenta alle istanze delle lavoratrici e dei
lavoratori degli appalti ed a quelle dei cittadini-utenti di essere discusse istituzionalmente, prevedendo in ambito circoscrizionale analoghe forme democratiche e partecipate alle scelte di carattere sociale.
l’ istituzione di un "Osservatorio comunale sul lavoro" che intervenga nella conoscenza del mercato
del lavoro nella nostra città, allo scopo di garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori, di promuovere "la buona occupazione" contrastando il fenomeno del precariato e del lavoro nero, diffondendo la cultura della legalità.

Su questi e molti altri aspetti relativi alle sempre peggiori condizioni di lavoro negli appalti pubblici e privati, sulle stesse scelte dell’ Amministrazione, sempre piu’ tese a sconfessare quei principi che l’ avevano spinta a sottoscrivere la "Carta di Porto Alegre" utilizzando le esternalizzazioni e le privatizzazioni di servizi pubblici essenziali come prassi sistematica e consolidata, ci prepariamo a dare grande battaglia nel prossimo autunno.

E’ inutile dire che andremo a verificare come il Comune avra’ gestito la questione della Crocera, tanto dal punto di vista del servizio reso alla collettività quanto a quello delle tutele di quelle lavoratrici e lavoratori (pensiamo a quante/i si occuperanno delle pulizie, del guardianaggio, del verde pubblico oltre che alle figure professionali sportive) che vi presteranno servizio.

Per la seconda volta in pochi mesi "sull’ acqua" si dimostreranno le residue credibilità di questa giunta sulla gestione del patrimonio pubblico...ci auguriamo abbia "imparato a nuotare" e non vi rimanga definitivamente risucchiata.

GENOVA, 28 LUGLIO 2003

Coordinamento Lavoratori Cooperative Sociali
Genova
Vico dell’ Agnello, 2 - m@il to: lavcoopsoc@yahoo.it