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La repubblica dei De Gennaro
par R.P.
Publie le lunedì 14 maggio 2012 par R.P. - Open-Publishing1 commento
Una democrazia ha sempre l’obbligo di salvare almeno le forme. Chiunque pensi che nei paesi capitalisti come l’Italia la democrazia sia in realtà una finzione perché basata in realtà sui voleri di una élite economica (la democrazia come migliore involucro per il capitalismo), deve però ammettere che è necessario per mantenere il potere il rispetto di una serie di parametri. Tra questi sicuramente risiede la punizione o per lo meno l’accantonamento di chi si sia macchiato di reati contro persone o cose da una posizione di comando. Il capo di una Polizia che tortura i manifestanti in una scuola rientra sicuramente in questa categoria. Eppure l’ex capo della Polizia De Gennaro non solo diventa sottosegretario con il Governo Monti, ma questo incarico arriva al termine di una serie di avanzamenti di carriera e responsabilità, caratteristica premiale usata non solo per De Gennaro ma anche per altri vertici della polizia e delle forze dell’ordine impegnati al periodo del G8 di Genova.
Incredibilmente, per i sinceri democratici delle redazioni giornalistiche, le promozioni di De Gennaro vengono all’istante sottolineate con giubilo da una serie di politici in maniera trasversale. La solerzia attraverso la quale vengono fatte circolare le dichiarazioni di D’Alema, Fini, Casini, Rutelli sembra alludere ad una volontà esplicita: la promozione di De Gennaro non deve essere nascosta all’opinione pubblica, va rivendicata.
Le operazioni di polizia e di intelligence compiute durante il G8 sono qualcosa di diverso da un normale controllo o un’operazione. In Italia è un fiorire di brutalità compiute dalle forze di polizia nelle strade, nelle carceri, nei CIE. In questi casi è però possibile pensare che si tratti di iniziative individuali o di gruppo. La responsabilità diretta dei vertici delle forze dell’ordine è desumibile solo come organo che non controlla le operazioni dei sottoposti o li copre dopo le azioni ingiustificate. Si tratta di responsabilità pesanti, ma non si può dire che ci sia un intervento diretto. Nel caso dei fatti di Genova, chi pensa che i vertici delle forze armate e della politica non controllassero le operazioni commette sicuramente un errore.
Nel film di Daniele Vicari sui fatti della scuola Diaz (film sicuramente meritorio e a mio avviso ben riuscito), si decide di puntare l’obiettivo sulla sospensione dei diritti democratici e sulla violenza subita dai manifestanti. Si decide infatti di non occuparsi delle responsabilità politico-operative. Pensare che non ci siano state però è una cosa che non ci si può ragionevolmente permettere.
E’ così strano pensare che i vertici della polizia abbiano agito di concerto con l’establishment politico? Direi di no, e questo in buona sostanza ci dice che De Gennaro e altri agivano con precisi ordini. Qualcuno ha ricevuto ordini e lo sa, qualcun altro li ha dati e sa benissimo di averlo fatto. In questi casi mi sembra ovvio che ci si copra a vicenda. Anche a costo di far saltare i meccanismi della democrazia. Quell’involucro del capitalismo che ricorda i tempi bui delle dittature.
R.P.
Messaggi
1. La repubblica dei De Gennaro, 15 maggio 2012, 09:56, di R
Tutti regimi, e il nostro lo è, devono disporre di un forte apparato di Polizia, disponibile, per mantenere lo status quo, anche ad effettuare operazioni sporche !!
Mussolini questo lo capì benissimo e creo l’OVRA , che poi è stata successivamente presa a modello da tutte le polizie e servizi del mondo !!
Uno come De Gennaro è perfettamente funzionale a questo disegno e suoi armadi pieni di dossier sono lì sempre pronti ad essere aperti !!
MaxVinella