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Le barzellette che ci raccontano
par Zag(c)
Publie le martedì 26 giugno 2012 par Zag(c) - Open-Publishing2 commenti
Oggi ha fatto la pipì il gatto ed è per questo che lo Spread è salito, e ieri siccome la Spagna ha chiesto aiuto al FMI , in Italia è aumentato lo Spread. Il mese scorso invece i mercati aspettavano il taglio per i pensionati ed è per questo che lo spread è sceso.
Insomma ci prendono per i fondelli. Il Main stream e i cosidetti giornalisti esperti , economisti alla bisogna non solo quelli che hanno letto l’economia sul bignami, ma anche quelli bocconiani , ma di parte, quelli che stanno dalla parte del potere, così ce la raccontano. Ed oggi il potere è nelle mani della grande e piccola finanza.
Se ci si sofferma un attimo ad analizzare i dati macroeconomici si può prendere atto di due verità, a mio parere.
Primo
Che il governo Berlusconi fosse la causa dell’avanzare dello Spread e che il successivo governo Monti lo avrebbe tenuto sotto controllo era totalmente una frottola Che l’aggravamento della crisi il non averla nè prevista ne aggredita per tempo è sicuramente una concausa da addebitare al governo Berlusconi. La sua caduta di fiducia da parte dei mercati e sopratutto nella presa d’atto della sua ormai incapacità a far diventare operativi i desiderata degli stessi è insieme la causa della sua caduta e la salita del governo Napolitano-Monti. Infatti da entrambi i governi le medicine propinateci sono le stesse. Le ricette dettate e scritte dallo stesso medico .
Da questo si può affermare che sicuramente la fiducia nello Stato e sopratutto la sua capacità a pagare i debiti contratti non è causa dell’alternarsi dello Spread
Secondo
Il debito pubblico con il salire dello Spread c’entra come la cacca con il cioccolato. Vi sono paesi con debiti pubblici ben più alti del nostro e non sono sotto attacco dei mercati. Ed è altresì , ormai, palese, che le misure recessive adottate da tutti i paesi europei sotto attacco da pare dei mercati e sopratutto misure recessive tutte a carico dei lavoratori e ceti medi produttivi , taglio delle spese nel welfare con lo Spread non c’entrano nulla. Vale solo sottolineare che molte delle misure prese dall’attuale governo, che certo non si può dire sia malvisto dai mercati, siano state prese non nell’ottica del calo dello Spread, ma nell’ottica , cosi c’è l’hanno venduta, come riforme per la crescita i giorni pari, e per eliminare il precariato i giorni dispari, il sabato e la domenica invece per attirare finanziamenti produttivi. Ma quelle misure prese in nome della diminuzione del debito, taglio dei lavoratori delle PA e amenità di questo segno, anche qui tutte a senso unico, non hanno intaccato di un solo punto lo Spread, il quale continua ad andare su e poi giù ed ancora su indipendentemente da tutto e da tutti.
Ci allontaniamo sempre più dal burrone , ma questo si allarga sempre più. Così ha avuto modo di dire il nostro Presidente del Consiglio.
Allora , da persone ragionevoli ci dovremmo chiedere , ma dovremmo chiedere sopratutto ai politici che parlano dicendo a nome dei lavoratori, ma quale barzelletta ci state raccontando?
E’ certo che tra l’andamento dello Spread le misure che state adottando e che continuerete ad adottare, non vi è nessun rapporto di causa ed effetto e che le medicine che ci state somministrando , forse, potranno curare quale altro male, ma non certo lo Spread.
E allora, dovremmo chiedere, non è forse il caso di fermarci un attimo e cambiare profilassi?
E senza essere bolscevichi, forse non è il caso di prendere atto che la finanza( quella cattiva naturalmente) , da tutti definita come il male assoluto, la causa dei nostri problemi , non debba essere questa a essere messa sotto controllo e sotto sorveglianza con regole rigide e ferree . Se ci allontaniamo sempre più dal burrone , ma questo si allarga con velocità maggiore, non è il caso di fermare questa voraggine invece di scappare da esso? Per usare la stessa metafora del nostro sobrio e compassato Presidente
E per poter fare questo non è il caso di cambiare politica, o quella che si presenta come tale? Continuare su questa strada non è forse da sciocchi o da sudditi?
Messaggi
1. Le barzellette che ci raccontano, 26 giugno 2012, 13:41
Infatti non è il debito pubblico la discriminante per i mercati altrimenti il Giappone, gli S.U., il Belgio, l’Inghilterra ed altri sarebbero già falliti, ma la capacità di restituire i debiti. Se io presto mille euro ad un senza tetto ho fatto una buona azione da un lato umano ma un pessimo affare da un punto di vista economico mentre se li presto a Ferrero o a Benetton ne ho fatto uno molto buono.michele
1. Le barzellette che ci raccontano, 28 giugno 2012, 10:52, di Zag(c)
Ma allora come mai questa mancanza di fiducia , come la chiami tu, si rivela solo adesso? Da quando cioè la benche sono piene di derivati tossici per un valore dieci volte il PIL mondiale? Non solo! Ma l’avanzo primario del nostro paese è il 5% del PIL al netto degli interessi? Cioè la nostra capacità di produrre ricchezza, nonostante le misure recessive, è ancora alta, e pur tuttavia lo Spread aumenta. Il deficit USA , per esempio, è pari al 100% del PIL . Ed è tutto deficit di spese correnti , solo il 3% è di interessi passivi. Cioè la sua capacità di produrre ricchezza è nettamente inferiore e il suo PIL è tutto legato a cicli finanziari e monetari. Evanescenti. La sua bilancia dei pagamenti è in forte disavanzo in termini reali, in termioni economici veri, non legati cioè al cambio del dollaro.
Tra l’altro il nostro paese ha un richezza patrimoniale, di gran lunga superiore all’Inghilterra, al Giappone, e agli USA. Quando si va in banca a chiedere un prestito, questa chiede quale patromonio possiedi in ricchezza reale non in danaro che è solo rappresentazione di valore.
Insomma le cose sono molto diverse da come ce le vogliono far vedere.