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Le case di plastica di via Catania sono tornate ad essere abitazioni pubbliche

Publie le martedì 4 maggio 2004 par Open-Publishing

FINALMENTE LO SCANDALO E’ TERMINATO

Giovedì scorso, i 24 appartamenti di via Catania 126 sono stati occupati
da una ventina di famiglie di senza casa: sfrattate, alloggiate in
baracche, stipate in solai o cantine a costi esorbitanti.

L’iniziativa è stata promossa da ACTIon Milano che da tempo si batte per
trovare, anche nell’area milanese, una soluzione abitativa alle decine
di famiglie di immigrati e di residenti che quotidianamente vengono
buttate in strada da una legislazione assurda che non prevede la giusta
causa negli sfratti e che consente ai proprietari di case di chiedere
affitti altissimi molto al di sopra di quanto sia permesso dalla legge
anti-usura.

Le case di via Catania, chiamate "Case di plastica" perché costruite
nel 1970 con materiali sperimentali, erano sfitte da dieci anni ed erano
state recentemente ristrutturate dall’Aler con una spesa di circa due
miliardi di vecchie lire.

Mentre decine di famiglie, anche a Sesto sono ricoverate in situazione
di fortuna perché mancano alloggi pubblici, l’Aler in modo arrogante, ha
continuato a rifiutarsi di terminare i lavori di manutenzione per
assegnare gli appartamenti.

Più volte, come Sindacato, abbiamo denunciato lo scandalo con comunicati
stampa e manifestazioni, ma i dirigenti dell’Aler (ex IACP) hanno
continuato perseguire i loro piani speculativi che prevedono:

· lo smantellamento del patrimonio pubblico tramite la vendita degli
immobili (le case di plastica non sono state vendute solo perché l’Aler
non ha trovato acquirenti)

· la privatizzazione dell’Edilizia Residenziale Pubblica con la
trasformazione degli alloggi a canone sociale in alloggi con affitto a
tempo determinato che garantiscono affitti molto più alti (a Sesto
l’Aler ha già sottratto all’uso pubblico ben 28 appartamenti per
destinarli ad altri scopi)

· l’aumento dei canoni nel tentativo di avvicinare gli affitti
pubblici a quelli privati speculando su un patrimonio costruito con i
soldi versati dai lavoratori con la vecchia trattenuta Gescal (l’Aler di
Milano a gennaio ha aumentato illegalmente gli affitti in contrasto con
la legge regionale e contro il parere del nostro sindacato che ha
promosso un ricorso al TAR).

*Come sindacato da tempo aspettavamo dalla giunta di sesto una
iniziativa più chiara nei confronti dell’Aler per il recupero dello
stabile di via Catania e delle altre decine di alloggi vuoti presenti
nei quartieri di edilizia pubblica di Sesto, ma ciò purtroppo non è
avvenuto!*

L’occupazione di via Catania pone fine allo scandalo che dura da dieci
anni e impone alcune scelte urgenti:

· è necessario che l’Aler provveda a regolarizzare la situazione
abitativa di via Catania con la stipula di contratti di affitto e che
provveda a garantire l’utilizzo dell’energia elettrica e degli altri
servizi necessari al vivere quotidiano

· è necessario che l’Aler metta in disponibilità per l’affitto tutti
gli appartamenti vuoti di sua proprietà

· è necessario che l’Aler sospenda la vendita degli alloggi pubblici
di via Bandiera-Rovani come si era impegnata a fare con un protocollo
sottoscritto con l’Amministrazione di Sesto

· è necessario che la Giunta di Sesto provveda alla requisizione di
tutti gli alloggi che l’Aler ha messo in vendita e gli alloggi vuoti se
l’Aler continuerà a tenerli sfitti

· è necessario che la Giunta di Sesto stabilisca piani di
ampliamento del patrimonio abitativo pubblico

· è necessario che la Giunta di Sesto prenda iniziative politiche
che denuncino la grave situazione speculativa che a Sesto ha portato ad
affitti di 500 euro di solo affitto per un monolocale

*COMITATO PER IL UNIONE INQUILINI

*DIRITTO ALLA CASA* Sesto San Giovanni

_www.unioneinquilini.it_

il sito del diritto alla casa senza frontiere