Home > Libertà per Marco. Libertà per tutti
Più di 40 perquisizioni: una al Silvestre a Pisa, una a Cascina, una a
Vada,
due a Tirrenia, sette a Pisa, una a Cecina, due a Livorno, tre a Carrara,
due a Querceta, otto a Pietrasanta, una all’Isola d’Elba, tre e Firenze, un
a La Spezia, una a Bergamo, una ad Ari (Ch), due a Verbania, una a Sondrio,
due a Torino, quattro a Milano, una a Sarzana, una a Biella, una a Cuneo,
una a Bologna, una in Svizzera.
L’ondata di perquisizioni ha interessato l’area anarchica e libertaria con
l’aggiunta di tre perquisizioni, due Pietrasanta a un compagno e una
compagna di Laboratorio Marxista e una a Sarzana a un compagno comunista.
Tra tutti questi perquisiti, tredici gli avvisi di garanzia per
associazione
sovversiva 270bis, una notificata in cella a Pfaffikon a Marco Camenisch,
una a sua moglie, quattro a Pietrasanta, tre a Pisa, una a Rosignano, una
ad
Ari (Ch), una a Verbania, una a Sondrio.
Queste le fredde cifre dell’operazione BLACK-OUT, l’inchiesta condotta dai
sostituti procuratori genovesi Canepa e Canciani e dai ROS.
Noi vogliamo dire poche parole ma chiare, vogliamo continuare a parlare del
ribelle ecologista Marco Camenisch che alla fine degli anni Settanta
praticava il sabotaggio per contrastare la morte nucleare delle centrali
svizzere; condannato per questo a dieci anni di carcere, per poi
riprendersi
la libertà con l’evasione e la latitanza.
Con il nome di Martino ha accompagnato la vita quotidiana di alcuni/e di
noi
condividendo le emozioni e il pensiero critico contro questa civiltà
tossica
fondata sull’inquinamento, la morte e lo sfruttamento. Lo abbiamo
accompagnato negli undici anni di carcere italiano, continuando ad essere
solidali anche ora che Marco sta subendo l’isolamento nelle asettiche
galere
svizzere.
Non dimenticando la sua umanità, la sua profonda coerenza e il senso di
appartenenza alla natura ormai violentata quotidianamente, siamo con lui
ogni giorno per esigere la libertà di ogni prigioniero. Intenzionati a non
smuoverci di un millimetro da queste considerazioni, riaffermiamo la
solidarietà come pratica militante e quindi nessuna intimidazione, nessuna
ipotesi repressiva potrà mai provocare un black-out nella nostra coscienza
critica, nei nostri affetti e nella nostra identità.
Siamo consapevoli che questo attacco, l’ennesimo, che si aggiunge ad altre
inchieste ed ipotesi repressive che coinvolgono: antifascisti, anarchici,
comunisti, rivoluzionari, non sono altro che il costante tentativo da parte
del potere di difendere ad ogni costo profitti ed interessi di pochi
calpestando e reprimendo ogni espressione di rivolta e antagonismo dentro
un
più generale percorso di lotta che, con mille pratiche diverse, si oppone a
questa moderna democrazia liberista, sempre più causa di sfruttamento,
oppressione, progressiva distruzione della natura.
Riaffermando la completa estraneità ai fatti contestatici, vogliamo
riaffermare che in una società che si autoalimenta di democratiche, legali
carneficine e massacri, di continui disastri ambientali e sociali,
pretendere di essere "innocenti" significa solo esserne complici
rassegnati.
Rivendichiamo con fierezza la nostra irriducibile colpevolezza di
continuare
a sognare una società più giusta, liberata dallo sfruttamento sull’uomo,
sulla natura, sugli animali.
Per un mondo senza galere.
I compagni e le compagne indagati/e