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di Giovanni Sartori
L’ultimo re D’Egitto si chiamava Faruk.
Era un reuccio da nulla, dedito soltanto
alla bella vita. Amava soprattutto il gioco.
E al gioco, il poker, voleva sempre vincere.
Così aspettava di vedere le carte degli altri,
e poi lui dichiarava una mano superiore
senza larla vedere."Parola di re",diceva.
Gli altri giocatori si sottomettevano;
dopotutto lui era un re, e loro erano lusin-
gati di essere ammessi al suo tavolo.
Chissà perchè l’Italia berlusconiana mi fa
venire in mente Faruk. Chissà perchè;
o forse il perchè lo so.
Giorni fa (il 18 luglio 03) scrivevo su queste
colonne che la legge Gasparri sul riassetto
televisivo faceva tre regali a Berlusconi.
L’indomani il portavoce del presidente del
consiglio, Bonaiuti, mi risponde ignorando
i tre regali (ci sono o no?) limitandosi a ribadire
che Berlusconi ha sepre smentito di essersi fatto
fare leggi su misura, questa accusa ribadisce
Bonaiuti,"è completamente falsa. Lo debbo
credere, immagino, perchè è parola di re.
Se non lo fose, vorrei vedere le carte, e il re
ne risulterebbe colossalmente smentito.
Qualche giorno dopo, il 24 luglio, il presidente
di Mediaset Confalonieri, risponde ignorando
i tre regali (ci sono o no?) e limitandosi a ribadire
che Berlusconi ha sempre smentito di essersi
fatto fare leggi su misura: questa accusa riferisce
Bonaiuti, "è completamente falsa". Lo debbo
credere, immagino, perchè è parola di re.
Se non lo fosse, vorrei vedere le carte, e il re ne
risulterebbe colossalmente smentito.
Qualche giorno dopo, il 24 luglio, il presidente
di Mediaset, Confalonieri dichiarava alla giunta
dela confindustria che la tesi che la legge Gasparri
aiuti mediaset, è falsa, perchè in realtà non darebbe
nessun vantaggio alle aziende del premier.
i confindustriali hanno incassato, a quanto
pare in silenzio. A quanto pare la parola di un
vicerè, equivale alla parola di un re.
Il 30 giugno alla radio francese (Europa 1),
Berlusconi definisce una doppia menzogna soste-
nere che in Italia, lui monopolizza stampa e tv.
Perchè, asserisce, la stampa scritta è "all’85 per cento
di sinistra contro i moderati e le reti Rai sono molto
libere e il 75 per cento dei giornalisti è di sinistra"
PAROLA DI RE
Ma qui Berlusconi commette, temo, un errore. L’errore
di scoprire una carta (su cinque). Se ci da delle percentuali
(la carta che scopre) allora quelle prcentuali le deve
comprovare. A me non risulta proprio che una larghissima
maggioranza della stampa (tutta quanta, salvo uno sparu-
tissimo 15 per cento lo osteggi, e semi sbaglio perchè Ber-
lusconi non mi smentisce e ci fornisce l’elenco della
stampa di sinistra? ottantacinque nomi di testate su cento.
Due paginette. Che ci vuole? idem per la Rai. Molto libera?
A chi la guarda (io lo faccio solo per dovere d’ufficio e per
rovinarmi l’appettito) sembra ancor meno libera di mediaset.
Quando Berlusconi incappo a Stasburgo, il 2 luglio
nell’infortunio del Kapò, l’ammiraglia della tv pubblica,
quella che più forma l’opinione, nonfece vedere l’episodio
ma lo fece raccontare ed edulcorare dalla inviata di turno.
Si può essere professionalmente più scorretti di così? La
televisione, lo dice il nome è tenuta a "far vedere". Ma il
pubblico del tg 1 non vide nulla.Chi lo dirige deve aver
pensato che far vedere Berlusconi arrabiato (in verità era
magnifico) lo metteva a rischio, al rischio di farlo arrabiare
contro di lui. Per Berlusconi il Tg1 dà una informazione
equilibrata. Difatti quando la legge Gasparri,è stata appro-
vata abbiamo solo sentito, al giornale delle venti, un reso-
conto del provvedimento e poi Gaspai che elogiava la sua
legge inneggiando al pluralismo. In quella edizione
nessuno ha potuto contestare, nessun "sinistro" ha potuto
parlare. Televisione equilibrata? No, invece un caso
scandaloso di informazione unilaterale e squilibrata.
Per quanto potremo andare avanti prendendo tutto per
buono, "parola di Re"? E’ una domanda estiva per
le ferie dei nostri politici.
giovanni sartori