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Mobilitazione: ministra Moratti a S.Patrignano
Publie le sabato 20 settembre 2003 par Open-PublishingIl rimini social forum ha promosso,
a livello regionale, una mobilitazione in occasione
della presenza della ministra Moratti a S.Patrignano il 3 e 4
ottobre dove terrà una riunione informale dei ministri del welfare,
istruzione, commissari europei di riferimento, famiglie e volontariato sulla
dispersione scolstica e disagio giovanile.
L’ argomento è, in apparenza, specifico, ma tutto rientra nell’ ambito della
riforma e, soprattutto, nel quadro globale degli accordi internazionali
sulla privatizzazione dei servizi (GATS).La ministra sarà a Rimini solo il
3 sera per la cena al palazzo dell’ Arengo (palozzo sede del comune di
Rimini) alle 20 ca.
Perciò, proponiamo per la giornata del 3 ottobre
un forum di discussione regionale
(dalle 15 alle 18:30, luogo ancora da definire)
e mobilitazioni sul territorio
(presidi, corteo, blocchi dal tardo pomeriggio del 3/10 a serata inoltrata
ecc...)
Ecco il documento dell’iniziativa:
L’ istruzione di massa è il risultato di decenni di lotte che, nel secolo
scorso, si sono poste la priorità di vedere riconosciuta la necessità di un
libero accesso al sapere per tutte/i.
L’ estensione a tutte/i del diritto allo studio e dell’ accesso al sapere,
si contrappone, oggi, una volta di più, alla logica neoliberista di
mercificazione dei diritti degli individui.
Il concetto di mercificazione dei diritti e dei soggetti, prevede non solo
e non più la formazione finalizzata all’ ingresso nel mercato del lavoro
sempre più caratterizzato dall’ elemento flessibilità inteso come
precarizzazione dei diritti, ma vuole l’ ingresso dei privati come
erogatori di servizi e, specularmente, il coinvolgimento delle scuole nelle
iniziative promosse dal privato.
Emerge, così, sempre più chiaramente, il progetto politico di chi vuole la
sfera dei diritti interamente subalterna alle dinamiche produttive ed agli
equilibri di mercato.
Si delineano, così, percorsi formativi prevalentemente informati allo
spirito del mercato, caratterizzati da una sempre più diretta dipendenza
dalle esigenze produttive, che mirano a formazioni specifiche e che
produrranno livelli di istruzione diversi, di classe, oltre ad un
abbassamento generalizzato della qualità del sapere.
Il tema si collega a quello dell’ "autonomia" inteso come strumento di
iniziative ed apertura : oggi, cosa significa ciò, nel quadro liberista?
Negli anni settanta si diceva scuola aperta e veniva in mente un contesto
sociale, il quartiere, le grandi istituzioni della società civile; oggi si
dice scuola aperta e viene in mente l’ azienda, il mercato, lo sponsor.
Così, dall’ "autonomia" berlingueriana alla riforma Moratti, si sta
delineando il disegno di smantellamento di un servizio pubblico nel quadro
generale di privatizzazione degli stessi servizi pubblici.
In antitesi al dettato dell’ art. 33 della Costituzione - che prevede il
carattere pubblico dell’ istruzione e nessun onere per lo Stato riguardo
all’ istruzione privata - la riforma Moratti, sta dequalificando e
distruggendo la scuola pubblica.
Sempre di più la Carta Costituzionale viene svilita tramite una elusione
continua del suo dettato ormai non riscontrabile, in alcuni dei suoi
principi fondamentali, - basti pensare agli interventi bellici italiani -
nella costituzione materiale.
Si consideri :
– L’affossamento del tempo pieno nella scuola dell’obbligo, attraverso la
riduzione del tempo scuola a 30 ore settimanali e la scomparsa
dell’organico funzionale
– Il taglio degli organici, che sta provocando la perdita di oltre
diecimila posti di lavoro per gli insegnanti e di personale non docente
(ATA) mentre si cedono a privati servizi che riguardano il funzionamento
della scuola La sciocchezza pseudopedagogica dell’insegnante unico
"prevalente" nella scuola primaria, preceduta da decenni di ottima
sperimentazione e faticoso aggiornamento;
– La frammentazione dell’istruzione superiore attraverso la
regionalizzazione degli Istituti tecnici e professionali.
– La "saturazione" dell’orario cattedra che renderà impossibile ogni
continuità didattica sulle classi, con caroselli di insegnanti ogni anno, e
qualsiasi attività di programmazione e progettazione didattica.
– Il continuo taglio delle risorse e degli investimenti nella scuola
pubblica (300 milioni di euro in meno)
– Il progressivo aumento dei finanziamenti pubblici alle scuole private :
vedi decreto interministeriale del 2 settembre con il quale vengono erogate
risorse per 30 milioni di euro - senza considerare i redditi - per
ciascuno degli anni 2003, 2004 e 2005 a favore delle famiglie che iscrivono
i figli minori presso le scuole paritarie.
Le risorse saranno destinate a erogare contributi alle famiglie a parziale
rimborso delle spese sostenute per il pagamento delle rette scolastiche.
– Il trattamento vergognoso ed indegno riservato ai precari storici con la
conseguente "guerra tra poveri" tra questi ed i precari dei corsi
abilitanti.
– La cancellazione di vari milioni di euro per l’autoaggiornamento dei
docenti.
Tutto questo in un contesto internazionale che obbliga l’ Unione Europea a
presentare, in sede WTO, la sua proposta di un’ apertura del mercato dei
servizi - incluse scuola e sanità - a tutti i paesi membri dello stesso.
Nonostante le rassicurazioni di qualcuno circa l’ esclusione dalla
commercializzazione di certi servizi essenziali, sorgono forti dubbi sulla
tenuta di tale posizione : infatti, è molto forte la pressione di certi
partner commerciali - quali USA e Australia - che hanno già liberalizzato i
settori scuola e sanità.
Oltretutto riscontriamo la totale mancanza di trasparenza in sede di
trattativa UE : anche per questo il movimento dei movimenti si mobiliterà
su Riva del Garda e poi Cancùn, dove i Ministri, prima europei poi del
mondo, decideranno la progressiva privatizzazione dei servizi (GATS) in un
quadro giuridico che mostra la sua trasformazione in ordinamento
sovranazionale che, quindi, porta alla subalternità degli stati e dei loro
ordinamenti nei confronti di un nuovo diritto internazionale "commerciale",
espressione di poteri non rappresentativi ed autoreferenziali.
L’ istruzione, nei prossimi accordi GATS, diventerebbe oggetto di scambio
alla stregua di altre merci : ci sarebbero, allora, cambiamenti tali da
mettere in discussione il diritto collettivo all’ istruzione, l’ accesso ai
saperi, ecc..
I paesi del nord del mondo vedranno minacciati alcuni pilastri del welfare
come l’ abbiamo conosciuto sino ad ora; i paesi del sud subiranno una sorta
di nuova colonizzazione economica e culturale.
All’ interno di queste dinamiche, va collocato la "riunione informale"
della Ministra Moratti con i colleghi europei del Welfare e dell’
Istruzione, i Commissari UE di riferimento, le associazioni delle famiglie
europee e rappresentanti del volontariato : riunione convocata "a casa
sua", e cioè in quella istituzione totale che è S. Patrignano.
Noi continueremo a lottare per un sapere ed una istruzione collettivi,
pubblici e laici, intese come patrimonio da socializzare e non come bene da
allocare sul mercato.
Perciò, lanciamo la proposta di un’ iniziativa regionale di movimento per
il giorno 3 ottobre 2003, a Rimini, con un forum di discussione su riforma
Moratti e GATS e iniziative sul territorio.
Rimini, 04.09.03
RIMINI SOCIAL FORUM