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Movimento in «festa» per ricordare il G8
by dal manifesto Thursday July 10, 2003 at 11:44 AM
Una settimana di forum, mostre e spettacoli per discutere dello stato del movimento e delle
iniziative future. Gli anti-G8 si ritrovano a Genova nel secondo anniversario dell’uccisione di
Carlo Giuliani, che sarà ricordato con un corteo silenzioso.
L’hanno chiesta loro, Heidi e Giuliano Giuliani, con un appello in cui chiedevano di fare del
secondo anniversario del G8 di Genova «un’altra occasione di memoria, di riflessione, di
approfondimento» di quei temi che due anni fa portarono 300 mila persone da tutto il mondo a manifestare contro
la riunione dei capi di stato e di governo degli Otto paesi più ricchi della Terra. E hanno voluto
che la settimana di iniziative che prenderanno il via sabato a Genova con un dibattito sugli
«impegni disattesi del G8», a partire dallo «specchietto per le allodole» del Global fund contro
l’Aids, non si risolvesse in una commemorazione del figlio Carlo ma viceversa in una festa. Dunque, ai
dibattiti, ai forum e alle assemblee si aggiungeranno una mostra multimediale intitolata «non
archiviabile», spettacoli teatrali, tra i quali la messinscena del processo che non si celebrerà per
l’omicidio di Carlo Giuliani, e musica, con Manu Chao e tanti altri. Solo per domenica la richiesta
della famiglia Giuliani è di sfilare in corteo, a partire da piazza Alimonda, «con un cerotto
sulla bocca». Il Forum sociale europeo ha risposto all’appello con una lettera in cui, oltre
all’adesione alla settimana di iniziative, chiede ancora una volta «verità e giustizia», per Carlo e non
solo. La «festa» genovese sarà anche il momento, per il movimento reduce da un altro G8, quello di
Evian, e dal summit Ue di Salonicco, di fare il punto sulle forme di lotta e sull’efficacia dei
controvertici, nonché sul futuro prossimo. A partire dalla «nuova Seattle», la riunione del Wto a
Cancun di settembre, e dal pre-Wto che i ministri degli esteri europei svolgeranno dal 4 al 6
settembre a Riva del Garda. E poi ancora il Forum sociale europeo di Parigi a novembre e quello mondiale
in India, e il Forum del Mediterraneo di Barcellona a marzo 2004.
Inevitabile poi, due anni dopo, il punto sulle inchieste giudiziarie, a partire dall’assoluzione
di Mario Placanica, il carabiniere che sparò a Carlo Giuliani. «Non abbiamo mai avuto alcun
desiderio di vendetta e non abbiamo chiesto il processo per avere una condanna, ma per accertare le reali
responsabilità, che vanno ben al di là di chi ha premuto il grilletto e riguardano scelte avvenute
a monte sulla gestione dell’ordine pubblico», dice Giuliano Giuliani. «C’è qualcuno che sotto
indagine non è mai finito», rincara la dose l’allora portavoce del Genoa social forum Vittorio
Agnoletto, che accusa «i vertici di polizia e carabinieri e i vertici politici». «Noi avevamo
sottolineato la presenza di estremisti di destra nel cosiddetto black bloc, comunque esterno e avversario del
movimento, ma non siamo stati ascoltati», continua. Il sospetto, secondo Giuliani, è che dietro
quanto accaduto ci fosse un disegno politico, volto a «sviare l’attenzione dai contenuti della
protesta attraverso una repressione di una violenza inaudita, studiata a tavolino». Anche per questo
sabato a Genova si riuniranno i «comitati civili per vincere silenzi e impunità», sui morti degli
anni `70 e nelle stragi. Proprio ieri è arrivata l’ennesima doccia fredda: la commissione Affari
costituzionali del Senato ha bocciato la richiesta delle opposizioni di istituire una commissione
d’inchiesta sui fatti del G8. Ma i promotori Luigi Malabarba (Prc) e Nando Dalla Chiesa (Dl)
annunciano che chiederanno comunque il voto dell’aula, «perché su un episodio su cui si è verificata una
vera e propria sospensione della democrazia non è possibile una semplice archiviazione
burocratica».
Dal punto di vista giudiziario il capitolo Genova è ancora tutto aperto, nonostante
l’archiviazione di Placanica. Due mesi fa è arrivata l’archiviazione per i 93 fermati nella notte della Diaz, e
a breve, spiega Lavinia Botto del Legal forum, dovrebbero essere archiviate anche le accuse di
associazione a delinquere finalizzata alla devastazione e al saccheggio. A fine mese, inoltre, si
chiuderanno le indagini preliminari sulla notte della Diaz e sui pestaggi nella caserma di Bolzaneto,
e in autunno potrebbero arrivare i rinvii a giudizio. E’ stato invece molto più difficile
individuare i poliziotti responsabili di violenze in strada. «Non ci sono state vere indagini della
procura sui fatti di strada, nonostante le testimonianze raccolte e il dossier sull’utilizzo dei gas Cs
che abbiamo consegnato», dice l’avvocato Botto, che spiega come il prossimo passo sia l’avvio di
azioni civili per i risarcimenti del danno. E proprio a Genova si riunirà la rete europea dei Legal
team che si occupano dei casi di repressione durante le manifestazioni no global. Da Genova a
Evian e Salonicco.