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I° campeggio internazionale contro il ponte
Il Messina Social Forum ed il Coordinamento Calabrese contro il Ponte,
facendo propria l’assunzione dell’impegno, preso dal Social Forum Europeo
tenutosi a Firenze, di indire per quest’estate un Campeggio Internazionale
contro la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, sta già
lavorando alla preparazione dell’appuntamento.
Questo impegno internazionale, nato nell’ambito del Social Forum Europeo di
Firenze, e che ha visto convergere, su questo obiettivo, una significativa
partecipazione delle realtà meridionali ed una certa attenzione di quelle
nazionali, vuole essere un contributo centrale volto a sviluppare la
tematica della Lotta contro il Ponte e le Grandi Opere e per la tutela e la
valorizzazione dell’Ambiente e dei Territori.
Il miraggio "Ponte" non riguarda solo le città e le regioni direttamente
interessate al progetto; per la sua portata e per la centralità, nel
legittimare l’ulteriore strappo nella politica liberista del governo, assume
una dimensione nazionale che non può essere ignorata, pena l’irrilevanza di
ogni pratica critica ed antagonista.
La minaccia del Ponte è stata ed è presente nei programmi politici sia del
centro-sinistra che del centro-destra.
Nella versione berlusconiana assume le caratteristiche di un modello di
sviluppo speculativo che lega la realizzazione delle grandi opere alla
svendita del patrimonio naturalistico, culturale ed artistico, alla
microspeculazione diffusa, portatrice di cinismo sociale e di consenso
consociativo.
In contrasto con le enunciazioni liberiste sulla centralità del mercato, il
denaro pubblico, sottratto penalizzando assistenza e servizi pubblici, serve
a realizzare Grandi Opere (Ponte, Autostrade, Trafori, Dighe, Centrali…) che
vengono poi regalate, attraverso la privatizzazione, a Gruppi e Società
collaterali al ceto politico, il cui contributo essenziale è di incassare i
profitti.
Si ribadisce così il tradizionale passaggio Spesa Pubblica - Profitto
Privato.
Su questo piano è evidente la convergenza d’interesse dei potentati
finanziari, economici, politici e mafiosi, il cui intreccio ormai non fa più
né reato, né scandalo.
Del Ponte si parla da tempo, tanto da indurre molti ad abbassare la guardia,
ma forse stavolta una qualche mostruosità è in arrivo.
Se la realizzazione finale del Ponte è incerta sia sotto il profilo tecnico
(si pensi solo alle incognite determinate dal rischio sismico), che della
economicità, i pericoli che si avvicinano a grandi passi riguardano la
razzia di fondi pubblici (circa 7 Miliardi di euro) e la devastazione del
territorio con l’avvio della cantierizzazione.
Il lavoro d’ informazione che cerchiamo di sviluppare sul territorio
siciliano e calabrese, vuole dar voce e potenziare, con un vitale
collegamento alle realtà sociali e di movimento, quel lavoro critico già
avviato da tempo in ambiti di studio e di mobilitazione più ristretti, ma
soprattutto vuole centrare l’attenzione e la forza creativa dei soggetti
interessati sulla necessità di elaborare una visione complessiva alternativa
e proposte concrete volte a valorizzare i territori e a perseguire una
crescita della qualità della vita.