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NO AL TRATTATO DI LIBERO COMMERCIO
DICHIARAZIONE DEI MOVIMENTI SOCIALI
CENTROAMERICANI
MANAGUA, 4 GIUGNO 2003
Noi, rappresentanti delle organizzazioni popolari, cooperative,
sindacali, ambientaliste, dei consumatori, indigene, contadine,
studentesche, di solidarietà e altri movimenti sociali e centri di
studio di tutto il Centroamerica, abbiamo partecipato all’Incontro
Centroamericano di Riflessione e Coordinamento, durante le giornate
del 2 e 3 giugno a Managua in Nicaragua. Dopo aver approfondito e
discusso gli effetti del prossimo Trattato di Libero Commercio tra
Stati Uniti e Centroamerica (TLCEUCA-CAFTA), così come dell’Area di
Libero Commercio delle Americhe (ALCA), del Plan Puebla-Panama (PPP),
attraverso un’analisi critica dei risultati del Trattato di Libero
Commercio dell’America del Nord (TLCAN-NAFTA) sul popolo messicano,
siamo giunti alle seguenti conclusioni e piani di azione:
1.
L’imposizione di un TLC con il Centroamerica risponde primordialmente
alla strategia nordamericana di assicurare la supremazia delle
multinazionali e rendere più profondo, politicamente ed
economicamente, il controllo sulla regione impossibilitando i nostri
paesi a determinare un proprio modello di sviluppo e di società.
2.
La firma del TLC aumenterà la dipendenza del Centroamerica dagli
Stati Uniti, concedendo al capitale multinazionale attribuzioni e
privilegi al di sopra della legge e delle Costituzioni nazionali,
omettendo considerazioni di fondo in materia lavorativa e ambientale.
3.
Il TLCEUCA, PPP e ALCA costituiscono pezzi importanti per
l’imposizione delle politiche dell’Organizzazione Mondiale del
Commercio (OMC-WTO) nella nostra regione e nel mondo, aggiungendosi
al ruolo che giocano i programmi di aggiustamento imposti dal Fondo
Monetario Internazionale e dalla Banca Mondiale.
4.
La perversa logica mercantilistica che attraversa tutti i testi dei
TLC, PPP e ALCA, non può essere dissimulata attraverso inviti alla
società civile per "partecipare" alle consultazioni e nella
denominata "stanza" (luogo in cui i rappresentanti dei governi
centroamericani si incontrano con gli organismi della società civile
e dell’impresa privata per informare sull’andamento delle
negoziazioni n.d.r.), inviti che rifiutiamo perché costituiscono un
tentativo di legittimare il processo di dominazione mediante la
pretesa partecipazione e il consenso della popolazione. Non
accettiamo la partecipazione o la legittimazione di nessuno schema
che privilegi il guadagno e gli interessi degli investitori stranieri
a scapito dei diritti lavorativi, umani ed economici e nemmeno il
controllo straniero delle risorse, dei servizi sociali, dell’ambiente
e della sovranità nazionale.
5.Denunciamo i deputati e le deputate che, con il loro voto,
continuano a permettere la privatizzazione delle risorse naturali e
che ora pretendono approvare un TLC con gli Stati Uniti.
6.
L’esperienza messicana ci mette in allerta sulla mancanza di
protezione sociale e sulla snazionalizzazione delle risorse e dei
servizi essenziali, insieme all’invasione di prodotti stranieri in
detrimento della produzione nazionale e della sovranità alimentare.
Il Centroamerica vive dell’agricoltura e insistiamo sul fatto che la
nostra sovranità alimentare non é una merce soggetta a negoziazioni o
vendita.
Davanti alle gravi implicazioni dei processi TLC-PPP-ALCA-OMC che
aggraveranno i già disastrosi quadri sociali, prodotto della consegna
delle elites governative al consenso colonialista diretto da
Washington, Noi ci impegnammo a rendere più profonda la resistenza
che é già in cammino e che si esprime con varie modalità. Ci
impegniamo a mobilitare le nostre società in modo coordinato e
sostenuto, come un muro di Resistenza per frenare l’avanzamento della
globalizzazione corporativa e per articolare alternative e proposte
che contribuiscano a costruire l’Altro Centroamerica Possibile.
Abbiamo concordato il seguente Piano di Azione:
Seguire in modo critico il processo di negoziazione dei TLC, ALCA, PPP e OMC
Organizzare la mobilitazione popolare, forum, campagne educative e
atti di protesta contro questi processi di negoziazione
Priorizzare la resistenza contro la privatizzazione dell’acqua
Appoggiare la convocazione e la partecipazione al IV° Foro
mesoamericano che si svolgerà a Tegucigalpa, Honduras dal 21 al 23 di
luglio 2003
Raccogliere firme contro il TLC-ALCA e OMC
Organizzare atti di protesta e di educazione durante la Riunione
Ministeriale della OMC a Cancùn - Messico dal 9 al 14 di settembre
2003
Lanciamo un appello a tutte le organizzazioni sociali centroamericane
a sottoscrivere questo documento e a fare apporti al Piano di Azione
e allo stesso tempo, esprimiamo la nostra solidarietà con al lotta
degli altri popoli dell’America Latina, in particolare modo al popolo
del Perù che oggi soffre la repressione governativa.
NO AL TRATTATO DI LIBERA COLONIZZAZIONE
UN’ALTRO CENTROAMERICA E’ POSSIBILE
Firmano:
Bloque Popular Centroamericano
Red Nacional de Defensa del Consumidor (Nicaragua)
Asociación de Trabajadores del Campo (Nicaragua)
Pueblo Indígena de Telpaneca (Nicaragua)
Pueblo Indígena de Chorotega (Nicaragua)
Comité por la Paz, León (Nicaragua)
Bloque Popular (Honduras)
Unidad Ecológica Salvadoreña (El Salvador)
Red Sinti - Techan (El Salvador)
Plataforma contra el Libre Comercio - COMPA (Costa Rica)
Red COMAL (Honduras)
Centro para la Defensa del Consumidor (El Salvador)
Grupo de Solidaridad - El Arenal (Nicaragua)
Bloque Popular - Colomoncagua (Honduras)
Movimiento Social Nicaragüense (Nicaragua)
Cooperativa Multisectorial de Jalapa (Nicaragua)
Comité de Solidaridad Zapatista (Nicaragua)
COMPA (Honduras)
Encuentro Popular (Costa Rica)
Red Mexicana de Acción frente al Libre Comercio (México)
Movimiento Sobrevivencia Local (Nicaragua)
Acción Ciudadana (Nicaragua)
Movimiento Ciudadano por un proyecto de Nación (Nicaragua)
Unión Nacional de Pequeños Agricultores (Nicaragua)
COMPA (Nicaragua)
Coordinadora de Organizaciones Indígenas y Campesinas (Guatemala)
Movimiento de Acción Social Contra el ALCA - Estelí (Nicaragua)
Centro de Estudios Internacionales (Nicaragua)
(Traduzione di Giorgio Trucchi)
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Paola Manduca