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NO WAR NO BUSH

Publie le martedì 18 maggio 2004 par Open-Publishing

da nella Ginatempo

Scrivo a bastaguerra e a fori-sociali, dopo aver partecipato ad una bella
assemblea romana, come non se ne vedeva da tempo, calda e partecipata. Una
assemblea senza polemiche perchè il cuore pulsava all’unisono: NO ALLA
VISITA DI BUSH, TUTTA ROMA SI RIBELLA.

E’ una energia che viene da lontano,
da quando si combatteva contro i nazifascisti a Centocelle, al Quadraro, o
si resisteva dentro le orride celle dei torturatori di via Tasso o si
piangeva dopo le Fosse Ardeatine. E’ l’energia che si leggeva ieri nei volti
solari e caciaroni di tante ragazze e ragazzi romane/i e si leggeva anche
sul volto di Massimo Rendina, il capo partigiano che è venuto a dirci che è
giusto manifestare in massa contro Bush perchè gli sporchi interessi della
sua guerra offendono la memoria della liberazione di Roma.

Già, manifestare in massa. Ma dobbiamo crederci e sostenere le ragioni della
protesta e la riuscita del corteo. Perciò faccio appello a tutte e tutti
perchè lo spirito di questa assemblea romana sia raccolto, perchè tutto il
movimento dia un colpo d’ala e si faccia nel modo più unitario e largo
possibile il corteo nazionale a Roma nel pomeriggio del 4 giugno, a cui
seguirà il meeting serale, con eventi in una grande piazza ( probabilmente
il piazzale dei Partigiani). Sarà un corteo pacifico, radicale e determinato
come noi siamo. Se sarà di massa sarà impossibile oscurarlo e ignorarlo,
sarà impossibile criminalizzarlo o reprimerlo.

E non ci faremo dividere tra
buoni e cattivi, tra ribelli e rassegnati, tra arrabbiati e no. Perchè
tutti/e siamo indignati e ci sentiamo offesi da questa guerra, dalla
barbarie fatta anche col silenzio complice del nostro governo e con
l’alleanza delle nostre truppe, e dalla visita di costui, capo supremo della
guerra globale e criminale di guerra.
Chiedo a coloro che non condividono la proposta corteo di aiutarlo lo
stesso, cioè di non sconfessarlo, di non svalorizzarlo, di non denigrarlo,
di comprenderne la carica etica e la spinta civile oltre al messaggio
politico.

Chiedo a coloro che non potranno essere presenti a Roma il 4 giugno di non
depotenziare la partecipazione al corteo e alla giornata di Roma, col fatto
di produrre nella giornata del 4 iniziative diffuse sul territorio che
possano costituire alternative di partecipazione. Per le iniziative diffuse
nelle città il giorno indicato è il 2 giugno, Festa della Repubblica,
giornata delle "cento piazze" e dei sit-in davanti alle Prefetture, per
chiedere ciò che abbiamo chiesto con le carovane di pace: che la Repubblica
ripudi la guerra, che adotti politiche di pace e di disarmo, che rompa la
sua complicità e alleanza con la guerra globale.

Ripropongo ciò che ho già
proposto nel Comitato fermiamo la guerra ed in rete: il suono della sirena
alle ore 11, ora cruciale della parata militare sui Fori Imperiali che con
varie iniziative ( tra cui la manifestazione sui ponti del Tevere) verrà
contestata. Con questo suono che dovrebbe esplodere nelle "cento città",
mimiamo i bombardamenti, ci buttiamo per terra e facciamo "i morti" per
dieci minuti di silenzio.

Chi raccoglie questa proposta e la realizza è
vivamente pregata/o di segnalarlo subito così possiamo comunicare alla
stampa le iniziative in campo. Da oggi siamo fortemente impegnate/i in
tutte le occasioni possibili ( vedi a Genova per le frecce tricolori, vedi a
Roma il 19 all’ambasciata USA ) per tenere desta l’attenzione fino al 4
giugno e costruire questo evento.

NO WAR NO BUSH, nella ginatempo