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Nasce il movimento pacifista delle

Publie le giovedì 19 giugno 2003 par Open-Publishing

Importante incontro nella Laguna: nasce il movimento pacifista delle
Canarie.

Circolo cittadino COSCIENZA PLANETARIA
Organizzazione sociale, assemblea di Libero Dibattito,

Intervento sociale e Solidarietà globale

Indipendente da ogni istituzione politica, economica o religiosa

10 maggio 2003, Aguere, Tenerife, Isole Canarie.

Gli attivisti contro la Guerra dell’Arcipelago delle Canarie hanno raggiunto
l’obiettivo di confluire in un nuovo movimento pacifista che raggruppa tutte
le Isole.

Il nuovo movimento si pone, come meta principale, la realizzazione della
maggiore aspirazione nostro popolo, ossia la smilitarizzazione delle Canarie
e la conversione della nostra terra in una Piattaforma di Pace.

Dopo un lungo giorno di dibattiti, nell’Aula Magna del Campus di Guajara,
nell’Università della Laguna, i volontari pacifisti dell’isola, insieme a
membri delle più disparate organizzazioni sociali, politiche e culturali che
hanno dato impulso, durante gli ultimi mesi, alle mobilitazioni esprimenti
il rifiuto dell’aggressione imperialista al popolo iracheno, hanno raggiunto
un ampio accordo che ha consentito di lavorare insieme in forma coordinata e
permanente. Adesso ciò può avvenire come un vero Movimento Pacifista
unitario che sarà presente in tutto l’arcipelago e che assume un programma
di azione enormemente ambizioso da sviluppare nei prossimi anni.

E’ qualcosa di nuovo nella nostra storia. Non perché nelle Canarie non ci si
siano prodotte, finora, grandi mobilitazioni per la Pace; al contrario.

Per molti anni questo popolo ha mantenuto viva una forte resistenza al
progetto militare atlantico. Difatti, la nostra società si pronunciò in modo
massiccio in occasione del referendum contro la NATO. Da allora ci sono
state forte proteste cittadine rivolte contro, per esempio, l’uso militare
dell’aeroporto di Los Rodeos a Tenerife, o contro le manovre e le
installazioni militari dislocate nelle diverse Isole (ricordiamo che recenti
manovre aeronavali a Fuerteventura hanno causato la morte di almeno 12
zilfios, una specie di balena che vive nelle nostre acque), e soprattutto ci
sono state proteste contro i progetti di realizzazione, che si sono
susseguiti nel tempo, di piattaforme per razzi e radar a Malpaso e Hierro

Per ultimo, contro questo recente massacro di civili iracheni e contro lo
stato spagnolo che vi ha preso parte.

Ciò che è emerso da questo incontro di coordinazione dei pacifisti canari,
invece, è l’embrione di un nuovo movimento sociale di cui avevamo urgente
bisogno nelle nostre isole. Non un’altra alleanza tra gente e gruppi
(sindacati, partiti politici, o collettivi vari) che si sono impegnati a
fondo nell’appoggiare la lotta per la pace, ma la cui attività non si basa
solo su questo. Parliamo invece di una nuova struttura organizzativa che si
propone di lavorare in maniera permanente fino al raggiungimento dell’
obiettivo massimo che è la smilitarizzazione completa delle Isole Canarie,
piattaforma di Pace; un’aspirazione che ha già una sua storia e che è
fortemente sentita dal nostro popolo.

Nei prossimi giorni, rappresentanti della nuova struttura di coordinamento
del movimento renderanno note le conclusioni di questo incontro, debitamente
redatte e confermate. Per ora possiamo anticipare alcuni aspetti di questa
importante discussione, benché consci che questa è solo una cronaca
affrettata e che se per questo motivo verrà inserita qualche valutazione
erronea, la responsabilità è soltanto nostra.

In primo luogo, diremo che si è venuto a creare un ampio consenso, tra i
numerosi e diversi settori e persone che integrano questo movimento, nel non
accettare l’ipotetica vittoria degli "alleati" contro le donne ed i bambini
dell’Iraq. Al contrario, crediamo che questa guerra non sia ancora
terminata, e noi continueremo ad essere uniti in nome della solidarietà con
la resistenza sviluppata dal popolo iracheno contro questa occupazione
neocoloniale, e per questo noi la appoggiamo mobilizzando la nostra società
per boicottare i prodotti delle corporazioni degli stati che hanno commesso
questo crimine contro l’Umanità e pretendendo, da tutti i candidati
coinvolti nel processo elettorale ora in corso, un compromesso chiaro con la
cultura della pace. Continueremo anche a collaborare in stretto contatto con
il movimento pacifista cittadino del resto della nazione e del mondo che,
prossimamente, affronterà dibattiti molto importanti, con nuove assemblee
internazionali di coordinazione che si terranno a Giacarta e ad Evian. E,
soprattutto, c’è stato il più completo accordo sul fatto di dotarci di una
forma organizzativa che si sviluppi il più possibile in maniera orizzontale
e partecipativa, come lo è stato finora (perché se c’è stato qualcosa che ha
caratterizzato questo nuovo movimento pacifista delle Canarie, è stato la
sua natura puramente assemblearia ).Questo è reso possibile dalla presenza
di gruppi di lavoro integrati da gente proveniente da tutte le Isole, senza
cariche direttive e con un flusso costante di informazioni trasmesse
continuamente a tutti i partecipanti.

In questa nuova tappa, naturalmente, è la lotta per la Pace nella nostra
terra ciò che viene posto in primo piano ed il movimento ha focalizzato,
come obiettivo primario, la mobilitazione dei nostri cittadini contro l’
inammissibile provocazione qual è la celebrazione de "la giornata delle
forze armate" nell’isola Gran Canaria, che appare come un affronto
deliberato al comune sentimento antimilitarista della nostra società.

E tutto questo in un momento in cui, inoltre, si annuncia prossimo l’
insediamento, su questa isola, di un nuovo sistema di missili antiaerei che
possono contribuire ad elevare pericolosamente la tensione in questa parte
del mondo. Sta per realizzarsi il maggior sforzo possibile per appoggiare
la convocazione dei compagni della Commissione Malpaso, con una marcia in
occasione di questo summit, il prossimo 30 maggio, nell’Isola di Hierro, per
esigere la restituzione alla gente dell’isola dei terreni che ancora oggi
sono a disposizione per la realizzazione di progetti del Ministero della
Difesa. Una minaccia che vogliamo scongiurare in maniera definitiva. E’
stata accettata una proposta dei compagni di Fuerteventura che consiste nel
dare una risposta che provenga da tutte le isole a qualunque nuovo tentativo
di effettuare manovre in quell’Isola…E molte delle persone che partecipavano
ai lavori si sono impegnate anche in seri progetti di lavoro volti a
sviluppare linee di attività in materia di opposizione fiscale alle spese
militari, programmi per l’educazione alla Pace, estensione del movimento al
maggior numero possibile di cittadini, ecc. Ma tra tutte queste iniziative è
necessario porre in rilievo il compromesso che in quell’occasione si è
raggiunto per definire la forma che avrebbe potuto adottare una seria
proposta di Statuto di Neutralità per le nostre Isole; un progetto che,
presumibilmente, sarà accompagnato da forti mobilitazioni per ottenere che
venga assunto dalle istituzioni canarie, perché in questa scommessa è chiaro
che noi delle isole Canarie poniamo in gioco tutto il nostro futuro.

Un altro aspetto importante che è emerso dalla lunga ed intensa discussione
sviluppatasi durante questo incontro, è che i membri di questo movimento si
sono dimostrati essere pienamente coscienti del fatto che il loro lavoro di
attivisti per la Pace è inscindibile dall’esercizio di una Solidarietà
attiva con tutti i popoli della Terra. In questo senso si è affermato più
volte, in quell’occasione, che uno degli obiettivi principali dei
partecipanti è stabilire, nei mesi a venire, un ampio dialogo con gli altri
movimenti cittadini delle Isole (ecologista, sindacale, femminista,
culturale, ecc.) per dare forma ad una futura assemblea che comprenda tutti
i nostri movimenti sociali: un Foro Sociale delle Canarie, a immagine di
quelli già esistenti in molte parti della Spagna e del mondo, il più famoso
dei quali è quello della città brasiliana di Porto Alegre. Uno spazio di
dibattito da cui partire per programmare e dare impulso al sorgere di una
vera democrazia, partecipativa ed attiva, di cui la nostra società ha
bisogno e che sta chiedendo insieme a tutti i popoli della Terra.

Le Canarie non possono continuare ad essere assenti da questo immenso
movimento che si sta producendo nel nostro pianeta, e ciò è necessario
affinché l’alternativa che proponiamo diventi realtà, e lo diventi questo
diverso sistema politico internazionale, questo diverso modello di sviluppo
e,in definitiva, quest’altro mondo possibile che già esiste dentro di noi.

Yaiza Francisco Padilla,

membro dell’Assemblea di Aguere del Circolo Cittadino Coscienza Planetaria.