Home > No al processo-farsa del 12 giugno!!

No al processo-farsa del 12 giugno!!

Publie le lunedì 19 maggio 2003 par Open-Publishing

Il prossimo 12 giugno 2003 inizia, nel Palazzo di Giustizia di Parigi, un macro-processo che durerà un mese, contro cinque membri del Comitato Centrale del Partito Comunista di Spagna (ricostituito) tra cui il Segretario Generale, Manuel Pérez Martínez (Arenas) e due membri dei Gruppi di Resistenza Antifascista Primo di Ottobre (GRAPO), arrestati nel novembre del 2000.

Da allora la repressione non è cessata, anzi, è andata crescendo contro l’insieme del Movimento di Resistenza Popolare, tanto in Spagna, come in Europa, criminalizzando e riempendo le galere con un sempre maggior numero di attivisti e militanti antifascisti, solidali e comunisti.

Dal novembre 2000 i compagni e le compagne i "7 di Parigi" (i militanti del PCE(r ) Manuel Pérez Martínez, Isabel Llaquet Baldellou, Rosario Llobregat Moreno, Jose Luis Elipe López, Jose Antonio Peña Quesada e i guerriglieri dei GRAPO, Fernando Silva Sande e Victoria Gómez Méndez) sono stati mantenuti in una situazione di permanente isolamento e dispersione, vittime di continui maltrattamenti e vessazioni. Oltre ad essere picchiati durante i trasferimenti dal carcere al Palazzo di Giustizia di Parigi per essere interrogati, non sono state fornite loro le necessarie cure mediche, spesso non vengono consegnati loro i vaglia, i vestiti, i libri. Ovviamente sono sottoposti ad una severa doppia censura (del tribunale e del carcere), lentezza nella corrispondenza, tanto in arrivo quanto in partenza, impossibilità per mesi di fare colloquio con familiari ed amici.

Ma oltre alle difficili condizioni penitenziarie in cui si trovano i compagni e compagne, la loro detenzione e successiva carcerazione, si sono verificate in un contesto di stretta collaborazione tra le istanze politiche e poliziesche franco-spagnole, cosa che dobbiamo continuare a denunciare con la massima energia. Si tratta infatti di un’operazione che va oltre la pretesa di criminalizzare alcune organizzazioni, in questo caso il PCE (r) e i GRAPO e la pretesa di vincolare il PCE (r) alla pratica della lotta armata che invece questo Partito non ha mai praticato. Francia e Spagna pretendono condannare per la loro lotta politica i membri del C.C del PCE (r) accusandoli di "associazione a fini sovversivi" anche se non viene presentata né una sola prova negli oltre 65.000 (sic!) fogli del dossier contro di loro.

La farsa e il montaggio che sono stati creati attorno al processo del prossimo 12 giugno suppone per i compagni e compagne anni di carcere e, molto probabilmente, l’estradizione in Spagna, dove la polizia politica di questo regime monarchico-fascista ha già predisposto la loro eliminazione fisica. Dobbiamo ostacolare e denunciare la futura estradizione dei 7 di Parigi in territorio spagnolo, così come dobbiamo denunciare le richieste di estradizione chieste dalla Audiencia Nacional per i compagni e le compagne arrestati in Francia durante le retate repressive della scorsa estate.

I venti di repressione percorrono lo Stato spagnolo come nei migliori tempi di Franco, dalle Asturie all’Andalusia, dalla Catalogna alla Galizia. Stato di assedio nel Paese Basco, nuove leggi contro la libertà di sciopero, contro gli immigrati, i Partiti.... messa al bando del MLNV e del PCE (r), detenzioni e persecuzione dei movimenti sociali in lotta. Tutto questo evidenza la persecuzione di cui sono vittima tutti coloro che resistono e che lottano, che non accettano la loro Costituzione fascista, che osano mettere in discussione l’ordine stabilito, la loro libertà di sfruttamento....

Con questa processo-farsa di Parigi vogliono dimostrarci "che è inutile resistere allo Stato". Vogliono ridurre l’insieme del movimento popolare all’impotenza, disorientare, confondere col continuo stillicidio di arresti di anarchici, antifascisti, nazionalisti, comunisti.... E’ quindi necessario dare a questa farsa una risposta politica, denunciando la tortura che si pratica nello Stato spagnolo, denunciando la mancanza di libertà di espressione e di associazione, la chiusura di giornali e di Partiti. E, soprattutto, organizzando la solidarietà con i prigionieri politici, con quanti lottano e resistono; denunciando il terrorismo di Stato ed il processo di fascistizzazione delle cosiddette democrazie capitaliste.

Approfittiamo di questo processo-farsa per rafforzare il progetto per un Soccorso Rosso Internazionale, stabilendo e fortificando vincoli e l’unità con altri collettivi ed organizzazioni contro la repressione e solidali con i prigionieri rivoluzionari.

Solidarietà con i 7 di Parigi!

Denunciamo la collaborazione franco-spagnola!

Sono comunisti, non terroristi!

Organizziamo la Solidarietà con chi resiste!

Comitati per un Soccorso Rosso Internazionale