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No alla pena di morte, no all’embargo

Publie le giovedì 8 maggio 2003 par Open-Publishing

La mozione del Prc chiede, tra l’altro, il rispetto dei diritti umani anche
a Guantanamo

No alla pena di morte, no all’embargo

La Camera,

premesso che:

i principi della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo devono
rappresentare l’architrave sul quale ogni società deve poggiare le proprie
fondamenta;

tali principi continuano ad essere conculcati da un sistema economico
internazionale profondamente iniquo, nel quale una ristretta minoranza di
persone detiene nelle proprie mani private immense risorse e ricchezze,
mentre la grande maggioranza dell’umanità è costretta a sopravvivere
nell’indigenza, subendo l’espropriazione delle proprie risorse naturali e lo
sfruttamento di uomini, donne e bambini;

i piani di aggiustamento strutturale della Banca mondiale, i progetti di
«risanamento» del Fondo monetario internazionale, la progressiva
cancellazione da parte dei round del Wto delle norme e delle leggi
internazionali a protezione dell’ambiente, dei lavoratori, delle donne e
dell’infanzia costringono molti governi a smantellare ogni economia di
sussistenza, portando interi popoli e territori ad un vero e proprio
olocausto umano ed ambientale;

tale sistema economico responsabile di immensi orrori è globalmente
conosciuto come neoliberismo. Contro di esso e le sue conseguenze, movimenti
sociali in tutto il pianeta si sono attivati per costruire un futuro di
dignità, libertà e giustizia per l’intera umanità;

i successi ottenuti da Cuba, nonostante un embargo illegale unilateralmente
proclamando dagli Stati Uniti, contro la mortalità infantile,
l’analfabetismo, le malattie, la fame non possono servire a giustificare il
ricorso alla repressione del dissenso interno, agli arresti arbitrari, ai
processi politici e alla negazione della libertà di stampa e di parola;

il ricorso alla pena di morte, inoltre, è comunque e sempre
ingiustificabile. La sua cancellazione dagli ordinamenti giuridici dei
singoli Stati rappresenta una conquista di civiltà fondamentale, alla quale
non si può derogare neanche nei casi estremi della guerra o di un tentativo,
operato dall’esterno, di strangolamento economico (embargo);

alla sistematica violazione del diritto internazionale e della Dichiarazione
universale dei diritti dell’uomo, prodotta dall’attuazione della guerra
preventiva ed infinita dell’amministrazione Bush, non si può rispondere
seguendola sul suo stesso terreno, negando diritti civili dei propri
cittadini o procedendo ad esecuzioni sommarie. Alla vergogna delle prigioni
lager di Guantanamo non si può rispondere con altri tribunali speciali e con
condanne per reati d’opinione;

condanna come aberranti ed assolutamente inaccettabili le condanne a morte
comminate dallo Stato di Cuba a suoi tre cittadini, così come quelle
comminate ed eseguite da qualsiasi altro Stato contro esseri umani;

impegna il Governo

a manifestare l’opposizione del popolo italiano alla pena di morte in
qualunque Paese ove essa è prevista, in tutte le sedi bilaterali ed
internazionali, e ad accrescere gli sforzi per far aderire il maggior numero
di Paesi alla moratoria internazionale;

ad assumere tutte le iniziative necessarie per la revoca dell’embargo
economico statunitense a Cuba, rifiutandosi di condizionare gli scambi
economici e gli investimenti dell’Italia con Cuba a disposizioni unilaterali
disposte al di fuori dei legittimi organismi internazionali, e, anzi, a
promuovere una specifica e intensa attività di eque relazioni economiche e
commerciali da parte del nostro Paese con Cuba;

a chiedere che siano rispettati i diritti umani in tutta l’isola di Cuba,
sia attraverso la richiesta del rilascio dei condannati per reati di
opinione, sia attraverso la richiesta di chiusura del carcere lager della
base Usa di Guantanamo, permettendo l’applicazione ai detenuti, ivi reclusi,
delle disposizioni della Convenzione di Ginevra e il rispetto dello stato di
diritto.

Fausto Bertinotti, Franco Giordano, Elettra Deiana, Titti De Simone, Alfonso
Gianni, Ramon Mantovani, Graziella Mascia, Giuliano Pisapia, Giovanni Russo
Spena, Tiziana Valpiana, Nichi Vendola