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O la convivenza o la morte

Publie le giovedì 8 aprile 2004 par Open-Publishing

Guerre-Conflitti Governi Viviana Vivarelli

di Viviana Vivarelli

Si trae dall’Apocalisse che la causa dello squilibrio del mondo partirà dal Medio Oriente. La
Palestina è il centro del ciclone, il luogo dove la Cristianità si origina e dove il potere
occidentale può trovare la sua catastrofe. Nell’Apocalisse è detto che per lungo tempo la Palestina sarebbe
stata divisa e lungo il Tigri e l’Eufrate si sarebbero versati fiumi di sangue, finché
l’Anticristo (presidente USA?) non avesse firmato un nuovo patto con Israele, in caso contrario questo
focolaio di odio diverra’ il centro di una spirale di morte che puo’ coinvolgere tutto il mondo. La
diffusione del terrorismo e’ il nuovo spettro che avanza, ma se ne devono cogliere le cause
storiche, economiche e sociali. Il primo modo per avviare una soluzione e’ fare un bilancio critico sulle
proprie azioni e sia Israele che Hamas non hanno alcuna intenzione di farlo ma, se vanno avanti
con le loro pratiche convulse di morte, e’ perche’ continuano a ricevere armi e consensi.

Se fossero
state isolate da subito, se si fossero da subito cercate soluzioni civili per i due popoli, cio’
non sarebbe successo. Siamo arrivati a un punto in cui non ha alcun senso parlare di antisemitismo
o di antiislamismo, di torto o di ragione, troppo sangue e’ stato versato, ognuno vede solo i
propri morti e la ferocia dell’altro, si deve solo intervenire al piu’ presto a livello mondiale
scavalcando i due contendenti ormai impazziti per imporre una soluzione che salvi quanto ancora e’
salvabile, e nemmeno per fare un favore a questi due sciagurati paesi ma per la salvezza di tutti.
Sembra ormai indubitabile a tutti che i contendenti non sono piu’ in grado di fare qualcosa di utile
per il loro stesso futuro, per i loro stessi figli, e devono essere aiutati o costretti, per la
loro stessa sopravvivenza.

Continuare a far discendere il terrorismo dall’attentato delle due torri
e dalla vendetta successiva e’ ormai non piu’ plausibile e nemmeno accettabile. Ne’ si puo’
accettare il piano diabolico di una guerra infinita a 61 stati-canaglia che minerebbe le sorti del
mondo intero. Il terrorismo non e’ un atto di follia che si origina un giorno di settembre, ma la
conseguenza di una serie di violenze politiche ed economiche internazionali, in cui Israele e gli
stati Uniti hanno grosse reponsabilita’. Finora la comunita’ internazionale ha lasciato incautamente
che questo orrore si perpetrasse, allargandosi in spirali autodistruttive. E’ venuto il momento
che la comunita’ internazionale intervenga pesantemente per fare cio’ che ne’ la Palestina ne’
Israele hanno inteso fare in 50 anni, prima che questo sciagurato conflitto si allarghi incrementando e
giustificando il terrorismo in tutto il mondo. Si ritiene necessario a livello individuale imporre
cure a un paziente per evitare che muoia, lo stesso urge fare a livello internazionale.

Se
veramente si vuole combattere il terrorismo, si deve partire dalla Palestina. Ogni altro intervento a
questo punto e’ ridicolo. Ormai il genocidio dei due popoli e’ arrivato a un punto di rischio per il
mondo intero. E’ come un bubbone altamente infettante. E il mondo intero deve fermarlo, per la sua
stessa sopravvivenza. Sono state commesse troppe atrocita’ da ambedue le parti e ormai le menti di
entrambi i popoli sono sconvolte e incapaci di ragione. Per questo appoggiare gli uni o gli altri
ormai non ha piu’ senso, alimenta solo l’incendio o resuscita vecchi schemi pregiudiziali
obsoleti che ci portano alla lotta di tutti contro tutti. Noi abbiamo bisogno di pace e di stabilita’ non
di crociate, di fanatismi o di Ku Klux Clan.
Ora la condotta aggressiva e irresponsabile di Bush ha reso ancora piu’ incandescente la
situazione del Medio Oriente cosi’ che non si riesce piu’ vedere alcuna uscita onorevole.

Il nostro governo ha creduto bene di infilarsi in questa disastrosa operazione e al momento sembra
paralizzato e incapace di uscirne. Come popolo italiano non riusciamo a vedere alcun vantaggio
collettivo da questa disgraziata scelta, ma solo danno e insicurezza per il nostro futuro.
Possiamo solo auspicare che la comunita’ internazionale prenda la decisione suprema di far passare
tutto l’intrico di questi paesi sotto una discussione e decisione mondiale che dia un assetto
sopportabile a tutto e che ci faccia uscire da uno sconvolgimento altrimenti senza fine. O possiamo
dire addio al nostro futuro, a una speranza di convivenza ordinata, e persino a quel mercato che
sembra essere il nuovo idolo che ha soppiantato ogni dio e in nome di cui si fa tutto anche le guerre
religiose o quelle culturali. Ovviamente Irak e Afganistan rientrano in questo quadro, visto che
l’occupazione amaericana ha tutt’altro che pacificato e risolto, aggrovigliando ancor piu’ la
situazione di questa parte della Terra.

Dunque occorre passare a una fase ONU, a forze NATO, e a un
grosso lavoro della diplomazia internazionale, nella speranza che il nuovo presidente Kerry non
prosegua la politica perversa di aiuto indiscriminato ai governi bellici di Israele e di incremento
ireponsabile della guerra come mercato di armi per la conquista di risorse e predominio che ha spinto
l’operato di Bush.
In questo immane gioco noi siamo pedine ininfluenti, l’unico passo che possiamo intraprendere e’
quello di non gettare la nostra quantita’ di odio in questo calderone, giocando sui fantasmi della
storia e alimentando le forze della disgregazione. Da questo punto di vista trovo realmente
immorale la volonta’ di certa stampa e tv di esaltare l’opera sciagurata di una Fallaci legata a
micidiali orrori di inquisizione e guerre religiose che vuole resuscitare fanatismi di morte e di
aggressione di cui facciamo volentieri a meno.

Non e’ di personaggi cosi’ biechi e pericolosi che, per
desiderio di guadagno o notorieta’, aumentano l’odio e la disgregazione, che il mondo ha bisogno.
Ritengo dunque veramente criminale l’opera di quei giornali che danno credito a un personaggio cosi’
moralmente negativo e le fanno pubblicita’. Cade su di loro il discredito popolare. Tali giornali
dovrebbero essere richiamati al rispetto di principi etici che sembrano disattendere, contribuendo
alla diffusione di idee perverse, solo per il desiderio di incrementare le vendite. Ci dovrebbero
essere dei princpi deontologici che li frenano. Non abbiamo bisogno di nuovi Mein Kampf. Non
abbiamo bisogno nemmeno di membri della Chiesa che gettano altro odio sulle fiamme xenofobe come hanno
fatto certi vescovi poco degni del nome di Cristo. E trovo assolutamente incivili i tentativi di
certa Lega di gettare discredito su tutto il mondo islamico in virtu’ di una visione gretta e
meschina della storia e della cultura, di una assoluta barbarie morale, di stampo naziskin.

Dobbiamo
tutti accettare con naturalezza la compresenza di religioni diverse dalla nostra, come quella
ebraica o quella islamica, di stili di vita diversi dai nostri, o di ideologie o culture, e dobbiamo
collegarci con gli elementi piu’ moderati della nostra cultura come di altre, in nome di una
convivenza possibile, cosi’ che i moderati e non gli estremisti abbiano il merito e la possibilita’ di
creare un mondo nuovo. Fare di ogni erba un fascio non ha alcun senso di equita’. Mi auguro
veramente che simili abiezioni siano considerate a tutti gli effetti dei crimini, in base alle norme
europee che condannano il razzismo e l’odio religioso e mi auguro che simili personaggi spariscano da
un governo futuro del nostro paese, della cui dignita’ non sono degni, in quanto vengono meno al
principio primo e fondamentale del rispetto della persona e dei diritti dell’uomo. I malvagi
esistono in ogni gruppo, in ogni comunita’, in ogni religione, come esistono i buoni, i moderati, i
saggi.

Sta a ognuno di noi volgersi verso il bene o aizzare le separazioni e le opposizioni,
incrementando il male, sta a noi confrontarci anche dentro di noi con le possibilita’ di salvezza del mondo
e non con cio’ che lo porta a distruzione.