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OCSE: ITALIA, RIDURRE SPESA PER PENSIONI E SANITA’
Publie le mercoledì 2 luglio 2003 par Open-PublishingROMA - Lo spazio di manovra della politica di bilancio per l’Italia e’ stato ’’fortemente ridotto dalle riduzioni delle tasse - positive in se stesse - e nei prossimi anni saranno necessari nuovi significativi interventi di correzione’’. Lo afferma l’Ocse nel rapporto 2003 sull’Italia pubblicato oggi dove spiega che ’’questi interventi di correzione dovranno essere strutturali e permanenti e i primi candidati per questi risparmi sono le pensioni pubbliche e la sanita’’’. Questi interventi sono necessari per rispettare gli obiettivi a medio termine dei conti pubblici e per garantire la sostenibilita’ a lungo termine della politica di bilancio. E’ necessario, inoltre, che sia aumentata l’efficienza della pubblica amministrazione.
SERVE NUOVA RIFORMA DELLE PENSIONI
’’Il sistema pubblico delle pensioni e’ molto costoso e deve essere ulteriormente riformato’’ dice l’Ocse nel rapporto 2003 sull’Italia sottolineando come il livello di spesa pubblica che richiede la previdenza ’’e’ ancora uno dei piu’ alti’’ tra i paesi dell’organizzazione. Le riforme messe in atto a meta’ degli anni ’90 sono stati ’’passi importanti’’ verso la sostenibilita’ a lungo termine del sistema, ’’ma non entreranno pienamente in vigore ancora per molti anni’’.
AVANTI CON RIFORME, FONDI CON TAGLI SPESA
Per l’Italia ’’la politica economica ottimale - continua il rapporto dell’Ocse - sarebbe quella di rapidi e permanenti tagli della spesa primaria nelle aree che non rafforzano direttamente la concorrenza e la crescita, usando lo spazio di manovra di bilancio creato in questo modo per finanziare le riforme negli altri settori, comprese le riduzioni delle imposte’’. Il rapporto sottolinea anche come la frenata della crescita economica iniziata alla fine del 2001 ’’ha messo in tensione’’ i conti pubblici italiani e cosi’ ’’il governo ha la necessita’ stringente di trovare il modo di continuare a finanziare il suo programma di necessarie riforme di fisco, educazione e politiche sociali, rispettando al tempo stesso gli impegni con l’Unione Europea e il patto di stabilita’ e crescita’’.
PIU’ CONCORRENZA, MENO BUROCRAZIA, SPESA EFFICIENTE
Le ’’sfide’’ che l’Italia ha di fronte - continua il rapporto - sono ’’elevare il potenziale di crescita e la capacita’ di recupero di fronte agli choc futuri, affrontare il nodo della competitivita’ riducendo il differenziale di inflazione con il resto della zona euro, salvaguardare la sostenibilita’ dei conti pubblici portando avanti allo stesso tempo una politica di bilancio che sostenga la crescita’’. Per l’Ocse, inoltre, ’’gli elementi indispensabili di questo mix di politica economica sono maggiore concorrenza, minore burocrazia e spesa pubblica piu’ efficiente’’.
ITALIA HA RETTO MALE FRENATA ECONOMIA, SCESA FIDUCIA
Per l’Ocse, l’Italia ’’non ha dimostrato capacita’ di recupero’’ ispetto alla crisi economica globale iniziata a fine 2001 e per quest’anno ’’e’ improbabile che ci sia una ripresa dell’attivita’ in anticipo rispetto ai suoi partners commerciali, con una crescita del pil in linea con la media della zona euro’’. ’’Malgrado una politica di bilancio e monetaria espansiva, la crescita e’ debole, la fiducia e’ bassa, l’inflazione e’ sopra la media della zona euro e ci sono segnali di una generale perdita di competitivita’’’. Per tutto questo ’’una ripresa significativa potrebbe non iniziare prima di fine anno’’.
NEL 2004 CRESCITA E PREZZI IN LINEA EURO
Secondo il rapporto, entro il 2004 l’Italia potrebbe raggiungere un tasso di crescita in linea o al di sopra della media europea. ’’Nel complesso - dice l’Ocse - l’Italia sembra aver goduto di un vantaggio in termini di politica fiscale rispetto ai partner dell’area euro, riuscendo a conseguire una politica piu’ espansiva’’. ’’L’Ocse - scrivono gli economisti di Parigi - prevede che nel 2003 la crescita si riprendera’ ma restera’ modesta, in linea con il resto d’Europa, mentre una ripresa piu’ decisa al di sopra della media della zona euro dovrebbe vedersi nel 2004, trainata dalle esportazioni’’. Quanto al tasso d’inflazione, ’’e’ previsto un declino al di sotto del 2% entro il 2004’’.
LIBERALIZZARE DI PIU’ SETTORE ELETTRICO
Procedere con piu’ decisione nel processo di liberalizzazione dei settori elettrico, del gas e delle telecomunicazioni, e resistere alla tentazione di tornare a regolamentare troppo questi settori. Questo il messaggio, poi, che l’Ocse invia a governo e Parlamento, notando come alcune misure governative ’’rischiano di far segnare un passo indietro rispetto ai progressi fatti’’. Fra queste misure l’Ocse - notando come ’’il governo abbia ora un eccessivo potere nel fissare le tariffe’’ - cita la limitazione dei poteri di alcune authority, il ritorno al ministero delle Comunicazioni del potere di rilascio delle licenze di telecomunicazioni, la scarsa competizione nel settore elettrico, dove il governo e’ recentemente intervenuto per fissare le tariffe. ’’L’indipendenza delle authority dovrebbe essere riaffermata, specialmente ora che il governo ha deciso di mettere mano alla loro disciplina’’, concludono gli economisti dell’Ocse.