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ONU DEI POPOLI E MARCIA PER LA PACE PERUGIA-ASSISI

Publie le venerdì 10 ottobre 2003 par Open-Publishing

Convegno sulla smilitarizzazione (resoconto) ed altre iniziative

La Tavola della Pace del Friuli Venezia giulia collabora alla
realizzazione dell’ONU dei Popoli e dell’annuale Marcia per la Pace da
Perugia ad Assisi. Un documento politico redatto da Associazioni, Sindacati
ed Enti locali, ri-afferma il ripudio Costituzionale della guerra quale
mezzo di soluzione pei conflitti. Nel corso del convegno di ieri 7 ottobre a
Trieste sulla smilitarizzazione, patrocinato dal Comune di Trieste, è stata
lanciata una pubblica petizione per l’inserimento del principio citato -
presente anche nella Costituzione Slovena - nella Carta europea in via di
definizione. La raccolta delle firme è partita simultaneamente in Regione,
in Sovenia e in Croazia; una prima tranche verrà portata ad Assisi da Franco
Juri, ex sottosegretario agli esteri della vicina Repubblica, che ha parlato
a Trieste di ³pericolose tensioni alimentate dal linguaggio dei politici e
dei mass media² in rapporto alle polemiche tra Croati e Sloveni sui confini
marittimo e terrestre. S’inizia a parlare ha detto Juri - di utilizzo
dell’esercito nella sorveglianza degli stessi; la necessità di un arbitrato
dell’Unione europea si fa sempre più stringente.

La nostra posizione di ponte verso i Paesi dell’ex Jugoslavia, i Balcani e
l’Est, c’impone di ricordare le guerre combattute nel decennio scorso, alle
quali abbiamo partecipato. Militarizzazione, nazionalismi, catastrofi umane,
ecologiche ed economiche, richiedono il nostro intervento con importanti
progetti di cooperazione. L’Adriatico deve diventare un mare di pace.
La mobilitazione mondiale contro la guerra e il terrorismo, richiede
dall’Europa un ³no alla guerra senza se e senza ma²; anche in Italia dove
produzione e commerio delle armi crescono. Bisogna proseguire nel ritorno ad
usi civili dei siti militari dismessi, con l’aiuto del Programma comunitario
Konver, e provare a istituire un’Agenzia per la riconversione dell’industria
militare, come ad esempio la Regione Lombardia.

La presenza ad Aviano di una base militare nucleare investe aspetti
anti-costituzionali: Giuseppe Rizzardo del Comitato Aviano 2000 ha marcato
nel suo intervento, l’impegno dell’amministrazione regionale a rendere
pubblici gli accordi segreti tra Italia e Stati uniti, sull’utilizzo del
sito; proponedo uno studio sull’impatto ambientale, in analogia a quanto
realizzato dall’Ente di stato per la protezione dell’ambiente nelle basi sul
territorio americano.

L’Europa Unita è la sola prospettiva che può riaprire il dialogo
internazionale e rielaborare i conflitti passati o attuali, lasciando spazio
a più verità e memorie. Sonja Pap del Centro di documentazione sulle guerre
dal ’993 al ’99 di Belgrado, ha inviato un contributo in proposito, citando
la mancata riorganizzazione e sottoposizione al controllo civile
dell’esercito e della polizia nel suo Paese. La smilitarizzazione in
Serbia-Montenegro potrebbe essere portata avanti secondo Pap, a condizione
che il processo sia allargato ad altri Paesi dell’area sudorientale con
approccio simultaneo, riducendo il personale e il budget dell’esercito,
focalizzando strettamente la sua missione sulle operazioni di pace.
La smilitarizzazione si è fatta sentire anche nella Repubblica di Croazia.
³Iniziativa ad hoc per la Pace e Nonviolenza² di Rijeka, ha manifestato
contro l’uso del Porto come scalo di unità militari nucleari, e la reazione
di alcuni ³marines² in abiti borghesi ha scatenato un piccolo incidente
diplomatico. La postazione radar Nato nel Parco naturale di Monte Ucka non
si farà per l’opposizione della popolazione. Esiste un confronto con la
Difesa sul passaggio all’Amministrazione civile di vaste aree nei dintorni
di Pola. La penisola dalmata di Prevlaka - luogo di combattimento negli anni
’90, smilitarizzata dalle forze ONU - sta ritornando all’uso civile. Il
partito Istriano di maggioranza ha inserito nello Statuto la
smilitarizzazione del territorio; portando avanti questa posizione in
periodo bellico a dispetto del nazionalismo al potere.

In Slovenia esistono dagli anni ottanta correnti di pensiero per la
creazione di uno Stato smilitarizzato. Le guerre hanno purtroppo cambiato le
prospettive. Alcuni contenziosi dopo la dichiarazione d’indipendenza si sono
verificati tra Ministero della difesa ed Enti locali, sull’utilizzo del
territorio per fini militari, ed anche il porto di Capodistria ha ospitato
manifestazioni contro l’uso militare e nucleare.
Dopo il documento di molti Sindaci istriani sloveni e croati, che prima
della guerra propugnava la smilitarizzazione completa della penisola, la
Municipalità italiana di Dolina deliberò a favore di una zona di confine non
militarizzata anche fra Italia, Slovenia e Croazia. Con l’esplicito
incoraggiamento d’Alessandra Guerra, Presidente della Regione di allora.
Prossimo appuntamento della Tavola della Pace oggi a Gorizia, all’Auditorium
fiulano in via Roma alle 20.30, per un incontro con tutti i convenuti
stranieri ai convegni di Udine Pordenon e Trieste, che domani partiranno per
la Sessione plenaria dell’ONU dei Popoli a Perugia, con altri cento
rappresentanti della Società civile di tutto il Mondo.

Le adesioni alla Marcia Perugia-Assisi si raccolgono, a Trieste, in via
Valdirivo 30 dalle 17 alle 19, tel. 040 637788 oppure 338 211 8453.

Per la Tavola della Pace

Alessandro Capuzzo