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OSTAGGI D’ITALIA

par lucio galluzzi

Publie le domenica 8 luglio 2012 par lucio galluzzi - Open-Publishing

L’Italia di questi ultimi due decenni non è solo popolata da larve masochiste che accettano chine tutta la violenza di un sistema macellaio e nazifascista.
Per fortuna in mezzo alla sterminata marea dei "finché la barca va", ci sono anche cervelli, idee, resistenza.
Pochi a dire il vero, almeno quelli che si palesano pubblicamente. Molti altri hanno smesso di credere e apparentemente paiono spariti.
Questa patria [non serve a nulla la lettera maiuscola qui!] l’hanno ormai completamente trasformata in matrigna vorace, cannibale.
Governo dopo governo, nessuna eccezione, tutti hanno agito il crimine dell’assasinio di questa repubblica.
E’ gravissimo che un popolo "civile", con una Storia alle spalle fatta di Partigiani, Padri Continuenti, Movimento Operaio e Studenti, Femminismo, Laicità... abbia permesso senza muovere dito la caduta del Paese nelle mani di criminali senza scrupolo.
Illusi i compatrioti, dove illusi sta esattamente per "in cattiva fede".
Non è credibile che tutti questi pecoroni se la contino scrollandosi di dosso responsabilità oggettive.
Vanno a votare e lo fanno sempre per gli stessi.
E continuano ad andare a votare.
Ebeti che non leggono, non sanno, non s’informano, mettono la croce sulla scheda lapide per abitudine, si condannano a morte e sono contenti così.


Quando è stato imposto il governo Monti dal tizio che impersona il capo dello stato [tutto minuscolo perché non meritano più alcun rispetto], calpestando la sovranità nazionale ed eseguendo gli ordini della BCE/Finanza Mondiale/Poteri Forti delle Banche, ci sono stati grandi "evviva!".
Qualcuno, in verità più che qualcuno, ti insultava se provavi a contestare il professore della Bilderberg & Co.
Gli imbecilli erano felici: Ballusconi se ne era andato, i problemi erano tutti stati risolti e Monti diventava il redentore, addirittura gli idioti lo definivano "compagno".
Che schifo di gente.
Quello che si temeva, perché si sapeva, è avvenuto.
La contiguità con lo sfascio Berlussoniniano è stata garantità e aggravata.
Al peggio non poteva esserci fondo?
Ed eccolo in fondo del fondo.
Il popolo italiano per sua colpevole scelta, reiterata, demoniaca nell’errore ripetuto ad libitum, è prigioniero e ostaggio della sua stessa patria.
Usato ormai solo e semplicemente come batteria di polli in allevamento intensivo, dei quali si deve spolpare tutto.
Arriverà il giorno nel quale questi maledetti voteranno il decreto per l’abbattimento delle percentuali di popolazione non più produttive per il loro vampiraggio.
Quel vecchio su al Colle lo firmerà e promulgherà.
Le fucilazioni saranno accettate anche dai sindacati, che differiranno gli scioperi generali, come da anni.
Il papa non benedirà le salme e negherà i funerali in chiesa, perché è così che fanno con gli indesiderati scomodi.
All’Angelus però inviterà i vari Piercasinando Caltagirone, Roberti Forchettoni, Viceconte Vaticano D’Alema, Gianni Lecca e nipote Enrico... a proseguire santamente ed eroicamente il cammino tracciato dal santo Don Verzé, dai cardinaloni Sepe e dalla banda della Magliana.
Non c’è futuro per questo paese ormai.


Il tempo per recuperare qualcosa è finito.
Si sono mangiati tutto, compresa la nostra vita ed ogni speranza.
L’Italia è ormai una nazione per la Casta, Poteri Forti, mummie nelle più alte Istituzioni, Mafia nello Stato, parassiti porporati, polizia, massoneria, delinquenti patentati in Parlamento...
Non c’è più altro.
Niente che valga la pena di essere vissuto qui.
Spero in un Esodo, epocale davvero, non come le sozzerie sfornate dal governo dei servi delle banche.
Chi si vada via e in fretta da questa prigione a cielo aperto, chi lo puù fare lo faccia in fretta.
Abbandonare questa landa desolante e lasciarla tutta ai criminali che sgovernato da decenni.
Che ci vivano loro, la producano da soli la ricchezza che ci hanno depredato.
Lavorino e di industrino a farcela con le proprie forze.
In poco tempo, lasciati così, finiranno come è finito l’Impero Romano: cenere.
Chissà se poi, con il tempo, qualcuno avrà voglia di tornare a casa e ricostruire qualcosa di vero umano.

Lucio Galluzzi


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