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Caserta, 7/06/2003
COMUNICATO STAMPA DEI PADRI COMBONIANI INCATENATI DA TRE GIORNI FUORI LA
QUESTURA DI CASERTA, PER DENUNCIARE I RASTRELLAMENTI, LA PERSECUZIONE E LA
REPRESSIONE NEI CONFRONTI DEI MIGRANTI - COMPIUTI NELL’AMBITO
DELL’OPERAZIONE DI POLIZIA DENOMINATA "ALTO IMPATTO" E DELLA LEGGE RAZZISTA
BOSSI-FINI
Questa mattina alle ore 4.15 una squadra di più di 20 poliziotti guidati da
6 uomini della DIGOS, accompagnati da alcuni uomini della Squadra Mobile in
borghese, e dai vigili del Fuoco hanno troncato i lucchetti con cui noi
missionari comboniani eravamo attaccati alle inferriate della
Questura/Prefettura di Caserta da tre giorni per denunciare i
rastrellamenti di africani innocenti a Castel Volturno (Ce). Ci siamo
spostati nella stessa Piazza Vanvitelli di fronte al Palazzo della
Prefettura/Questura dove siamo nuovamente incatenati per continuare il
nostro gesto di denuncia e di proposta.
Chiediamo:
1) che sia rivista la metodologia dell’intervento delle forze dell’ordine
per evitare che siano colpite persone innocenti come sta accadendo in
questi giorni;
2) Che si costituisca un Tavolo composto dalle istituzioni locali,
regionali, nazionali, dai rappresentanti delle associazioni impegnati nelle
tematiche della solidarietà e dell’integrazione sociale, dai rappresentanti
degli immigrati e dalla società civile per affrontare insieme in una
maniera democratica e costruttiva i problemi del territorio relativi
all’immigrazione;
3) Che la Legge Bossi-Fini sia rivista perché lesiva dei diritti
fondamentali della persona.
Comunichiamo che ogni pomeriggio alle ore 17.30 ci sarà in Piazza
Vanvitelli, tradizionale luogo di incontro di immigrati, una celebrazione
eucaristica aperta a tutta la cittadinanza.
– I MISSIONARI COMBONIANI
– RELIGIOSI/E, ASSOCIAZIONI CATTOLICHE E LAICHE E TUTTI I CITTADINI CHE CI
STANNO SOSTENENDO