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"PIENA FIDUCIA NEI PM MA NON DIMENTICHIAMO I TEPPISTI"
Publie le domenica 14 settembre 2003 par Open-Publishingdal mercantile
IL SEGRETARIO DEL SINDCATO AUTONOMO DI POLIZIA PENITENZIARIA
"PIENA FIDUCIA NEI PM MA NON DIMENTICHIAMO I TEPPISTI
"Il Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe) ha totale fiducia
sull’operato della magistratura. Abbiamo il massimo rispetto per l’operato
dei giudici genovesi ma altrettanto chiaramente vogliamo sottolineare che
gli avvisi di fine indagine non sono in alcun modo attestati di
responsabilita’." lo afferma Roberto Martinelli, segretario generale
aggiunto del Sappe. "Sono le aule di giustizia l’unico luogo in cui devono
essere provate le eventuali responsabilita’ di appartenenti alle forze
dell’ordine - sottolinea Martinelli - senza dimentica che in quei giorni
Genova fu mesa a ferro e fuoco da migliaia di delinquenti travestiti da
manifestanti. Torvo patetico e ipocrita l’attenggiamento di quanti dicono
di rispettare la magistratura ma se i giudici emettono sentenze non gradite
criticano e contestano."
"Credo che tutti ricordino le polemiche dell’area no-global per la
decisione del gip Elena Dalloisio - ribadisce ancora il sindacalista - che
lo scorso maggio archivio’ la posizione del carabiniere Mari oPlacanica,
indagato di omicidio di carlo Giuliani. Oggi che si comunica ad alcuni
appartenenti alle Forze di Polizia la fine delle indagini nei loro
confronti, da quegli ambienti si plaude ai magistrati e si arriva ad
affermare che al "verita’ sta venendo a galla". La trovo una forma di
revisione sotrica, unavisione arbistraria, faziosa e non rispondente alla
realta’ di quanto accadde a Genova nel luglio 2001.
Parlare di quelle tragiche giornate e mettere sotto accusa l’operato delle
forze dell’ordine non e’ per nulla rispondente alla realta’. Si parla molto
di eccessi polizieschi, ma poco o nulla delel responsabilita’ di coloro che
hanno deliberatamente provocato e devastato. Le colpe di alcuni agenti
sembrano essere considerate piu’ gravi delal strategia con cui i
contestatori sono scesi in piazza e delel complicita’ da cui hanno tratto
vantaggio.
Personalmente no nci sto: non credo che i "buoni" fossero solo da una parte
e i "cattivi" esclusivamente dall’altra. Ed e’ per questo che sostengo che
le responsabilita’ di comportamenti contrari alle Leggi dello Stato debban
oessere individuate singolarmente, non certo per categoria, proprio come
prevede la Costituzione."