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ITALY 7/6/2003 15:45
POLIZIA TAGLIA LE CATENE AI DUE MISSIONARI, MA LA PROTESTA CONTINUA
Alle 04:15 di questa mattina i pompieri hanno segato i lucchetti delle
catene con cui due padri missionari comboniani da lunedì scorso si erano
legati ad una finestra della questura Caserta, per protestare contro le
retate nei confronti degli immigrati della zona di Castelvolturno,
ritenute indiscriminate e ingiuste. Insieme ai vigili del fuoco sono
intervenuti una ventina di agenti di polizia accompagnati da sei membri
della Digos e da alcuni poliziotti della squadra mobile in borghese. Le
forze dell’ordine hanno intimato a padre Giorgio Poletti e al suo
confratello padre Franco Nascimbene di abbandonare il luogo senza
opporre resistenza. Lo ’sgombero’ si è svolto senza alcun incidente. I
due religiosi hanno obbedito agli agenti, ma si sono trasferiti una
trentina di metri oltre, sulla stessa piazza Vanvitelli su cui si
affaccia il palazzo della questura, dove si sono di nuovo incatenati ad
un albero. "Se il questore guarda dalla finestra può continuare a
vederci" dice alla MISNA padre Nascimbene intenzionato insieme a padre
Poletti a non rientrare nella sua parrocchia di Santa Maria dell’Ausilio
a Castelvolturno, prima di vedere il risultato concreto dei loro dei
loro sforzi. I due religiosi chiedano che le autorità di polizia locali
"rivedano la loro metodologia di intervento per fare in modo che nelle
operazioni di pubblica sicurezza non vengano coinvolte persone
innocenti", spiega padre Nascimbene. Vorrebbero che "si apra un tavolo
di consultazione permanente tra istituzioni locali, rappresentati del
ministero dell’interno, associazioni del casertano impegnate
nell’integrazione sociale e rappresentanti degli immigrati, per
discutere in maniera democratica e costruttiva su come affrontare il
fenomeno migratorio nella nostra zona". Una revisione della legge
Bossi-Fini, pesantemente criticata dai due religiosi come lesiva dei
diritti fondamentali dei migranti, completa l’elenco delle richieste.
Il vescovo di Caserta, monsignor Raffaele Nogaro, ribadisce alla MISNA
di essere "al fianco delle scelte" dei due missionari comboniani e
sottolinea i risultati già ottenuti dalla mobilitazione dei due
religiosi, come la visibilità data a livello nazionale alla situazione
degli immigrati nel casertano e avere stimolato le autorità ad accettare
il dialogo. Infatti, voci non confermate, parlano di una disponibilità
da parte delle autorità locali e del ministero dell’interno a creare il
richiesto ’tavolo di consultazione’. Intanto, per ammissione dello
stesso questore di Caserta, si è dovuta interrompere la linea telefonica
del fax della questura, soffocato di messaggi di solidarietà per i due
religiosi. Anche don Luigi Ciotti del gruppo Abele e padre Alex
Zanotelli hanno espresso il loro sostegno morale ai due comboniani. Ieri
decine di cittadini hanno partecipato ieri alla messa pomeridiana
celebrata dai due sacerdoti davanti alla questura, un appuntamento che
intendono ripetere ogni giorno alle 17:30 anche ora che si sono spostati
dall’altro lato della piazza. I due missionari chiedono a tutti i loro
sostenitori di ’dirottare’ i fax in loro aiuto all’ufficio per il
servizio immigrazione presso il Ministero dell’Interno a Roma (06.47.88.75.31).
[BF]
Il resoconto dell’azione su http://www.ilnuovo.it/nuovo/foglia/0,1007,180913,00.html
esempio di fax (suggerito dai Comboniani)
Il sottoscritto ...
è venuto a conoscenza della operazione "Alto Impatto" in relazione agli
immigrati del litorale Domiziano e la ritienene indiscriminata, violenta
e senza propettive a lungo termine.
Manifesto la mia solidarietà con gli immigrati, con i Missionari
Comboniani che li stanno appoggiando con un gesto simbolico all’esterno
della Questura e con il vescovo di Caserta che è completamente solidale
alla protesta.
Chiedo che ci si disponga con serietà a studiare la sfida
dell’immigrazione in modo articolato e serio.
(...)
data e firma