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PRC : chiudiamo il tesseramento per il 2004 con un risultato incoraggiante
Publie le mercoledì 12 gennaio 2005 par Open-PublishingDazibao Partito della Rifondazione Comunista Parigi
L’incoraggiante dato del tesseramento 2004 ci invita ad una riflessione sul nostro lavoro
Un partito in movimentio verso il futuro
di Francesco Ferrara
Circa 97.500 iscritti, quasi tutte le Federazioni oltre il 100%, tutte le Regioni al di sopra degli iscritti dello scorso anno.
Un dato, quindi, incoraggiante che dobbiamo, naturalmente valorizzare, ma che dobbiamo riuscire a leggere bene. Non sono, infatti, da tralasciare o sottovalutare gli elementi critici che, nel corso di questi anni, sono emersi all’attenzione di tutto il Partito e che determinano la necessità di una discussione a fondo del nostro essere comunità, delle modalità di organizzazione e di funzionamento del Partito in tutte le sue articolazioni.
In questo dato, infatti, non va certamente nascosto il fatto che siamo dentro il percorso congressuale che vede un’articolazione di posizioni assai ampia.
E’ la prima volta, infatti, che nel dibattito congressuale del Partito si confrontano 5 documenti alternativi tra di loro. Questo stesso fatto, non è stato certamente trascurabile nell’attivazione, specie nell’ultima fase, di tutte le energie e di tutte le simpatie espresse nei nostri confronti per spingerle a partecipare da protagonisti al congresso.
E’ stato sempre così, anche alla vigilia degli scorsi congressi, lo è stato in questa occasione, con una spinta ancora maggiore derivante dalla più accentuata dialettica interna.
Ma fermarsi qui, sarebbe non solo banale ma sbagliato. Non ci permetterebbe di comprendere la possibilità di espansione che questo Partito possiede.
Il dato dell’aumento degli iscritti, anche se ancora limitato e non consolidato, sta dentro un percorso politico e una serie di segnali che testimoniano una crescita del consenso e dell’investimento politico che larghi settori sociali fanno nei nostri confronti.
Sta dentro una tendenza alla crescita del consenso elettorale, che nelle elezioni europee ha avuto una evidente dimostrazione, nell’aumento della presenza del Partito nelle istituzioni e nei governi locali, come hanno segnalato le ultime competizioni amministrative, nello straordinario successo delle feste di "Liberazione", specialmente in questa ultima estate.
E questi stessi fatti, che sono oggettivi, vanno letti ancora più in profondità, sono il risultato, anzi i primi risultati, derivanti dalle scelte di fondo che questo partito ha praticato.
Scelte non scontate e difficili, al momento in cui sono state compiute.
L’autonomia politica e culturale dal centrosinistra, vissuta non come separatezza ma come sfida unitaria, la scommessa sui movimenti, anche quando molti a sinistra storcevano il naso in un aristocratico e narcisistico senso di superiorità, la scelta di internità ai movimenti.
Possiamo dire con assoluta modestia che non c’è una lotta sociale o democratica nel Paese, dalle grandi lotte di Scanzano, Melfi, Acerra a quelle delle mille vertenze di lavoro e territoriali, in cui il Partito, i suoi militanti non siano presenti o per le quali il Partito, nelle sue articolazioni e rappresentanze istituzionali non abbia dato un appoggio e un sostegno.
E, anche questi pochi esempi, danno il senso di un nuovo vento che proprio dal Sud cresce e che, per fare un solo esempio, si è espresso nella straordinaria forza della candidatura di Vendola a Presidente della Regione Puglia e che ha imposto, contro il parere prevalente delle forze riformiste, un coinvolgimento popolare nella designazione del candidato da opporre alle destre, che può determinare un ulteriore crescita di consenso.
Questa è la cifra di fondo che dobbiamo sapere, al tempo stesso, valorizzare e ulteriormente analizzare, che è alla base della crescita del consenso attorno al Partito e, ritengo, anche dell’aumento delle simpatie e della sua capacità di espansione.
Accanto a questo, non è elemento secondario anche la capacità di proposta politica che il Partito ha avuto, sia nei confronti dell’articolato campo delle opposizioni sia a quello interessato alla proposta della costruzione della sinistra di alternativa.
Non è elemento secondario la capacità di innovazione politico e culturale che ci ha permesso di entrare in relazione con realtà di movimento, espressioni del mondo della cultura con cui fino ad oggi non avevamo rapporti se non occasionali e parziali e, in questo ambito, si colloca il contributo fondamentale fornito dall’esperienza del Forum delle Donne.
Non è elemento secondario scelte politiche concrete, come quella della Sinistra Europea che, anche in Italia, ha conquistato consensi e attivato partecipazione e interesse ben al di là delle nostre fila consolidate.
E, infine, non è elemento secondario la messa a frutto di intuizioni feconde come quella del Forum Ambientalista che ha permesso una penetrazione nel campo dell’ambientalismo critico che, precedentemente, ci guardava con qualche diffidenza.
Questi elementi di fondo vanno ulteriormente approfonditi anche per la loro capacità di indicare un percorso, una linea da seguire anche nell’ulteriore apertura del Partito e nella stessa capacità di innovazione della forma partito.
Insomma, il risultato del tesseramento è sicuramente positivo, volerlo archiviare soltanto come dato congiunturale legato allo svolgimento del Congresso, è allo stesso tempo parziale e fuorviante.
Ma non è un dato da enfatizzare: dentro convivono assieme nuove possibilità e vecchi meccanismi, nuove modalità di appartenenza ricche e incrostazioni burocratiche dure a superare.
Cogliamo anche l’occasione del Congresso per avviare una vera discussione.
http://www.liberazione.it/giornale/050108/archdef.asp
8.1.2005
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