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PROCESSI G8/TESTI DESCRIVONO SACCHEGGI E ASSENZA POLIZIA

Publie le martedì 4 maggio 2004 par Open-Publishing

Raccontate violenze dei black block e carenze ordine pubblico

L’odierna udienza del processo in corso presso il
tribunale di Genova, presieduto da Marco Devoto, che vede imputati 25 no
global, accusati di devastazione e saccheggio durante il G8 del luglio
2001, ha visto una lunga sfilata di testi, ben 9, presentati dalla
pubblica accusa.

Il primo di loro, Giovanni Dagnino, partecipava alla manifestazione come
agricoltore e conduceva un piccolo trattore che si trascinava dietro una
mucca di cartapesta. "Quando ho visto altri manifestanti diventare
violenti" ha detto Dagnino, "ho cercato di convincerli a desistere, ma non
c’è stato niente da fare e quindi mi sono preoccupato di mettere in salvo
il trattore". Lo stesso Dagnino ha poi scattato numerose foto degli
incidenti che sono state allegate alle prove presentate di pm Anna Canepa
ed Andrea Canciani.

E’ stata poi la volta di Annamaria Patti che, dal balcone della sua
abitazione in piazza Giusti, ha visto e descritto la devastazione e il
saccheggio del supermercato Di per Di e l’incendio di una macchina. "A
sfondare gli ingressi del supermercato", ha detto la Patti, " sono stati
una quindicina di black block tra cui alcuni parlavano tedesco, ma a
saccheggiarlo sono stati vari gruppi di manifestanti normali, cioè non in
divisa".

I testi Gino Pignatelli, Maurizio Bertolino e Nadia Valente hanno
rispettivamente descritto le devastazioni di una officina (di proprietà
del figlio di Pignatelli) di una filiale della Banca popolare di Novara
(in cui era impiegato Bertolino) e del supermercato Di per Di (di cui è
socia la Valente).

Tutti e tre hanno sottolineato la mancanza delle forze dell’ordine durante
e dopo gli incidenti.

"Ho chiamato il 113", ha detto la Valente, "ma mi hanno detto che non
potevano venire e che avevano avuto l’orine di non intervenire".

Infine tra le testimonianze più significative quella di Rolando Francini,
abitante in via Archimede, una strada nei pressi di piazza Giusti: "Sono
sceso in strada per vedere cosa succedeva", ha detto Francini, " è ho
notato un gruppetto di persone che portava della merce, asportata dal
supermercato Di per Di, all’interno di una macchina, ho preso il numero di
targa e sono andato a consegnarlo da alcuni vigili urbani che erano nei
pressi, ma hanno rifiutato riprenderlo, sostenendo che non faceva parte
delle loro funzioni".(Apcom)

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