Home > Per favore, togliete quelle bandiere!
Per favore, togliete quelle bandiere!
Publie le lunedì 23 giugno 2003 par Open-Publishing3 commenti
è un articolo da diffondere, così coloro che l’hanno tolta (non più del 30%)
non esiteranno a rimetterla...
http://ilrestodelcarlino.quotidiano.net/chan/2/2:4492198:/2003/06/21
Per favore, togliete quelle bandiere!
Per favore, togliete quelle bandiere!
La guerra è finita da oltre due mesi. L’Irak è stato liberato. Un odioso
tiranno deposto. La pace, invocata su quegli sfondi iridati, è stata
ripristinata. Almeno in linea di massima. E nella sua preservazione sono
coinvolti anche militari italiani. Le nostre strade sono tornate alla loro
funzione precipua, cioè incanalare il caotico, inquinante traffico estivo. I
no-war, i no-global, i no tutto ciò che è americano riposano sfiniti dalla
calura. Che senso hanno quelle bandiere che pendono, sbiadite, impolverate,
frustrate, da finestre e balconi? Ricordarci che ai piani secondo e quarto
ci sono inquilini amanti della pace? E gli altri, quelli che non le
espongono o le hanno ammainate, forse non la amano?
Non credo ci sia tanta supponenza in questa perdurante esibizione. Né credo
si tratti di una dimenticanza collettiva, come chi alle soglie dell’estate
dimentica di togliersi la maglietta. Credo sia piuttosto una forma di
rivalsa psicologica. Come dire: voi avrete anche vinto, ma noi continueremo
a batterci. E su quest’impegno il popolo dell’arcobaleno tenta di
ricompattare il fronte confuso dell’antiamericanismo. Ci saranno altre
battaglie contro il Male, il Grande Satana. Ed è curioso notare che mentre
per i giovani iraniani il Grande Satana torna ad essere la patria della
libertà, da invocare nella loro lotta contro la teocrazia degli ayatollah,
per gli orfani ideologici della sinistra italiana orbati di modelli positivi
esso rimane il modello negativo per definizione. Un simbolo di odio e
mobilitazione. Sartori li chiama pacifisti ciechi da un occhio. E in effetti
sembrano non vedere le fosse comuni, scoperte giorno dopo giorno, nelle
quali in 12 anni sono finiti 250 mila fra curdi e sciiti. Né sembrano avere
visto, il 9 aprile scorso, data della liberazione di Bagdad, il tripudio
della popolazione. E tanto meno ora apprezzano la difficile, ma non meno
nobile scommessa democratica. Che ci stanno a fare quelle bandiere? Qualcuno
osserva: sono la proiezione di un diritto costituzionale, la libertà di
espressione. Certamente.
In una democrazia chiunque ha diritto di manifestare su suolo pubblico. Ma
quelle facciate non sono suolo pubblico. Sono condominiali. E allora, per
favore, se gli altri non sono d’accordo, togliete quelle bandiere. Se non
altro in nome dell’estetica.
Cesare De Carlo
Messaggi
1. > Per favore, togliete quelle bandiere!, 23 giugno 2003, 11:59
E le altre guerre?
ar
1. > Per favore, togliete quelle bandiere!, 24 giugno 2003, 04:40
Carissimo,
io quella bandiera la sventolo eccome! Per me è e rimane l’espressione della
mia volontà a gridare che il mondo dove viviamo è un mondo ingiusto dove
imperversano guerre su guerre da anni. Le guerre seminano solo morte e odio,
non risolvono niente, anzi aggravano situazioni già tristi e gravose, che
guarda caso sono volute e rappresentano esclusivamente il risultato della
volontà distruttiva dell’uomo che si sta avviando verso una catastrofe
planetaria. Non è catastrofismo il mio, è frutto di studi, di ricerche
storico-antropiche, sociali e legate al mondo economico, informazioni
ricavate da fonti di tutto rispetto. Certo, occorre leggere molto, non
limitarsi alle notizie dei media che come si sa oggi sono l’antitesi
dell’informazione e della comunicazione. Ciò che sentiamo alla TV è solo
propaganda," ci fanno amare solo quello che vogliamo amare". Non è una frase
mia, ma mi sembra efficace ed esplicativa.Lei pensa davvero che in Iraq non
ci sia più la guerra e che la popolazione applaude il salvatore americano?
Io penso che la situazione in Iraq sia peggiorata, senza contare le migliaia
di morti che non ci diranno mai. E la democrazia, dov’è? Noi abbiamo il
dovere di lottare per chi non ha la possibilità di farlo, dobbiamo avere il
coraggio di gridare che il mondo ha bisogno di pace, in Iraq come in tanti
altri Paesi martoriati dalle superpotenze, in primis l’America dove intere
popolazioni stanno morendo di mitra, di sete, di fame, di malattia. E’ vero
in Iraq c’era un deliquente al potere, ma non viene in mente a nessuno che
se veramente si voleva toglierlo di mezzo si sarebbero potuti escogitare
mille sistemi diversi senza far morire innocenti? La vita di una sola
persona vale milioni di bandiere della pace.Come può dare fastidio chi
invoca la pace? E’ proprio ora che secondo me non bisogna dimenticare, è
proprio ora che sento il bisogno non di ostentare, ma di gridare di
dolore...ora finchè ci sarà libertà di espressione.
Valentina
Cordiali saluti
2. Le bandiere restano, 23 giugno 2003, 18:07
Le bandiere restano per ricordare lo scempio che gli americani stanno facendo di un popolo.Dopo averlo bombardato illegalmente(ti ricordi il pretesto delle ADM ,mai esistite? ),ora lo occupano illegalmente e lo sfruttano.Forse il governo di Berlu che ha sostenuto la tesi dell’ADM ne sa qualcosa.Allora bisogna ricordargli che questo paese è illegalmente invaso .Gli irakeni cercano già di liberarsi di questa invasione.Le bandiere della pace servono a ricordare quest’invasione di un popolo,prima che gli USA e Stati lacché passino a invaderne altri.Il pretesto è lo stesso,ADM inesistenti.Le bandiere resteranno a lungo.