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Perchè Si al referndum contro l’elttrodotto coattivo?

Publie le martedì 27 maggio 2003 par Open-Publishing

15 GIUGNO: VOTA SI CONTRO L’ELETTRODOTTO COATTIVO

CONTRO L’ELETTRODOTTO COATTIVO, PER L’ENERGIA ALTERNATIVA

Il referendum per l’abrogazione dell’elettrodotto coattivo è stato
sostenuto da oltre cinquecentomila elettori che li hanno
sottoscritti. Siamo chiamati ad esercitare il diritto democratico dei
cittadini ad abrogare leggi ingiuste mediante lo strumento
referendario, dopo che la Corte Costituzionale ha eliminato altri
importanti quesiti referendari (per una alimentazione sana e per la
tutela dagli inceneritori).
Infatti, la Corte Costituzionale, basandosi sulla erronea convinzione
che non sia possibile un’ alimentazione con cibi privi di sostanze
tossiche, afferma che il cittadino non ha diritto alla preservazione
della sanità del proprio corpo evitando l’assunzione di cibi
contaminati da sostanze tossiche, cioè sicuramente nocive.
La Corte Costituzionale non ha soltanto negato il diritto del
cittadino a veder applicato, in settori così importanti come
l’alimentazione e lo smaltimento dei rifiuti, il principio di
precauzione, che la Comunicazione della Commissione Europea del 22
febbraio 2000 indica come applicabile anche ai fini della tutela
della salute. La Corte ha negato in questa circostanza l’
applicabilità del principio di tutela dagli effetti avversi alla
salute accertati! - quali sono quelli delle sostanze tossiche -
garantito dall’art. 129 del Trattato di Roma del 1957.
Parimenti la Corte Costituzionale ha cassato il referendum
finalizzato all’abrogazione delle procedure semplificate e gli
incentivi finanziari per la realizzazione e l’utilizzo degli
inceneritori. E che il diritto a nuocere sia ritenuto una conseguenza
del sistema produttivo e che sotto questo aspetto il sistema
produttivo vada tutelato impedendo che sia modificato a seguito
dell’esito di un referendum, vuol dire che le istituzioni
democratiche e la democrazia stessa sono subalterne a un sistema
economico che esige i suoi tributi di morte e di malattia.
Votare SI’ al referendum contro l’ elettrodotto coattivo assume
quindi anche il significato del riscatto dei cittadini, dei
laboratori e dei consumatori verso la negazione di democrazia della
Corte Costituzionale. Milioni di elettori potranno esprimersi su un
quesito di grande importanza dalle implicazioni sanitarie, ambientali
e sociali in quanto:
1. l’elettrosmog appare un esempio tipico del conflitto che nei
prossimi anni sempre più spesso vedrà confrontarsi da un lato la
popolazione -consumatori e lavoratori-, dall’altro i centri
finanziari padroni del mercato globale, che possono decidere di
introdurre una nuova tecnologia indipendentemente dai rischi ad essa
connessi e da un consenso informato della popolazione su tali rischi:
ciò è accaduto, recentemente, con i mangimi animali che hanno
determinato la BSE, con gli OGM e sta avvenendo ora con la
introduzione di biotecnologie connesse alla clonazione e alle terapie
geniche; in passato ciò è accaduto con l’introduzione di materiali da
costruzione come l’amianto, dei pesticidi nelle coltivazioni, delle
centrali nucleari (solo in Italia il popolo è stato chiamato a
pronunciarsi sulla tecnologia nucleare). Non è un caso che
l’elettrosmog sia stato uno primi campi di applicazione del principio
di precauzione ed anche il settore dove lobbies parascientifiche ne
hanno negato l’applicabilità ora smentite dall’ Organizzazione
Mondiale della Sanità.

2. la distorsione economica a favore degli elettrodotti ostacola il
ricorso alle energie alternative che, come l’energia solare e il
ciclo dell’idrogeno, non hanno bisogno di lunghe linee di trasporto
della corrente in alta tensione.

3. L’elettrosmog è il tema sanitario e ambientale sul quale più desta
appare l’attenzione dell’opinione pubblica in Italia: sono centinaia
i comitati anti elettrosmog sorti spontaneamente in tutta la
penisola, capaci di aggregare altre realtà associative e di svolgere
la propria battaglia a difesa della salute e dell’ambiente; e sempre
nuova materia è fornita dall’affacciarsi di nuove tecnologie di
comunicazione e dell’inutile competizione nel settore della
produzione e del trasporto dell’energia.

Il Comitato Promotore del Referendum per l’abrogazione delle servitù
coattive da elettrodotto