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Poveri Noi : Giornata Mondiale senza Tabacco 2004

Publie le martedì 4 maggio 2004 par Open-Publishing

di GIACOMO MANGIARACINA

Tabacco e Poverta’. Questo e’ il tema della Giornata Mondiale senza Tabacco 2004. L’appuntamento e’ come sempre il 31 maggio. La Lega contro i Tumori prepara come ogni anno la sua campagna di informazione, l’Istituto Superiore di Sanita’ organizza la sua consueta giornata di studio sull’argomento, e la Commissione Europea conclude a Roma, il 30 e il 31 la sua Campagna di Prevenzione indirizzata ai giovani, partita nel 2002. C’e’ aria di commemorazione e forse maggiore "consapevolezza tabagica", ma le polemiche pero’ sono gia’ partite.

Di cosa parliamo? Tabacco e Poverta’? E a noi che ce ne cale? Si tratta di quella storia dei produttori del tabacco che stanno colonizzando i paesi poveri laddove la gente non puo’ mangiare ma puo’ sognare fumando? Ma siamo in Italia. La cosa qui non fa notizia. Parliamo d’altro. Magari di Fumo e Donna visto che "il femminile" e’ sempre trendy. Si prevede che nel 2030 vi saranno 10 milioni di fumatori contro i 4 milioni di oggi?

Ma questo non riguardera’ ne’ l’Italia ne’ l’Europa. Semmai l’Asia, l’India, l’Africa, il Sudamerica. Eppoi, vuoi vedere che laddove il controllo delle nascite non ha funzionato, funziona il controllo dei popoli da parte del Tabacco? La stragrande maggioranza delle morti da Fumo avviene in eta’ matura, e considerando che nei paesi poveri la vita media si attesta sui 50 anni, l’eta’ veramente produttiva e’ salva. Tanto, le strutture per curare i cancri e le patologie indotte non ci sono.

Niente spese sanitarie, di quelle che affliggono i paesi ricchi. Si soffre e si muore. E basta. Una vera e propria selezione della specie umana ad opera di "Big Tobacco". Geniale. Si ripropone ancora e sempre il binomio Tabacco e Guerra. Roba da guerrieri infatti, da veri machi, altro che "Camel Trophy" e "Marlboro Country". Rovistando tra le pubblicita’ della Camel degli anni 40 abbiamo scoperto che molte di esse raffiguravano militari sorridenti, in divisa o in abbiagliamento da trincea, con uno slogan in uso in quegli anni: "Farei un miglio a piedi per una Camel". Un’altra pubblicita’ mostra il militare che torna a casa, che riabbraccia la fidanzata, che gli porge sorridente una Camel.

Il premio. Il contrassegno della felicita’ e della pace. Sara’ cosi’ anche in Irak, in Afghanistan, e dovunque vi siano guerre, devastazioni, fame e pestilenze. Il Tabacco triofera’ in questi luoghi poveri di tutto. Ma poveri anche noi, se tra l’indifferenza sovrana non riuscissimo a decifrare e capire il valore dei numeri, che ci riguardano molto, ma molto, da vicino. Poveri noi se lo stato si affanna a combattere 7.500 morti/anno da incidenti stradali, noncurante delle 120.000 persone che ogni anno muoiono in Italia a causa di Fumo e Alcol.

Poveri noi se nelle scuole italiane si continua a fumare permettendo ai produttori del tabacco di reclutare 90.000 nuovi fidelizzati tra i nostri ragazzi. Poveri noi, se dovesse ancora trionfare l’improvvisazione e l’incompetenza nel fare la Prevenzione. Poveri noi se dovessimo ancora fidare nelle leggi antifumo, disattese da trent’anni. Poveri noi se genitori, medici, insegnati, sacerdoti, amministratori, deputati e persino ministri, fumano come ciminiere evocando con calcolata rabbia lo spettro di un proibizionismo solo presunto.

Poveri noi se i nostri figli non vengono tutelati neppure in casa, a scuola, in parrocchia. Poveri noi se ritenessimo efficaci e scientificamente verificate le campagne antifumo attuali, tali da ridurre le tendenze nei prossimi 10 anni. Povero me, se cosi’ fosse, l’avere consumato una vita in fumo.

www.tabaccologia.org