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Presidio contro la guerra in regione

Publie le giovedì 29 aprile 2004 par Open-Publishing

COMUNICATO STAMPA: giovedì 29 aprile "Donne in nero" e "Lilliput"
saranno presenti davanti all’ingresso della Regione (Via Aldo Moro 40)
dalle 10 del mattino per testimoniare con un presidio la richiesta di
ritiro immediato delle truppe italiane dall’Iraq. L’iniziativa si svolgerà
mentre il Consiglio Regionale discute della situazione in Iraq. Nel corso
del pomeriggio Rifondazione Comunista farà un sit in.

Il Comitato Fermiamo la Guerra ha organizzato in Italia le manifestazioni
internazionali del 15 febbraio 2003 e del 20 marzo 2004 contro la guerra
permanente e preventiva, contro la strategia del terrore, contro l’attacco
all’Iraq e la sua occupazione, per la pace e la dignità di tutte le vite.

Abbiamo sempre manifestato la vasta contrarietà del nostro Paese alle scelte
di guerra anticostituzionali del governo e della maggioranza del Parlamento.
Questi obiettivi sono sempre stati perseguiti dai nostri movimenti in totale
autonomia e indipendentemente da ogni condizionamento; altrettanto faremo in
futuro. Diffidiamo chiunque a sostenere il contrario.

Noi continueremo a mobilitarci contro la guerra, per il ritiro delle truppe
italiane dall’Iraq, per la fine dell’assedio delle sue città, per
l’autodeterminazione del suo popolo e per il rispetto del ripudio della
guerra scritto nella Costituzione della nostra Repubblica: lo faremo
semplicemente perché è giusto farlo e perché queste sono le sole possibilità
per la pace.

Continueremo perciò a marciare contro la guerra, come abbiamo fatto il 25
aprile e come faremo ancora.

Continueremo ad invitare ogni cittadina e cittadino a prendere parola per
sostenere questi obbiettivi, in ogni occasione utile.

Alle famiglie degli italiani trattenuti in ostaggio in Iraq diciamo che
siamo solidali e che vogliamo la salvezza delle vite e la liberazione dei
loro cari. Comprendiamo il senso delle iniziative da loro promosse in questi
giorni e siamo disponibili ad incontri ed impegni umanitari.

Sempre ribadiremo con limpidezza, da parte nostra, l’obiettivo di fermare la
guerra.

Sosteniamo l’aspirazione alla pace e all’autodeterminazione delle
popolazioni invase, represse e assediate, specie nella martoriata Fallujia.
Continuiamo a lottare pacificamente perché lo stato di occupazione finisca e
la comunità internazionale assuma responsabilità.

Ricordiamo al governo italiano le sue responsabilità, innanzitutto quella
legata alla sciagurata scelta di guerra.

Sosteniamo le iniziative parlamentari che intendono far esprimere
rapidamente le Camere per il ritiro della truppe italiane e la fine dello
Stato di occupazione dell’Iraq.

Il popolo della pace non si ferma.
Il Comitato Fermiamo la Guerra