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Proiezioni cinematografiche

Publie le lunedì 6 ottobre 2003 par Open-Publishing

Circolo ACLI di Desenzano, Lonato e Sirmione
col patrocinio del Comune di Desenzano del Garda
con la collaborazione del Circolo "Il Cineforum" e
del Nodo Morenico della Rete di Lilliput

I CENTO PASSI
regia di Marco Tullio Giordana
Desenzano - Sala Paolo VI
10 ottobre 2003 - ore 20,45
la proiezione sarà seguita da una testimonianza di Giovanni Impastato.

CARLO GIULIANI, RAGAZZO
regia di Francesca Comencini
Desenzano - Sala Paolo VI
27 novembre 2003 - ore 20,45
la proiezione sarà seguita da una testimonianza di
Haidi Gaggio Giuliani

COMUNICATO STAMPA

Il Circolo ACLI di Desenzano, Lonato e Sirmione, ha programmato per
venerdì 10 ottobre, presso la Sala Paolo VI di Desenzano, la proiezione
del film "I cento passi" di Marco Tullio Giordana. Alla proiezione, che,
come si sa, narra la vita di Peppino Impastato ucciso dalla Mafia nel
1978, seguirà una testimonianza di Giovanni Impastato, fratello del
protagonista, che ha accettato di intervenire e dialogare con il
pubblico. L’iniziativa vede il patrocinio del Comune di Desenzano del
Garda e la collaborazione del Circolo "il Cineforum" e del Nodo Morenico
della Rete di Lilliput.

A questa proiezione ne seguirà una seconda in novembre: "Carlo Giuliani,
ragazzo" di Francesca Comencini, con l’attesa testimonianza di Haidi
Gaggio Giuliani.
Se c’è una cosa di cui il variegato Movimento che in questi anni si
batte per cambiare il mondo, il Movimento, non ha proprio bisogno, è
proprio la celebrazione o la commemorazione di lutti che non avremmo
voluto e alle cui vicende semmai rimaniamo legati, oltre che
nell?affetto per le vittime e nella speranza che quanto è avvenuto non
debba più ripetersi, nella irrinunciabile ricerca di una giustizia, che
ancora, almeno per quanto riguarda i fatti del G8 di Genova, tarda a
venire. Né deve stupire la decisione di accostare la figura di Impastato
a quella di Giuliani. Il Movimento rivendica la figura di Peppino
Impastato, la sua attività, il suo sacrificio estremo, come propri.

Poiché non basta rifiutare o denunciare la Mafia, ma occorre anche farlo
in un più ampio progetto di rilettura della società e di cambiamento del
Mondo, come appunto fece Peppino Impastato. Come ha recentemente
affermato Giovanni impastato, se Peppino fosse ancora vivo oggi,
marcerebbe al fianco di tanti giovani che questo mondo oggi vogliono
cambiare. Se Peppino Impastato fosse vivo, sarebbe anche al fianco della
famiglia Giuliani e della sua domanda di verità. Ecco perché desideriamo
accostare Impastato a Giuliani, nella convinzione che non vi possa
essere vero cambiamento se non nella fatica di una vita che si spende
generosamente e si fa ogni giorno cambiamento e si mette in gioco in
prima persona, pur nel rischio estremo di se stessa.

In questo senso la presenza di Giovanni Impastato e di Haidi Giuliani,
mettendo a fuoco per così dire in presa diretta le figure di Peppino e
di Carlo, ci aiuteranno a guardare alla realtà, se possibile, con gli
occhi di Peppino e di Carlo.
Nella convinzione infine che, come nella battuta conclusiva di "Roma
città aperta" , "Non è difficile morir bene, difficile è vivere bene".

Luigi Lacquaniti

presidente del Circolo