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UFFICIO STAMPA
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Andreina Albano
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COMUNICATO STAMPA
REFERENDUM: IL QUORUM NON E’ STATO RAGGIUNTO.
I VALORI PARTECIPATIVI HANNO SUBITO UNO SCACCO
MA LA FORZA DI MILIONI DI CITTADINI CHE HANNO DETTO SI’
ALL’ESTENSIONE DEI DIRITTI E’ UNA RISORSA
LE FORZE IMPEGNATE PER I DIRITTI RILANCINO L’UNITA’
CONTRO LA PRECARIZZAZIONE E GLI ATTACCHI AL WELFARE
PER UN NUOVO DISEGNO SOCIALE FONDATO SULLA SOLIDARIETA’
E SU UNA NUOVA GENERAZIONE DI DIRITTI E GARANZIE
Dichiarazione di Tom Benetollo, Presidente nazionale Arci
Il raggiungimento del Quorum si è rivelato una Mission Impossible. Qualsiasi sia la posizione espressa, occorre avere consapevolezza che i valori partecipativi hanno subito uno scacco. Eppure è stata una campagna referendaria importante. Tante persone, controcorrente, sono tornate a discutere di diritti, in un impegno generoso.
Questa risorsa non va messa da parte. Si tratta di milioni di cittadini in carne ed ossa.
L’Arci, che non aveva fatto parte del Comitato Promotore del Referendum, ha scelto per il Sì, cogliendo il referendum come occasione di dibattito, partecipazione, sviluppo del confronto su un tema centrale come quello dei diritti. Lo ha fatto con serenità, a partire dalla sua identità di promozione sociale e di soggetto della partecipazione.
Certo il mancato raggiungimento del Quorum crea amarezza. Resta il fatto che, in un oscuramento dell’informazione mai visto, e in un anomalo clima di ostracismo verso questi referendum, milioni di cittadini hanno scelto di esprimersi. Vengano rispettati. Le forze politiche responsabili sappiano valutare la spinta della comunque rilevante esigenza che emerge dal voto.
L’esito del referendum non deve essere un motivo per il Governo per introdurre ulteriori limitazioni ai diritti sanciti dall’articolo 18.
Inoltre, grave sarebbe se questo risultato referendario venisse utilizzato per la restaurazione della vecchia politica.
Occorre invece pensare a nuove forme di partecipazione dei cittadini. Questa tornata referendaria conferma che si impone una urgente riflessione sullo strumento referendario, estremamente logorato.
Tanto più che anche i referendum regionali hanno mostrato la corda. Non è più rinviabile la riforma dell’istituto referendario, per la partecipazione.
Inizia un capitolo nuovo. Di questa nuova stagione sono parte integrante i cittadini che hanno votato Sì.
Questa spinta per i diritti e il campo di forze che in questi mesi, non volendo impegnarsi per il Sì, hanno però insistito sulla necessità dell’allargamento dei diritti, possono e devono trovare un punto di incontro.
Si riprenda il cammino, si crei un coerente quadro di iniziativa comune.
Perché un duro attacco ai diritti è in corso, e il rischio di una rottura tra diritti e lavoro è sempre più forte. La pressione contro i diritti è evidente, e il rischio che il sistema-paese corre sulla strada della precarizzazione in tema di Welfare è serio. E’ un impegno che ha anche un respiro europeo.
La cittadinanza attiva è in campo. Riprendiamo la via dell’unità, per un progetto sociale e democratico di cambiamento che sia all’altezza della sfida.
Diritti e garanzie rappresentano la stella polare di questo progetto.
Roma, 16 giugno 2003