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ROMPERE LE CATENE CHE CI AVVINCONO!

Publie le sabato 9 luglio 2016 par Open-Publishing

I lavoratori francesi hanno ingaggiato uno scontro campale contro il governo di Manuel Valls, contro il presidente François Hollande, contro la nuova Loi Travail fotocopia del famigerato Jobs act renziano.
A differenza della stupefacente inerzia del sindacato italiano che ha digerito in questi anni ogni sorta di porcherie senza battere ciglio, il sindacato francese sta guidando un imponente movimento di massa a colpi di scioperi che stanno intensificandosi ed estendendosi ad ogni settore produttivo e non produttivo del Paese. Evidentemente il conflitto sociale non è stato messo al bando, non è stato bollato come sinonimo di disordine di patologie dei rapporti sociali come invece è accaduto da noi da parte delle stesse organizzazioni che avrebbero dovuto promuoverlo e dirigerlo. Contro la sopraffazione è giusto e necessario liberarsi, combattere, non attraverso sporadiche e poco più che simboliche manifestazioni, ma attraverso una mobilitazione di massa e il ricorso sempre più esteso allo sciopero come fondamentale strumento di difesa è di attacco che i lavoratori hanno a disposizione per difendersi e contrattaccare.
Si capisce la preoccupazione della classe capitalista europea che dopo la Grecia vede esplodere la rivolta nel cuore dell’Europa mettendo seriamente in discussione il dogma imposto a tutti i popoli del Vecchio Continente: quello secondo cui non c’è diritto non c’è conquista sociale non c’è bene comune che non possano essere sacrificati al superiore interesse privato, al profitto che non riconosce altra regola se non quella propria e cioè la ricerca della massima remunerazione del capitale investito con ogni mezzo e abbattendo ogni ostacolo che gli si frapponga.
Forse mai come in questa fase della storia contemporanea è venuto in chiaro il carattere ideologico mistificatorio dell’apparato di dominio che sta espropriando i popoli della loro vita e del loro futuro.
L’espressione più alta di solidarietà e di condivisione non può che venire dalla capacità di realizzare nel nostro paese la battaglia che invece ancora langue, ristagna.
Renzi e il Pd appartengono alla stessa famiglia liberale, alla stessa oligarchia capitalistica di cui fanno parte Hollande, Merkel, Cameron.
Capirlo e farlo capire fino in fondo è il primo passo necessario per rompere le catene che ci avvincono.

Partito Comunista dei lavoratori
Pavia sez. “ Tiziano Bagarolo “