Home > S.in. COBAS : E’ REPRESSIONE
Il Coordinamento della Provincia di Ancona del S.in.Cobas riunito in data 28 Maggio 2004 ha affrontato la grave situazione che attraversa il movimento operaio nel nostro paese, a partire dalle note vicende di Melfi.
La discussione si è soffermata poi sulla gravità di quanto stà avvenendo a molti nostri delegati, candidati nelle R.S.U., semplici iscritti, sia nelle realtà lavorative di Fabriano che di Jesi.
L’ultima assurda vicenda riguarda quanto è avvenuto all’interno dell’Hydropro-Caterpillar: in cui si arriva a sospendere dal lavoro un nostro iscritto prima ancora che abbia potuto esercitare il diritto di fornire le proprie giustificazioni e di essere ascoltato con il delegato R.S.U. .Alla faccia dell’art.7 dello Statuto dei Lavoratori!
Alla Hydropro sono piu’ realisti del re, in America nessuno è colpevole sin quando non si è dimostrato in tribunale con le prove, le responsabilità.
In Via Roncaglia, la giustizia è sommaria!!
La R.S.U. dell’Hydropro unitariamente ha proclamato mezz’ora di sciopero tra oggi e domani.
Le altre vicende riguardano ancora l’Hydropro, altri provvedimenti disciplinari presi nei confronti di un delegato che addirittura può indicare testimoni in sede di Conciliazione che si terrà l’8 di Giugno.
Il via a questa operazione "Repressiva" era stato dato alle Cartiere "MILIANI" oggi Fedrigoni di Fabriano, in piena campagna elettorale per il rinnovo della R.S.U. su quattro candidati per la lista del S.in.Cobas, tre erano sotto provvedimento disciplinare, poi dovuti ritirare dalla Direzione.
Tralasciamo per amor di carità le pressioni, le intimidazioni, le minacce più o meno velate del rischio di licenziamento esercitate su nostri militanti e dirigenti sindacali.
Noi non abbiamo l’abitudine di urlare alla luna, ma ormai crediamo che sia i ciechi che i sordi abbiano capito che all’interno delle Direzioni aziendali sia passata la consegna che dove esiste il S.in. COBAS , i metodi debbono essere quelli della disciplina e della repressione.
Chiediamo alle forze politiche della sinistra, ai democratici tutti di prendere posizione su queste vicende nei luoghi e nelle sedi che riterranno opportune ma di raccogliere questo allarme prima che si possa concretizzare con cose ben più gravi. MELFI insegna!