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SINISTRA EUROPEA, LA PARTITA SI RIAPRE DOPO ELEZIONI

Publie le giovedì 20 maggio 2004 par Open-Publishing

“Il PRC ha scelto alleati subalterni alle forze social-liberali, puntando sulle vecchie formazioni comuniste, dalla PDS tedesca al PCF, ed escludendo la LCR francese e le forze anticapitalistiche più legate ai movimenti” hanno dichiarato, dopo la costituzione a Roma della SE, Salvatore Cannavò, vicedirettore di Liberazione e candidato del PRC alle elezioni europee, e Gigi Malabarba, capogruppo PRC al Senato, della Tendenza ERRE (vedi in basso) in seno alla maggioranza del partito, destinata a togliere spazio alle opposizioni dei settori nostalgici (Grassi e Ferrando), critici verso Bertinotti ma incapaci di proporre qualcosa di diverso da una presunta “identità comunista”.

Nel frattempo 8 partiti della Sinistra anticapitalistica europea - invitati in gran parte al Congresso costitutivo ma non aderenti alla Sinistra europea (SE) - hanno firmato un manifesto comune (vedi secondo articolo) in cui si esprime una netta opposizione alle politiche liberiste e di riarmo, sostenute dalla Commissione europea, e alla Convenzione europea che Romano Prodi vorrebbe approvare entro giugno, differenziandosi a sinistra rispetto al nuovo soggetto politico di cui Fausto Bertinotti è diventato presidente.

”La SE dovrà fare presto i conti con la Sinistra anticapitalistica, molto legata al movimento no global, e si aprirà una fase nuova nella costruzione del partito europeo: la partita si riapre subito dopo le elezioni. Non a caso lo stesso PCF ha rinviato l’adesione alla SE a un referendum successivo al 13 giugno” hanno concluso i due dirigenti del PRC.

Partito della Sinistra Europea: nasce la Tendenza Erre del PRC
La nascita della Sinistra Europea e gli accordi con l’Ulivo di Prodi portano ad un’articolazione della maggioranza bertinottiana, nata dal congresso successivo alla rottura del PRC coi governi di centrosinistra, dove il gruppo legato al leader storico Livio Maitan fu determinante per la messa in minoranza e la successiva fuoriuscita dei cossuttiani nel 1998.

Ed è proprio da questo gruppo che nasce la “Tendenza ERRE”, dal nome della rivista nata in occasione del FSE di Firenze, (che fa parte di un network di riviste europee vicine alla Sinistra anticapitalistica) e diretta da SALVATORE CANNAVO’, vicedirettore di Liberazione e candidato al Parlamento europeo, conta su due membri della Direzione nazionale del partito, FLAVIA D’ANGELI e FRANCO TURIGLIATTO, e sul capogruppo al Senato GIGI MALABARBA

“Contrariamente alle aree storiche di Ferrando e Grassi, che ripropongono su versanti diversi schemi nostalgici legati a una presunta e inossidabile “identità comunista”, dice Salvatore Cannavò “la nostra contrarietà alla SE si basa sulla sua subalternità alle forze moderate e socialiste e sulla sua composizione che non esce dalla tradizione dei partiti comunisti europei. ERRE ha un progetto di ricomposizione di forze politiche e di movimento anticapitalistiche che in Italia e in Europa agiscono coerentemente sulla strada della rottura con lo stalinismo e che intendono mantenere un’autonomia e una critica rispetto alle forze del centrosinistra”. ERRE non appoggia la scelta dell’accordo di governo con l’Ulivo e pensa che su questo punto la discussione nel partito non sia ancora esaurita.

“Un ritorno del PRC nelle logiche alleantiste care al movimento comunista vedrebbe una possibile nuova polarizzazione congressuale: il nostro obiettivo è togliere spazio agli “identitari” - autoesclusisi ad esempio dal Congresso europeo, dove l’opposizione era rappresentata dalla Tendenza ERRE con due delegati su dodici senza però fare sconti a Bertinotti per quanto riguarda l’alleanza con il centrosinistra”.

Coerentemente con queste posizioni, la tendenza ERRE intende mantenere una relazione con le forze che si riconoscono nella Sinistra Anticapitalistica ma soprattutto continuare a lavorare per rafforzare i movimenti sociali, a partire dalla ricomposizione tra giovani precari e movimento dei lavoratori. “Un progetto indispensabile e sempre più possibile come dimostra l¹importante risultato ottenuto dagli operai di Melfi ma anche il recente successo della MayDay di Milano cui per la prima volta, e non a caso, ha aderito la Fiom”.