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STIPENDI, DIRITTI E DEMOCRAZIA SCIOPERO GENERALE DEL PUBBLICO IMPIEGO IL 21.05.2004
Publie le venerdì 7 maggio 2004 par Open-PublishingIl SinCobas ha proclamato lo sciopero generale in tutto il Pubblico Impiego per la giornata del 21 maggio 2004.
La situazione dei dipendenti pubblici è ormai lontana dal vecchio luogo comune che li vuole "privilegiati" e "garantiti". Gli stipendi impiegatizi sono tra i redditi più colpiti dal carovita, i rinnovi contrattuali arrivano con sempre maggior ritardo e la precarizzazione si diffonde rapidamente, con grave pregiudizio dei servizi erogati ai cittadini.
Di fronte ad una perdita di potere d’acquisto degli stipendi di oltre il 15%, il Governo si dichiara incredibilmente indisponibile ad erogare i fondi necessari per il rinnovo del biennio economico 2004-2005, scaduto da oltre quattro mesi, per poter invece finanziare le sue tragiche politiche di guerra ed il taglio delle tasse ai redditi medio-alti.
La situazione salariale e lavorativa si fa sempre più insostenibile, né più né meno che negli altri settori dell’economia. Anzi, i dipendenti pubblici italiani sono tra i peggio retribuiti in tutta l’Unione Europea.
Occorre uno sciopero forte e compatto del pubblico impiego per un cambiamento radicale di politica economica e sociale. Cgil, Cisl e Uil intendono riproporre la fallimentare "politica dei redditi", principale responsabile dell’impoverimento di milioni di lavoratori. Ci vuole invece una svolta, un rinnovo contrattuale che rompa proprio quella politica e faccia recuperare a pieno il salario perso in questi anni, nonché il differenziale tra stipendi italiani ed europei.
Alla rivendicazione di un nuovo automatismo che adegui i salari all’inflazione reale, il SinCobas aggiunge quella dell’arresto della precarizzazione nel pubblico impiego, ponendo fine al blocco delle assunzioni e procedendo all’assunzione in ruolo dei precari, e quella del rispetto della democrazia e delle libertà sindacali, a partire dal riconoscimento dei diritti sindacali a tutti i delegati RSU e a tutte le sigle sindacali con rappresentanti eletti, nonché da una profonda revisione della legge antisciopero 146/90, il cui carattere iniquo ed unilaterale è stato reso palese dalla vertenza dei tranvieri.
Su questi punti ci impegniamo nella costruzione della massima convergenza con tutte le organizzazioni sindacali di base e le RSU, al fine di costruire il 21 maggio a Roma una manifestazione alternativa a quella confederale.
Ufficio Stampa Sincobas