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Sconvolgente! ancora sul processo di Firenze

Publie le martedì 17 giugno 2003 par Open-Publishing

UNA SENTENZA DA TRIBUNALE SPECIALE

In vista del processo del 25 giugno relativo allo sciopero/manifestazione
del 13 maggio 1999, invitiamo tutti alla lettura della sentenza emessa lo
scorso novembre dal GIP di Firenze, Sìlvio De Luca, contro uno degli
imputati che ha optato per il rito abbreviato (consiste nell’accettare il
giudizio sulla base dei soli elementi raccolti dall’accusa).

I reati contestati sono uguali a quelli di tutti gli altri imputati
resistenza, lesioni a pubblico ufficiale.

Contro l’imputato esistono le dichiarazioni (Ispettore Vetrone della
DIGOS), "che ha visto l’imputato realizzare le scritte aggressive
all’indirizzo degli USA e della Nato all’inizio della manifestazione,
nonché lo ha sentito gridare al megafono che il corteo era seguito dalla
DIGOS". Il GIP aggiunge che "le dichiarazioni del Vetrone sono comprovate
poi dalle fotografie estratte dai filmati RAI e effettuate dalla Polizia
Scientifica".

Tutto qui, nient’altro. Da un punto di vista strettamente normativo ci si
aspetterebbe una multa per l’imbrattamento dei muri in oggetto.

Invece arriva una secca condanna a 2 anni e 6 mesi, trattandosi di rito
abbreviato, con sconto di pena di un terzo, altrimenti sarebbe stata di 3
anni e 9 mesi. La sentenza "appare equo comminare la pena di anni due e
mesi sei di reclusione, in quanto si parte da una pena base di anni tre,
aumentata di mesi 9 per la continuazione, diminuita per il rito".

Queste le motivazioni:

"La responsabilità del [,,,] per i reati ascrittigli appare pienamente
provata. E’ stato dunque chiaro fin dall’inizio come abbia accentuato il
carattere antiamericano della manifestazione nonché con i suoi
atteggiamenti provocato lo scontro con la polizia. E’ poi stato presente
lungo tutto l’arco della manifestazione. I1 materiale rinvenuto presso
1’abitazione conferma il ruolo di guida giocato dall’imputato nel
movimento responsabile dei vari disordini avvenuti durante la
manifestazione del 13 maggio 1999 e in particolare del tentativo di
sfondamento de1 cordone di polizia posto davanti al Consolato Usa, dato
il
collegamento posto in essere con varie organizzazioni "anticapitaliste"
sparse per l’Europa, nonché con le Brigate Rosse. Tale presenza e tale
ruolo di istigatore dei disordini fondano ad ogni modo la responsabilità
del [,,,] anche per l’episodio dell’ "attacco" portato alla Polizia nei
pressi del Consolato americano, anche se egli non è tra i diretti
esecutori mat!
eriali degli atti di violenza posti in essere".

Riepiloghiamo il contorto ragionamento del GIP: l’imputato non ha
partecipato agli incidenti, però va ugualmente condannato per gli stessi,
avendo

Effettuato delle scritte dal carattere antiamericano.

Essendo stato presente a tutta la manifestazione.

Avendo materiale, sequestrato nella perquisizione dalla polizia e di cui
lo stesso GIP ha imposto la restituzione non configurando alcun reato che
mostra "il collegamento posto in essere con varie organizzazioni
"anticapitaliste".

L’imputato stesso ha in passato (circa 20 anni fa) ricevuto una condanna
a
4 anni, regolarmente ed integralmente scontata, per reati connessi a
fatti
eversivi.

Va condannato perché antiamericano e questo, nello scenario della guerra
infinita lanciata da Bush II, non è tollerabile. Va condannato perché ha
partecipato "a tutta la manifestazione" contro la guerra all’Jugoslavia.
Va condannato perché ha rapporti con organizzazioni anticapitaliste ed
una
precedente condanna.

Inoltre, il GIP fissa anche la condanna per tutti gli altri imputati che
non si sono sottoposti al rito abbreviato: 3 anni e 9 mesi.

Le conclusioni ognuno le può, anche chi fa tanti girotondi a difesa della
Magistratura, facilmente trarre.

 

MOVIMENTO ANTAGONISTA TOSCANO