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Strage di Nizza: terrorismo o ennesimo atto della guerra civile globale?

par antonio camuso

Publie le venerdì 15 luglio 2016 par antonio camuso - Open-Publishing

Strage di Nizza: terrorismo o ennesimo atto della guerra civile globale?

Difficile esser sereni quando si ha metà della propria famiglia stabilmente insediata da oltre mezzo secolo a Nizza.

Una famiglia che sempre più si è arricchita nella diversità, mescolando culture, religioni, colore della pelle, tradizioni, in una mescolanza, campano, pugliese, nizzarda, marocchina, che a tavola produce un poltergeist, di casatiello, stacchiodde, socca, cuscus, ecc .

Difficile rimanere sereni dopo esser rimasti per ore in attesa di sapere se le mie nipotine ieri sera avessero preferito andare in palestra di Kung Fu, guardare un cartone animato , festeggiare il 14 luglio cenando con tutti i parenti originari del Marocco gustando le specialità arabe cucinate dalla nonna, o come tanti altri loro coetanei avessero preferito scendere a piedi dalla loro casa e godersi un giro sulla Giostra divenuta una trappola mortale per tanti piccoli innocenti come loro.

Eppure non posso rimanere in silenzio e penso che sia giusto contribuire a modo mio a rendere razionale lo sgomento per tanta follia umana.

Questa sera direttamente da Hollande si grida ufficialmente all’atto terroristico e alla guerra permanenete dichiarata alla Francia da ISIS e company. Ma è così?Non è forse giustificare cercando di dare un solo nome ad un mostro senza volto e multiforme al quale come è consuetudine da che l’uomo si è fatto soggetto sociale , attribuire il termine di Nemico, onde tracciare una linea di demarcazione tra chi è da una parte e dall’altra e chiedere a chi è dentro al “recinto/palizzata di far fronte comune alle fiere che vogliono attaccare la tribù, senza dover confessare che forse il mostro è generato dai nostri peggiori incubi moltiplicati dal delirio di onnipotenza in cui ha prolificato la razza umana?

Nel cercare di razionalizzare quanto si è ripetuto oggi sulla Promenade des Anglais, non mi addentrerei , come da ore stanno facendo i media, in analisi geostrategiche sul terrorismo islamico, mandanti, esecutori, profili psicologici, bandierine da apporre su città o villaggi o pozzi petroliferi strappati al Califfo per mano di Russi, americani, curdi o iraniani.

Troppo facile e sinceramente nauseante poi il ripetere trionfalistico di certi esperti di alta strategia nostrani pronti a propinarci la bontà del metodo italiano e che sino ad ora ci ha protetto da massacri simil-Francia . Basterebbe ricordare che gli stessi soggetti osannavano quel metodo miracoloso al tempo della nostra spedizione in Iraq, salvo poi ammutolirsi il giorno di Nassirya ….

Ebbene,invece, consiglierei a tutti di cambiare canale e infilare se possibile nel vecchio video registratore fermo da troppo tempo una antiquata videocassetta sulla quale sia stampigliato il nome di un vecchissimo film in bianco e nero del 1956 dal titolo molto suggestivo: Il pianeta Proibito (Forbidden Planet) e con attenzione rivederlo, per comprendere il profondo messaggio lasciatoci da certo Shakespeare , nella sua “Tempesta” sulla turbolenta natura umana, a cui si ispirarono gli autori del libro e del film Pianeta Proibito.

Fine Parte Prima

Antonio Camuso

Brindisi 15 luglio 2016