Home > Sul suicidio del leader contadino a Cancun

Sul suicidio del leader contadino a Cancun

Publie le venerdì 12 settembre 2003 par Open-Publishing

Care tutte e tutti,

vi giro il testo di un articolo pubblicato oggi su liberazione. Siamo
appena tornati da Ginervra e Riva del Garda e sono in partenza per
Cancun.

A Riva abbiamo realizzato un?importante esperienza del FCAltragricoltura
con uno stand ristorante e uno con materiali e nostre proposte. Fra
l?altro abbiamo raccolto centinaia di firme di solidarietà con la coop.
Eughenia e gestito un?importante seminario sulla PAC e sulla S.A. grazie
anche alla presenza di J. Berthelot (con cui Abbiamo stretto importanti
contatti).

Vi hanno partecipato 250 persone con interventi interessanti
di molti ospiti. Alla fine si è tenuta una breve riunione (oltre noi
presenti G. Cavinato- ACU, I. Verga ?VAS, V. Vizioli ? AIAB, L.
Colombo, Green Peace, M. Gubiotti ? Legambiente): su nostra proposta si
è deciso di dare vita ad un tavolo di consultazione permanente sulle
iniziative contro gli ogm. Per il FCAltragricoltura oltre me, erano
presenti in maniera costante Tonino Mancino, Alberto Sportoletti e i
soci della coop. Eughenia (grazie a Pasquale De Muro per l?importante
contributo) oltre ad altri che hanno partecipato.

A Ginevra abbiamo partecipato ad un importante blitz contro la sede
mondiale del WTO (unici italiani presenti) di cui daremo conto nei
prossimi giorni, pianificato con Via Campesina internazionale. Nel blitz
dentro la sede gli striscioni portati erano i nostri del Foro Contadino
Altragricoltura. Risultato: io, Tonino Mancino, Tavazzani e Antonella di
Brescia (documentava con le riprese) siamo stati fermati dalla polizia
svizzera e Tavazzani (allevatore lombardo) ha perso nella dura
colluttazione che abbiamo dovuto sostenere con la polizia che ci
sgomberava) due denti (falsi per fortuna). Quando ci hanno fermasti
volevano sequestrarci gli striscioni, le bandiere, denunciarci ma,
soprattutto, volevano le immagini girate.

Non le hanno travate nemmeno
con la perquisizione (Tonino è un genio) e siamo riuscite a farle uscire
in maniera un po? rocambolesca: macchina degli svizzeri davanti a NOI
CHE PASSA LA FRONTIERA E CE le consegna in Francia???.. saranno
pubblicate nel sito e le stanno già usando a Cancun dove aspettavano i
risultati del nostro blitz.

Stanotte parto per Cancun dove è già presente Emilie che ha lavorato con
me in questi mesi di preparazione del FSMed, partecipando nella
delegazione di Via Campesina. Sta Dando una mano importante a Nicholson
e Veraghen visto anche loa sua conoscenza straordinaria delle lingue
(inglese, spagnolo, francese e italiano). E? fra i sei che sono riusciti
a violare la zona rossa (ammaccature e visita in ospedale). Anche di
questo possiamo andare orgogliosi, credo. Ci siamo anora una volta con
importanti contributi (Ginevra e Cancun) al movimento contadino
internazionale. Adesso tocca a me: mi aspettano per far parte del gruppo
di Via Campesina a Cancun sulle azioni (speriamo che me la cavo, anche
se già so le battute tipo ?l?erba cattiva non muore mai?).

A presto e un forte abbraccio, Gianni.

(PS. IL TESTO DELL?ARTCOLO è SOLO LA BOZZA PROVISORIA CON ALCUNI ERRORI, ABBIATE PAZIENZA NON HO IL TEMPO DI RICORREGGERLO SUL MIO FILE) MA MI
SEMBRA IMPORTANTE CHE CIRCOLI QUESTA TESTIMONIANZA (renato, certamente,
metterà nel sito la versione corretta scaricandola dal sito di
Liberazione)

Ieri in Corea era il giorno della commemorazione dei morti, il giorno in
cui, in un clima di grande partecipazione collettiva, i coreani vanno a
trovare le famiglie per vivere con loro l?intimità del lutto. In questo
giorno importante per l?intera nazione coreana, a migliaia di chilometri
di distanza (a Cancun) Lee Kyang Hae, ha deciso di togliersi la
vita. Mentre sfilavano 12.000 contadini organizzati da Via Campesina
insieme a circa 3.000 giovani e militanti di tanti altri movimenti
sociali, nella prima delle grandi manifestazioni che segneranno la
settimana di mobilitazione contro il Wto, Lee Kyang Hae è salito sulla
recinzione metallica che separava il fortilizio della zona rossa e
urlando contro il Wto, si è piantato un coltello nel torace, morendo
dissanguato circondato dai suoi compagni che con lui cercavano di
forzare il blocco.

Ancora una volta una maledetta zona rossa a difendere
il covo dorato in cui i grandi poteri economici e politici del mondo
sono rinchiusi pretendendo di decidere delle sorti del pianeta, ancora
una volta una morte che marca di tutto il suo valore simbolico la
pretesa arrogante di imporre al mondo il dominio neoliberista del libero
mercato. Lee Kyang Hae era un leader sindacale, di quelli abituati a
dare rappresentanza agli interessi dei contadini e ad assumersi la
responsabilità della lotta con lucidità; il suo gesto estremo, quello di
violare il proprio corpo fino alla morte, esprime tutta la disperazione
della sua gente ma anche dei milioni di contadini e pescatori del mondo
colpiti lungo il processo di costruzione del dominio agroalimentare
neoliberista.

La sua battaglia contro il Wto era antica, come quella dei
tanti contadini mobilitati contro la globalizzazione molto prima che
Seattle e Genova la facessero assurgere agli onori delle cronache, così
non era difficile incontrarlo per le vie del mondo a portare il suo
contributo in nome della sua gente. Io l?avevo incontrato per la prima
volta a Ginevra alla fine di Marzo di quest?anno prima dell?inizio della
bella manifestazione contro il Wto che aveva raccolto diecimila persone
con alla testa i trattori e le delegazioni contadine. Eravamo arrivati
al concentramento con la delegazione del Foro Contadino Altragricoltura
portando con noi il frutto del nostro lavoro.

Offrivamo vino, pane,
formaggio e prosciutto a quanti erano lì per protestare contro
l?organizzazione che colpisce il lavoro e nega la Sovranità Alimentare e
lui stava in mezzo a noi , rifiutando con gentilezza il cibo, con un
cartello appeso al collo che spiegava come era da dieci giorni in
sciopero della fame per protestare contro il Wto. Con quest?uomo che
tutto aveva tranne che tratti di esaltazione ma che, anzi, comunicava un
grande senso di serenità insieme alla sua forte determinazione, è nata
una comunicazione spontanea e fraterna come conviene a chi sta
condividendo la lotta. Il suo suicidio, oltre che nell?immaginario dei
contadini e dei cittadini del mondo, avrà un grande impatto in Asia in
una realtà contadina che da troppo tempo conosce il gesto estremo del
togliersi la vita come strumento di lotta.

Non un suicidio egoista, ma
il gesto di chi conquista con il togliersi la vita uno spazio in più per
la famiglia, che di fronte ai debiti sarebbe spesso costretto a vendere
insieme alla terra, e per cui, così, spera di guadagnare un ulteriore
tempo di vita. Ben prima di Genova o Seattle il KRRS indiano, di fronte
al suicidio di seicento dei suoi contadini, aveva coinvolto in una
straordinaria esperienza l?Europa e gli USA percorrendo le nostre strade
con una carovana di centinaia di contadini per farci conoscere la loro
dura realtà e chiamarci alla responsabilità e anche da quella esperienza
è nato il Foro Contadino Altragricoltura.

Una realtà piegata dalle
scelte della globalizzazione neoliberista che consegna loro una
condizione di marginalità e li cancella con la pratica del dumping. In
India arrivano, solo per fare un esempio, il latte europeo sostenuto
dagli incentivi pagati da tutti i nostri cittadini e che, così, può
essere venduto a prezzi più bassi di quelli produttivi locali. E? contro
questo modello che oggi i contadini di Via Campesina sono in lotta sia
nel Sud come nel Nord. Solo una falsa coscienza può sostenere che il
problema per i contadini siano i sostegni all?agricoltura, il punto è
che nel nostro Nord gli incentivi agricoli non vanno a sostenere i
contadini, il ciclo corto o la tutela del territorio ma finanziano, in
realtà, il sistema delle esportazioni di cui si avvantaggiano solo le
grande concentrazioni agroindustriali e quegli agricoltori cooptati
all?idea dell?agricoltura come reparto all?aperto della produzione
industriale.

Chissà se gli osservatori a Cancun si accorgeranno di come
i contadini in lotta Europei, Americani e del Sud del mondo siano
insieme nella battaglia per la Sovranità Alimentare. Chissà se il gesto
estremo di ooooooooooo li farà riflettere e la smetteranno di raccontare
che il problema sono i sussidi agricoli o il protezionismo e
cominceranno a comprendere che l?alternativa sono il ciclo corto, la
tutela e la coltivazione dei beni comuni, lo stesso diritto dei popoli a
scegliere il proprio modello agricolo e di consumo (in una parola la
Sovranità Alimentare che si nutre di democrazia e lavoro).

I contadini
in lotta del Nord e del Sud lo sanno ed è per questo che, per conto di
Via Campesina, gli italiani del Foro Contadino Altragricoltura hanno
partecipato all?occupazione della sede del Wto a Ginevra lunedì scorso
subendo il fermo di polizia e la perdita di due denti da parte di uno di
noi. Per questo fra i sei di Via Campesina che sono riusciti ad entrare
nella zona rossa a Cancun ieri (per quanto contusi e colpiti dalla
repressione) c?era anche Emilie di Altragricoltura. Non so se siano
poche o grandi cose di fronte alla morte di un uomo, so che il diritto
alla Sovranità Alimentare e alla terra sarà il frutto della lotta e
della mobilitazione