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Torino

Publie le domenica 12 ottobre 2003 par Open-Publishing

almeno il manifesto si è salvato.........

PABLO

Dal "il manifesto" di domenica 12 ottobre 2003: Quasi tutti
anarchici, saranno processati, e probabilmente rilasciati, lunedì prossimo. Ieri un sit-in a Le
Vallette

SA.M.
Dovrebbero essere liberati lunedì i cinque attivisti arrestati venerdì
scorso a Torino alla fine della giornata di azioni contro il carcere.
Accusati tutti di danneggiamento aggravato e violenza privata
aggravata
sono finiti in carcere dopo una serie di blitz che hanno preso di mira
la sede di un master in criminologia, gli uffici della Rai, un negozio
ikea e una clinica psichiatrica. Da giovedì scorso e fino a ieri Torino
ha ospitato "Scarceriamoci" una tre giorni di iniziative organizzate dai
comitati contro la repressione. La giornata dei blitz, quella di venerdì
appunto, è iniziata verso le tre del pomeriggio nella scuola di
formazione internazionale Bit. Il centro ospita un master di
criminologia a cui partecipa anche il pm torinese Maurizio Landi, lo
stesso che mise in carcere Edo e Soledad, i due giovani torinesi
accusati di attentati a strade e centraline telefoniche che finirono per
suicidarsi in carcere fra il ’97 e il ’98. Ed è per questo motivo che
nel primo pomeriggio i venerdì un gruppo di attivisti si è
presentato davanti alla scuola armato di striscioni, vernice e fumogeni
ed ha riempito di scritte il perimetro esterno dell’edificio.

La stessa dinamica si è ripetuta in un negozio dell’Ikea e nella sede
della Rai, accusata di sfruttare i detenuti torinesi come manodopera a
basso costo impiegandoli nella compilazione dei documenti per il
pagamento del canone. L’ultima azione è stata quella a Villa Cristina,
la clinica psichiatrica proprio affianco al carcere dei Le Vallette.
L’istituto è diretto da Remo Urani, lo stesso medico che dirige pure il
servizio sanitario all’interno della casa circondariale. A bordo di due
automobili, il gruppo di attivisti è entrato nel cortile sulla scia di
un’ambulanza ed ha quindi bloccato il cancello dell’istituto con un cavo
di acciaio, in modo che rimanesse aperto: l’obbiettivo simbolico era
tenere aperta la porta dietro cui vengono rinchiusi detenuti e
"devianti". Durante l’azione i manifestanti hanno distrutto le
telecamere di sorveglianza all’esterno della struttura, imbrattato di
vernice le mura e acceso dei fumogeni. Una delle due automobili sarebbe
poi stata rintracciata dalle parte del centro sociale Askatasuna, che
ospita alcuni degli appuntamenti di "Scarceriamoci". A bordo c’erano
cinque persone, quasi tutti anarchici. Fra loro anche Ermanno Gallo, un
ex redattore del periodico "Controinformazione" finito in carcere nel
1975 proprio perché collaborava con la rivista che all’epoca era
considerata il megafono delle Br. Giovanissimi tutti gli altri
arrestati, due ragazze e due ragazzi fra i venti e venticinque anni.

Tutti saranno processati per direttissima lunedì prossimo.
Molte, ieri, le manifestazioni in solidarietà con gli arrestati
concluse in serata da un sit-in davanti al carcere con tanto di
microfono aperto per salutare i detenuti.
Ieri pomeriggio, sempre a Torino, i Disobbedienti hanno occupato un
nuovo spazio: l’ex cinema Astra, che oggi apre i battenti con la prima
assemblea pubblica.