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Tra Urso e Agnoletto lite globale a Cortina

Publie le lunedì 4 agosto 2003 par Open-Publishing

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=PRIMO%20PIANO
Scontro su Banca mondiale, Fondo monetario e Wto: per il no global
"strozzano" i poveri, per l’esponente di An sono «la via della libertà»
Tra Urso e Agnoletto lite globale a Cortina
Il leader del Social forum: «Siamo al governo in Brasile con Lula». Il
viceministro: «Rimpiangi la Russia del passato»

Cortina d’Ampezzo
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Irrompe la globalizzazione agli "Incontri Letterari" di Cortina. Il faccia a
faccia fra Adolfo Urso, viceministro alle Attività Produttive ed esponente
di An, e Vittorio Agnoletto, leader del movimento no global presentatosi con
una fascia nera al braccio in segno di lutto nell’anniversario della strage
di Bologna, ha ravvivato il clima dei dibattiti, arbitro il giornalista e
coordinatore degli Incontri cortinesi, Enrico Cisnetto.

Il dibattito ha avuto inizio con Agnoletto che ha spiegato «di non essere
contro lo sviluppo, il progresso o il mercato ma contro questa
globalizzazione che sta facendo aumentare il divario fra paesi ricchi che
sono solo il 20\% del pianeta e i paesi poveri, cioè il restante 80\% in cui
vi sono persone costrette a vivere con meno di uno o due dollari al giorno.
Agnoletto poi ha rincarato la dose dicendo che «la globalizzazione vive su
tre istituzioni che nessuno ha votato e che sono la Banca Mondiale, il Fondo
Monetario e il Wto(organizzazione mondiale del commercio)» e che «queste
istituzioni, condizionate dal governo degli Usa, si muovano solo su
segnalazione di potenze economiche e politiche per colpire invece le nazioni
povere del pianeta».

L’On. Urso dissentendo da Agnoletto ha espresso la sua visione mondiale del
problema dicendo che «questa è l’unica globalizzazione possibile ed è
l’unica via per la democrazia e per la libertà per tutti senza uccidere i
diritti sociali e dell’identità», inoltre ha controbattuto alle critiche al
Wto e agli Usa dicendo che «la maggioranza di paesi nel Wto sono paesi in
via di sviluppo e che gli stessi vengono aiutati dagli Stati Uniti con
donazioni scaturite da patti bilaterali». «Se fosse un’organizzazione così
antidemocratica e dannosa non si capirebbe il perché nazioni come il
Brasile, il Vietnam o la Cina abbiano fatto i salti mortali per potervi
entrare ottenendo peraltro risultati straordinari di miglioramento del Pil
come la Cina stessa testimonia. Solo i paesi integralisti conclude Urso non
vogliono entrarvi».A queste affermazioni è giunta puntuale la replica di
Agnoletto che ha ribadito con forza come «il Wto garantisca il monopolio per
venti anni alle multinazionali statunitensi sulla proprietà intellettuale
dei farmaci concedendo solo in caso di epidemia ad un paese povero
l’autoproduzione o l’acquisto degli stessi da un altro paese, peraltro anche
questa ultima eccezione al momento è in fase di stallo causa ostruzione
degli Usa». Agnoletto ha aggiunto che «il Wto nato per contrastare il
protezionismo non ha mai punito l’Europa che è protezionista in agricoltura
e solo raramente ha colpito gli Stati Uniti che lo sono
nell’industria».Agnoletto ha concluso il suo lungo intervento spiegando come
questi soldi provengano dagli interessi sui soldi prestati ai paesi in via
di sviluppo con una vera e propria opera di strozzinaggio. La situazione si
è surriscaldata nel finale. Agnoletto: «Il movimento no global è al governo
in Brasile con Lula». D’Urso: «Agnolotto rimpiange la Russia del passato».

Valerio Tabacchi