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UN ARTICOLO DI SARA(della delegazione di manitese in chiapas

Publie le lunedì 11 agosto 2003 par Open-Publishing

Oventic, Chiapas (Messico)
8 agosto 2003

Sin dal mio arrivo a Oventic, fino ad oggi sede della II Aguascalientes,
da stasera "Caracol
Resistencia y rebeldia por la humanidad", la realtà che mi trovo davanti
supera ogni aspettativa.
Si affollano migliaia di persone, membri dell’Esercito Zapatista di Liberazione
Nazionale, rappresentanti di tutti i Municipi Autonomi, membri della società
civile nazionale e internazionale, giornalisti.

A sera, quando ormai si pensa siano arrivati tutti o quasi,saremo circa
ottomila persone.
Potremmo essere "un chingo y un desmadre" (=un mucchio e un casino) ma,
grazie all’ottima organizzazione degli zapatisti,siamo solo veramente tantissimi.

L’umidità, il freddo notturno, i rischi di pioggia e fango rendono il loro
compito ancora più difficile, ma le difficoltà,almeno ai miei occhi esterni
e pure un poco esterefatti,sembrano appianarsi da sole una dopo l’altra.
È ben vero che non ha ancora piovuto,ma per quello quassù c’è sempre tempo.
In ogni caso,quasi tutti gli stranieri,noi compresi,vengono sistemati al
chiuso,dato che, c’è poco da fare,noi siamo molto più delicati.

La maggioranza dei presenti è certamente composta da indigeni,come è giusto:dopotutto
è la loro festa. Molti anche i messicani:sebbene il loro numero non sia
quantificabile, posso dire che solo quelli dell’UNAM (l’ Università Autonoma
di Città del Messico) devono essere qualche centinaio.
Sarà proprio la squadra dell’UNAM a sconfiggere la delegazione mista italiana
al primo turno del torneo di baskett (71 squadre in gara!). Va detto comunque
che i nostri si sono difesi con dignità.

Fra gli stranieri,la rappresentanza più folta è sicuramente quella italiana,
che conta oltre un centinaio di persone di diverse organizzazioni, si contano
anche molti spagnoli,baschi,catalani,statunitensi,qualche francese...
La giornata scorre tranquilla:la gente si sistema,si montano gli accampamenti,affollate
le tiendas cooperative:vendono soprattutto alimentari,ma si trovano anche
artigianato,libri e musica.
Il clima è di festa e di comunicazione. Gli stranieri guardano curiosi
i
musici in costume,gli autoctoni osservano perplessiun mediattivista e il
suo portatile.

Arrivano le nove. Improvvisamente,quasi dal nulla,fa la sua comparsa il
servizio d’ordine zapatista. Compattissimo.
Salgono sul palco i rappresentanti di tutti i Municipi Autonomi e alcuni
del Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno-Comando Generale dell’EZLN.
Si attendono a lungo i delegati de "La Realidad".
Per la Comandancia parlano in quattro:i comandanti Rafael,Javier,Moises
e la comandanta Elisabeth. Viene ribadita l’importanzadi questo momento
di svolta per la lotta zapatista per il diritto all’autonomia delle comunità
indigene.

Viene poi dato l’annuncio ufficiale della morte delle Aguascalientes e
della
nascita dei Caracoles (=chiocciole) e delle Giunte di Buon Governo.
Tutti i discorsi vengono ripetuti in spagnolo e nelle diverse lingue indigene
e vengono inframezzati da slogan,musiche,canti e lunghi applausi.
L’intero accampamento ascolta in silenzio,avvolto dalla nebbia che scende
lieve a nascondere le figure della dignità senza volto.