Home > UNA VOCE DALLA BASE: Caro compagno Fassino...
Postato il Sunday, 15 June @ 11:31:15 CEST di articolo21
Ulisse writes "Le dichiarazioni di Fassino intervistato dall’Unità.
"Una vittoria dei sì al referendum sull’articolo 18 determina una rottura
sociale della quale ne trae vantaggio solo la maggioranza". Il leader dei Ds
Piero Fassino spiega il suo invito all’astensione perché anche questo
atteggiamento esprime una volontà precisa prevista dalla Costituzione che
richiede un quorum per rendere efficace il referendum.(segue)
"L’astensione - continua Fassino - non rappresenta la rinuncia all’esercizio
di un diritto né l’invito qualunquistico di andare al mare. Non votare per
l’estensione dell’articolo 18 - aggiunge - dovrà servire a vanificare un
referendum che divide la sinistra e lacera il paese, perché una vittoria dei
sì annullerebbe le differenze tra piccola e grande impresa - andando
all’estensione automatica dell’attuale articolo 18 -, ma penalizzerebbe le
aziende minori".
No caro compagno Fassino, non sono d’accordo! io e tanti altri compagni
andremo a votare!
Se è vero che la democrazia è, tra le altre cose, partecipazione, la
rinuncia all’esercizio di un diritto di voto è come la rinuncia alla
democrazia stessa. Voterò SI affinché si riconosca a chi è stato
ingiustamente licenziato, senza un giustificato motivo, la tutela del posto
di lavoro, il quale, in qualsiasi azienda, grande o piccola che possa
essere, è un diritto acquisito dal movimento sindacale con anni di lotte e
sacrifici.
Non condivido, non condividiamo - e siamo tanti - la teoria per cui il non
votare per l’estensione dell’articolo 18 dovrà servire a vanificare un
referendum che divide la sinistra e lacera il paese: tu lo sai, noi lo
sappiano, che ben altre e molteplici sono le cause che dividono la sinistra
e non sarà certo l’astensione al voto a riunificarla: non roviniamo
ulteriormente il nostro Paese, già abbastanza tartassato, lacerato, avvilito
e vilipeso da una gestione fallimentare e da leggi vergognose: il voto
regionale del Friuli-Venezia Giulia è un chiaro segnale e dovrebbe avere
insegnato qualche cosa. La rottura sociale, poi, visto che hai citato anche
quella, è proprio iniziata con le proposte del Governo per l’abrogazione
dell’art. 18 ed è continuata perché uno degli obiettivi primari della destra
era ed è proprio quello di spaccare il movimento sindacale (dividi et
impera).
Non emuliamo il Bettino, quando invitò gli italiani ad andare al mare:
guarda caso oggi anche Tremonti usa le stesse parole.
Se tu, compagno Fassino, consideri e giustamente bolli di "qualunquismo"
quel nefasto invito, come puoi affermare che il tuo (invito), quello di
vanificare questo referendum, non sia sostanzialmente uguale? Forse perché
non citi il mare?
Dunque io voterò, in tanti voteremo SI, con la speranza di raggiungere il
quorum e non vanificare anche l’altro referendum cui nessuno menziona. Poi
al mare ci andremo lo stesso, se non altro perché fa caldo.
Cerchiamo di non dimenticare che "veniamo da lontano e andiamo lontano": lo
disse il compianto compagno Enrico, ricordi?
Fraterni saluti da "uno della base", uno dei tanti."